proposizioni
sulla definizione di episteme
1.] in wikipedia l’episteme
viene definito come il sistema filosofico che spiega le cause e gli effetti del
divenire.
2.] questa definizione è
inappropriata, perché il divenire è solo un elemento della realtà.
3.] l’episteme, nella concezione
presente in questo sito, viene così inteso:
a.] il sistema che spiega la
struttura della realtà, di cui è parte il divenire.
b.] il sistema che spiega l’essenza
del fondamento.
c.] il sistema che accede all’intero
del Senso e al senso dell’Intero.
d.] la definizione scientifica
della verità [o sapere, o sapienza, definizioni queste retoriche di verità,
anch’esso termine retorico. si dovrebbe dire conoscenza, precisato come
episteme].
e.] quindi il pensiero
inteso come suo contenuto.
f.] quindi il soggetto come
pensiero, cioè cristo-verbo [dio come contenitore dell’Intero, l’essere, che
non è il soggetto, che si pone come soggetto, ovvero l’Intero come soggetto].
g.] cristo è il “cervello”
del padre ed è il sistema metafisico del padre, un cervello che sporge dalla
testa del padre, e che, uscendo da esso, coglie l’essere esterno a dio [la
realtà necessaria e il creato al suo interno].
h.] la ragione intesa in
senso hegeliano, in cui lo spirito santo svolge un ruolo, sempre però ricondotto
a cristo, ipostasi specificamente conoscitiva [preposta alla conoscenza] all’interno
della trinità.
4.] in questo senso però all’interno
di cristo devono essere distinte varie parti [qui esposte prescindendo dalla
dottrina delle due nature]:
a.] la persona, o
auto-coscienza, simile alle altre due persone trinitarie.
b.] una natura preposta alla
conoscenza.
c.] la natura umano-carnale.
5.] in questo paragrafo si è
parlato della parte di cristo di cui al punto b.] del punto 4.]. il padre non
ha una mente. la mente del padre è cristo. lo spirito santo offre i
prolungamenti spirituali alla sua funzione conoscitiva, volta a cogliere l’Intero
esterno a dio.
6.] storicamente ciò che
appare, l’uomo gesù, è una creatura, anch’essa creata da dio ex-nihilo [non l’anima
però]. il figlio, di cui si dice “generato, non creato” non è il figlio che
appare ai discepoli, ma è il verbo eterno del padre, ovviamente non incarnatosi
sulla terra [perché la terra non potrebbe contenerlo, avendo esso creato gli
infiniti cosmi].
7.] così, non si deve
pensare che l’incarnazione di cristo abbia svuotato la trinità del figlio, come
se la persona del figlio abbia provvisoriamente lasciato la trinità per calarsi
sulla terra. altrimenti dio non sarebbe immutabile e inoltre il figlio nel
padre sarebbe piccolo come il gesù apparso storicamente. un gesù piccolo non
potrebbe creare infiniti cosmi. ciò che si è incarnato sulla terra non è tutto
il figlio, ma un suo frammento, una delle sue molte ubiquità.
8.] l’incarnazione del
figlio eterno in un corpo mortale e creato ex-nihilo rende simile il figlio
agli uomini e così consente la redenzioni di questi.
9.] la concezione epistemica
di cristo è quindi interamente metafisica, e porta gli uomini a rivolgersi non
solo all’uomo gesù storico, debole e limitato, ma al cristo ipostasi metafisca
dell’essere, così come platone induceva a rivolgersi all’uno, scavalcando il
demiurgo. l’episteme invece non scavalca il padre, ma consente di conoscere il
figlio come accesso al padre, il quale è grande solo perché il figlio, al suo
interno, è grande. il figlio è la parte interna al padre, che rende grandi le
dimensioni del padre.