proposizioni sul concetto di verità
1.] il concetto di verità implica un rapporto/legame
necessario tra le diverse parti di cui è costituita la realtà.
2.] poiché tutta la realtà proviene dalla necessità dell’essere,
questo rapporto/legame deve rapportare la realtà a questa origine, che è detta
anche “principio” [l’esistenza pura].
3.] la verità è concetto adatto per descrivere la realtà
necessaria, la quale ha una conformazione normale, cioè necessaria, anche in
senso formale [ad esempio: spazio e tempo perfetti, cosmo perfetto].
4.] anche la creazione è originariamente morfo-perfetta,
tanto che adamo, a causa del male, può scambiarla [ovvero sostituirla
totemicamente] con la realtà eterna necessaria.
5.] anche per questo dio lo fa cadere.
6.] per farlo cadere, dio prepara una parte del creato
morfo-imperfetta, opportunamente spezzandola [è questo il senso del big bang],
e facendo emergere in essa il caos da cui il creato è stato tratto.
7.] la creazione [creatio ex nihilo] è tratta da dio:
a.] dal nulla.
b.] dal caos.
c.] dall’inferno.
8.] l’universo apparente all’uomo, che è una piccola parte
del creato, appare quindi come una conformazione non normale, e quindi non
appare in esso in modo immediato il vicolo di necessità di cui al punto 2.].
9.] ma questo vincolo esiste, anche se non appare
direttamente. questo “nascondimento” del vincolo necessario/di necessità posto tra
il principio e il creato spezzato consente all’uomo di poter dire che “la verità
non esiste”.
10.] ma il vincolo c’è. proprio il suo non apparire consente
quindi all’uomo di poter negare [secondo il male, come l’adamo di cui al punto 4.]]
l’esistenza della verità [vincolo necessario tra l’universo apparente e la
necessità] e di dio. mentre adamo poteva dire, secondo il male, “la verità sono
io” [come torna a dire oggi severino], l’uomo moderno pecca, secondo il male,
in modo diverso, dicendo “la verità non esiste”. il risultato è lo stesso.
11.] l’assenza di un vincolo apparente di necessità fa dire
a severino [per il quale tutto il pensiero occidentale è nichilistico, proprio perché
egli non vede questo vincolo] che “l’uomo è un errore”.
12.] attraverso la negazione della verità [consentita dall’apparire
formale, che appare appunto caotico, cioè privo di un vincolo di necessità], l’uomo
ottiene i seguenti risultati:
a.] placa l’angoscia del demone interiore per il suo destino
infernale [“dio non esiste quindi l’inferno non esiste”].
b.] l’uomo censura la colpa.
c.] l’uomo censura la minaccia e i ricatto divino del dovere
morale.
d.] l’uomo evita il pericolo della condanna, della
dannazione, dell’inferno.
e.] in questo modo l’uomo può fare violenza sull’altro uomo.
questo aspetto è rilevante ed è socialmente di assoluta preminenza. se la
verità esiste e quindi se dio esiste [l’esistenza della verità implica l’esisenza
di dio: nessun ateo crede ad una verità assoluta escludente dio], l’uomo non
può fare violenza ad un altro uomo, e la società è tutta un insieme di rapporti
sociali con diffusione di micro-violenza intesa come rapporti di superbia e
dominio. la negazione della verità è condizione per poter essere liberamente
aggressivi, perché la verità comporterebbe il timore di dio e quindi l’inibizione
dell’atteggiamento violento. l’uomo non crede in dio solo per dare libero sfogo
alle sue pulsioni senza incorrere nella nevrosi della colpa. freud e severino operano
per questa liberazione del male nell’uomo, togliendo dio, cioè il freno inibitore
al peccato.