proposizioni sul regno del male
1.]
il regno del male è la civiltà della tecnica, che
riproduce in terra [imita, simula, si sostituisce] il paradiso [mt
11, 12].
2.] più volte l’episteme ha sottolineato la
funzione positiva e
necessaria del regno del male nella storia della salvezza [secondo lo
schema
della divina commedia di dante]: nella tecnica emerge il paradiso [mt
13, 44],
e così l’uomo lo sperimenta, costruendo anticipatamente
nella dimensione
terrena la propria identità paradisiaca. è problema se
debbano essere considerati positivi anche i peccati associati e tentati
dalle strutture del regno del male [sadismo economico, erotismo,
legislazione sulla vita, ecc.].
3.] la storia è [funzionalmente] necessaria come
a volte il peccato, inteso
come sfogo esorcistico di una condizione di possessione, sfogo che
può rendere l’uomo più libero. la modernità
è peccato, essendo forma di idolatria: della storia, della
tecnica, del progresso, della scienza, dell'economia, della cultura. si
verifica una condizione di idolatria quando un evento o opera umana,
che esalta positivamente l'uomo:
a.] opera violenza sull'uomo,
b.] lo fa peccare,
c.] lo allontana da dio.
4.] l’umanità, dopo l’ascensione storica [progresso], vive oggi come
nel regno dei cieli [la tecnica è il trono di dio: mt 5, 34]. la povertà non
contraddice il progresso ascensionale, perché è immagine della dannazione.
5.] l’umanità si costituisce come popolo
sacerdotale profano, che
esercita potere sulla vita e sulla morte [legislazione sulla vita],
riunita attorno al totem della tecnica [severino], attraverso
cui essa controlla inconsciamente [nel sogno] i processi
liturgico-panteistici [= eucaristici] della chiesa non apparente.
6.] il mercato riproduce l’eden iperuranico [prodotti = frutti = idee],
nel quale si transustanzializza il grande fratello [ap 13, 15], che è il cristo
tecnologico [mass-media], dal quale il demone spera la
propria salvezza, inducendo nell’intera umanità una condizione onirica, che la
rende dimentica della dimensione terrena, e la fa sentire già risorta [di qui il
blocco della storia], al di là del bene e del male [in paradiso], dove quindi
solo consumare [consumismo e erotismo] l’albero della vita e della conoscenza
[gn 3, 22-24].
7.] il neoparmenidismo teorizza questo processo [esso,
insieme ad ogni altro sistema filosofico, è un prodotto dello
spirito santo]:
a.] la struttura originaria assicura all’uomo che
il creato è la realtà
necessaria stessa, oppure che il creato è già in
paradiso, oppure che vi è sempre stato [o anche che esso
è la simulazione eterna di se stesso].
b.] l’inevitabilità della tecnica conduce l’uomo a non opporsi al suo
dominio.
c.] l’eternità del tutto assicura che la storia è guidata dal destino
verso un paradiso di felicità [gioia, gloria e paradiso della tecnica] per
tutti gli uomini indipendentemente dal loro comportamento morale, liberando così il dominio della tecnica.