proposta
di definizione del principio-P
1.]
il principio-P dice che, nel futuro prossimo, il genere umano è libero dalle
decisioni delle classi dirigenti.
2.]
il futuro dell’umanità non è più “ricattato” dal fatto che esso, dipendendo da
queste decisioni, dipende di fatto da decisioni che possono essere arbitrarie:
il decisore pubblico può “aiutare”, come anche “non aiutare”.
3.]
il principio-P gli toglie questa facoltà, liberando il genere umano dalla
"cattività" indotta da questa, anche “capricciosa”, facoltà.
4.]
o – in base alla steleologia – l’umanità va in una precisa direzione, o essa
non ha futuro.
5.]
questa decisione non dipende dalle decisione delle classi dirigenti, a cui
viene tolta la possibilità di scegliere [anche democraticamente] questo futuro.
6.]
il futuro è uno solo, perché l’umanità non vive di “fantasie”: le leggi della
storia sono precise, e il genere umano è da esse rigidamente condizionato. [solo nel breve periodo ciò non appare.]
nota
7.]
carattere del principio-P è la sua “epistemicità”: vi è subordinata anche la
chiesa, come messo in luce dal principio-A. nel senso che il futuro della
chiesa e dell’umanità non dipende dalle decisioni di un papa. il principio-P sottrae
il futuro della chiesa alle decisioni del clero, secondo le parole di gesù: “se
non vi convertirete, perirete tutti”. di fatto, gli uomini e la chiesa non sono
liberi di non convertirsi. la conversione personale non è più un’opzione.
8.] solo il
superuomo è compatibile con queste determinazioni. nell’era di pace fa ingresso
solo un’umanità superomistica.
9.]
questo paragrafo è collegato al paragrafo precedente PTF1485 […][principio-A].