il problema della purificazione nel purgatorio
1.] il processo di purificazione delle anime del purgatorio
appare problematico, perché in purgatorio, dopo la morte:
a.] non esiste un sacrificio, ma solo sofferenza.
b.] il sacrificio è il rapporto tra volontà e sofferenza.
c.] le anime del purgatorio subiscono passivamente la
sofferenza, senza esercitare un virtuoso libero arbitrio [perché in purgatorio
vale la parola di sant’agostino: “non posse peccare”].
d.] ma nel cristianesimo ciò che è redentivo è piuttosto il
sacrificio, che la sofferenza.
2.] inoltre, in purgatorio non è possibile la profusione
dell’agape. il purgatorio avviene dopo la morte, quando gesù dice che “poi viene la notte, quando nessuno può più
operare”. quindi in purgatorio non si opera, e allora non si comprende
quale valore salvifico possa avere la sofferenza delle anime del purgatorio:
a.] se soffrono, non si sacrificano.
b.] se si sacrificano, comunque non lo fanno secondo un
libero arbitrio virtuoso [ma “obbligato”, come in paradiso].
3.] si è pensato che esse possano partecipare all’ancora attuale
sacrificio di cristo, prima dell’apocatastasi. in questo caso, la “notte” [quando
“nessuno può più operare”] non sarebbe ancora avvenuta. rimane però in questo
caso il problema del libero arbitrio, che dopo la morte è obbligato [non è cioè
virtuosamente opposto al male come sforzo di volontà].