nota politica_3: commento ad articolo di marco simoni "nuove forme di partecipazione e rappresentanza per la terza
repubblica" pubblicato su italia futura del 21 marzo 2012
Io
[soggetto espositore del sito] concepisco e prevedo la formazione di
partiti politici integrati con le scuole socio-politiche di matrice
cattolica e laica. i partiti formano una gerarchia di politici non
eletti dal popolo, ma scelti dall'alto in base al merito [e alle
qualità umane]. un politico deve inoltre essere un economista,
giurista e psicoterapeuta [soprattutto]. l'esempio è quello
della banca d'Italia, che forma classe dirigente di altissima
qualità. si può prevedere una forma di elezione come
sanzione popolare della scelta meritocratica. nel mio sito espongo tra
breve il "paradosso del ministero": è più longevo in
carica un funzionario di un ministero piuttosto che il capo del
ministero, cioè il politico. ma questo è più
importante di quello: perchè quindi deve abbandonare la sua
carica ? lo farà solo se verrà meno ai suoi doveri, sia
secondo le competenze, sia secondo la rettitudine. è evidente
che togliere al popolo il potere di eleggere i suoi rappresentanti va
verso la direzione della monarchia. invece io parlo di repubblica, in
cui il presidente del consiglio sia competente come il governatore di
una banca centrale. la politica come professione, l'attuale legge
elettorale, la casta dei politici, non più espressioni negative,
ma indicatori del futuro. l'unificazione tra le carriere politica e
militare, la gerarchizzazione di un partito unico, che assorba e
differenzi al suo interno i diversi partiti storici, la creazione di
politici seri, competenti, preparati e operativi. la funzione
legislativa affidata interamente ai giuristi [intesi come scienziati
del contenuto del diritto, non solo della forma], con la mediazione
della politica. così si evita la tecnocrazia: la mediazione
della politica nell'uso della tecnica al servizio dell'uomo.