l'interpretazione epistemica della teoria platonica delle idee
1.] l’idea è concetto “mentale”.
2.] se il “concetto” ha una base organica, questa può essere
definitiva come un processore spirituale [ponendosi il parallelo
mente/computer], ed è l’idea organica.
3.] l’idea inorganica è il processore materiale [computer].
4.] questa concezione dell’idea consente di comprendere e di
attualizzare la teoria platonica delle idee.
5.] le forme vitali hanno idee organiche. esiste cioè in
paradiso e nella mente di dio, ad esempio per un cavallo, l’idea perfetta del
cavallo, e potrebbe essere associata ad un DNA del cavallo “perfetto”.
6.] questo DNA del cavallo, DNA perfetto, non sarebbe solo
la sua idea mentale, ma anche un vero DNA, perfetto perché paradisiaco.
7.] più complessa è invece la concezione dell’idea per gli
oggetti:
a.] esistono idee a cui corrispondono in paradiso oggetti
esterni al soggetto.
b.] esistono idee a cui non corrispondono in paradiso
oggetti esterni al soggetto.
8.] è difficile pensare che possa esistere, ad esempio, per
diverse “sedie”, l’idea unica della sedia secondo platone, anche solo perché
una sedie differisce:
a.] secondo le dimensioni.
b.] secondo i gusti estetici e artistici delle diverse
epoche della storia.
c.] secondo le funzioni associate alla forma estetica [ad
esempio: sedia per cucina o sedia per studio/ufficio].
d.] tutte queste differenze non sono “difetti terreni”, ma
essenze che producono differenze incommensurabili tra sedia e sedia.
9.] l’episteme pertanto interpreta l’idea di platone come la
porzione di mente [o di computer] preposta al pensiero di un oggetto:
a.] questa porzione è idea organica se mentale [= processore
spirituale].
b.] questa porzione è idea inorganica se è del computer [= processore
materiale].
10.] così [ad esempio] l’unica idea della sedia “pensa” le
diverse tipologie di sedie.
11.] si distinguono idee strumentali e idee proiettive:
a.] le idee strumentali sono quelle di oggetti a cui non
corrisponde una ipostasi esterna al soggetto [in paradiso, per dio e per l’anima-celeste].
sono esempio di idee strumentali: le penne, i bicchieri, le forchette [dio in
paradiso non può in eterno avere un “piatto” in cui mangiare][punto b.] di 7.]].
b.] le idee proiettive sono quelle di oggetti a cui
corriponde una ipostasi esterna al soggetto [in paradiso, per dio e per l’anima-celeste].
sono esempio di idee proiettive: il computer [esiste quindi il computer divino,
che è l’iperuranio], la televisione [esiste in paradiso il televisore, e al cui
interno è stata creata la creazione, perché nella realtà necessaria dio può
manipolare solo la realtà virtuale attiva, cioè onirica, interna ad un monitor][punto
a.] di 7.]].
12.] la distinzione tra i due tipi di idee si ricava in base
al concetto di “proiettività” dell’oggetto a cui è associata l’idea. se esiste
una pulsione umana relativa ad un oggetto [un oggetto la cui forma è capace di
scatenare nell’uomo una proiezione], esso è una ipostasi. ad esempio, esiste la
pulsione relativa alla televisione [effetti di dipendenza, apparenza, ecc./la
dipendenza da internet o dalle macchine dimostra che esse sono essenze/ipostasi
in paradiso].
13.] esiste la possbilità che anche le idee strumentali abbiano
una base proiettiva: ad esempio, la sedia e il tavolo sarebbero proiezioni del “trono”
di dio [su cui dio sta seduto: mt 5, 34-35], cioè del paradiso e della tecnica.