proposizioni sulla definizione
essenzialistica di alcune ideologie
socialismo
1.] socialismo significa che l’uomo non è un essere isolato dagli altri
uomini, ma vive in società, come membro della famiglia umana. quando un uomo si
isola dagli altri uomini, cessa di essere autenticamente umano.
2.] il calvinismo identifica la povertà come segno di predestinazione
all’inferno. può essere che esista una predestinazione all’inferno, ma, come
dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, così ogni uomo deve desiderare
[dovere in senso morale] che tutti gli uomini siano salvati, e quindi che
nessun uomo sia povero, essendo la povertà simbolo della condanna eterna.
3.] il liberismo non è opposto al socialismo, come il capitalismo non è
opposto al comunismo [epistemicamente], ma liberismo e capitalismo si
innestano nel socialismo e nel comunismo.
comunismo
1.] comunismo significa epistemicamente “destino comune”, cioè la salvezza e
il paradiso.
2.] comunismo quindi significa desiderare che tutti gli uomini siano salvati e che il loro destino comune
sia cristo e il paradiso.
3.] questo modo di interpretare il comunismo [teologico e religioso] non
è una invenzione epistemica. nel calvinismo proprietà privata significa
santità, ricchezza significa salvezza, povertà significa dannazione. quindi, il
passaggio dal concetto economico di comunismo [abolizione della proprietà privata] al
suo concetto teologico [destino soteriologico comune] è anche storicamente fondato.
5.] dio è padre di tutti gli uomini e non fa
differenze tra
i suoi figli. non è quindi lecito separare economicamente e
soteriologicamente i destini degli uomini. dice infatti gesù che
“la salvezza non dipende dai beni materiali”.
ricchezza
nell’uomo che
possiede la ricchezza appare l’anima beata paradisiaca.
capitalismo
capitalismo deriva da “capitale”, quindi esso è una determinata declinazione
della tecnica, come l’economia.
democrazia
1.] mentre il totalitarismo attribuisce il potere a un uomo solo, il
dittatore, nella democrazia il potere è attribuito a tutti gli uomini.
2.] dio ha proibito all'uomo il potere temporale politico [gn 3, 22-24].
3.] l’uomo può quindi legittimamente esercitare la sua sovranità giuridica
solo rinunciando ad essa e attribuendola pienamente ai politici, vicari temporali
di cristo e del popolo, che la esercitano nel nome dei cittadini.
4.] il rapporto tra stato e dio è diretto e non è mediato dalla chiesa [fino al tramonto dello stato].
5.] il concetto di stato proprio dell’episteme è quello di stato etico assoluto, nel quale appare il potere temporale di cristo [la tecnica], da cui cristo è attualmente separato.
libero mercato
1.] il libero mercato si inserisce all’interno di una pianificazione
globale dell’economia, corrispondente al socialismo e alla meritocrazia.
2.] il libero mercato favorisce il protagonismo dell’uomo, ma non deve
creare povertà e non deve sottoporre a rischio [rischio di mercato, rischio di
impresa] la ricchezza.
liberismo
1.] il liberismo unisce
armonicamente cooptazione [cioè libertà di scelta] e meritocrazia.
2.] in quanto
meritocratico, il liberismo si unisce al socialismo. la cooptazione corrisponde invece al liberalismo.
liberalismo
1.] il liberalismo non si unisce con la meritocrazia, ma con la
cooptazione. la meritocrazia è infatti scelta non libera ma vincolata [al
merito].
2.] il merito deve essere contemperato dal privilegio e dall’identità.
3.] la pura meritocrazia non è esempio di buon governo, perché l’uomo
più meritevole non per questo è l’uomo più consapevole, intelligente, creativo
e generoso.
4.] il merito deve costituire la causa prima della ricchezza, ma non
del potere.
5.] nello stato epistemico vengono separati la ricchezza e il potere.
il potere è espressione del popolo [si dice nel film spartacus: "roma è la plebe"].
competizione
1.] la competizione
non deve creare povertà e non deve assoggettare a rischio la ricchezza.
2.] per questo la
competizione deve costituire una simulazione del gioco economico del mercato.
meritocrazia
1.] per quanto si è detto, il concetto di merito-crazia è
contraddittorio.
2.] il merito deve essere premiato, perché la gerarchia paradisiaca
delle anime, e quindi della società umana, è fondata sul merito, cioè sui
talenti [opere].
3.] il merito non può attribuire il potere politico [entro certi limiti], perchè il potere non
può essere frutto di una conquista, in quanto l’uomo che ha il potere non deve
essere solo il più competente, ma anche il più generoso, altrimenti il potere
viene usato in modo dannoso per la società. il potere è un dono che discende
dall’alto, come la grazia divina. il merito solo rende "degni" del potere.
4.] non può esserci potere senza merito. non basta la
generosità, è necessaria anche la competenza, tecnica e e
scientifica.
consumo
1.] il consumo riflette la condizione dell’anima celeste, che solo
gioisce in paradiso, cioè consuma.
2.] non è corretto che l’economia sia
fondata sulle sole esigenze del
consumatore, perché tutti i consumatori sono anche gli stessi
lavoratori e
imprenditori, e quindi prima del consumo vengono il benessere dei
lavoratori e
la ricchezza dell’imprenditore. essi [lavoratore e imprenditore]
non possono "faticare", nella competizione e nella meritocrazia,
per il consumatore, perchè essi stessi sono il consumatore.
3.] per questo, la competizione deve costituire solo un gioco di
simulazione economica del mercato e della concorrenza tra le imprese.
cristianesimo
1.] il cristianesimo è paradossale:
a.] da un lato, esso appare come una forma storica archetipica [con i
suoi costumi e pratiche religiosi].
b.] dall’altro, senza l’iniziativa auto-rivelativa di dio esso non
sarebbe potuto nascere, se non probabilmente come cristianesimo naturale pagano
di tipo inconscio.
2.] il cristianesimo, nella misura in cui l’uomo ne ha innati gli
schemi mentali [ereditati da cristo], ragione per cui appunto l’uomo avrebbe
potuto “inventare” la fede anche senza la rivelazione, può essere definito una
ideologia [= sistema di idee].
3.] più correttamente, esso è un “fatto storico”, corrispondente alla
libera, ma funzionalmente vincolata [alla struttura della salvezza], iniziativa
auto-rivelativa di dio.
tecnicismo
1.] dio ha creato
con la tecnica, proiettata nella liturgia.
2.] l’uomo utilizza
la tecnica per imitare il creatore e appropriarsi della salvezza.
3.] il
neoparmenidismo costituisce l’ideologia della tecnica.
4.] nella civiltà della tecnica della globalizzazione,
l'umanità appare come un popolo sacerdotale profano, il cui
consumismo e erotismo attinge all'albero della conoscenza e della vita
[gn 3, 22-24; gn 11, 4].
scientismo
1.] lo scientismo è contraddittorio.
a.] da un lato, esso vuole essere l’unica forma di razionalità per la conoscenza
umana.
b.] dall’altro, la scienza, asservita alla tecnica, non vuole più
essere una forma di conoscenza assoluta.
2.] la ragione di ciò l’ha spiegata severino: solo facendosi probabilistica,
la scienza può relativizzare l’assolutezza dei legami [leggi] di natura
[ritenuti oggi casuali e non necessari], sperando con ciò che la tecnica possa, dal
caso e dal nulla, far emergere l’“imprevedibile” [che è epistemicamente
impossibile, e che pertanto vive nel sogno]: il super-uomo e dio, come creati
dall’uomo tramite la tecnica.
3.] ciò consente di criticare facilmente la scienza moderna: se esiste
un sapere assoluto, questo non può più essere la scienza, perché essa,
asservendosi alla tecnica, ha abbandonato l’interesse autentico per la
consocenza. il sapere assoluto esiste, perché l’essere [quello non creato] è
necessario, e il sapere assoluto ne è la conoscenza. il sapere assoluto è la
scienza dell’essere, cioè la metafisica.
4.] scienza e tecnica sono quindi contradditori:
a.] conoscono per manipolare.
b.] manipolano per conoscere: ma ciò che è manipolato, muta, e quindi
non può essere conosciuto.
5.] se una realtà può essere manipolata,
allora essa è una realtà falsa, e infatti la
realtà apparente all’uomo è realtà virtuale.
evoluzionismo
1.] l’evoluzionismo, come ogni altra ideologia, è un surrogato della
verità [cristiana], come meccanismo di difesa dai novissimi.
2.] è uno schema che serve a diminunire il senso di colpa per liberare
la prepotenza umana.
3.] si intende dire con l'evoluzionismo darwiniano che fare il male è lecito, perché la selezione
degli adatti è un fatto naturale, quindi spontaneo.
4.] esso infatti lo è: nella natura decaduta [dall'eden] è presente strutturalmente
il male [il "male" contenuto nella "materia" apparente], e l’uomo deve uscire dalla natura,
non nell’artificiale, ma nella vera natura, che sta al di là della morte, e
quindi prepararsi moralmente alla morte e al giudizio.
5.] la vera materia e la vera evoluzione non appaiono.
ciò che appare
non è tutto il creato [dove, nella sua parte non apparente, la
materia e l’evoluzione sono positivi], ma è solo una
piccola parte del creato.