determinazioni sul senso della vita
premessa
1.] all’inizio di questo paragrafo si riassumono alcuni
elementi della teoria epistemica del senso, esposti in precedenti paragrafi:
a.] il senso [senso della vita, senso dell’esistenza, non
senso dell’essere/per il concetto di senso dell’essere, cioè di ciò che esiste,
non si è sviluppata ancora una concezione/certamente la vita è un modo
dell’essere] è stato posto come centro dell’episteme.
b.] centro dell’episteme non è dio, ma l’uomo, perché
l’episteme è scritto dalla parte dell’uomo.
c.] il senso è:
c1.] generale per tutti gli uomini.
c2.] e/o particolare per ogni uomo.
c3.] è uguale per tutti gli uomini e/o differenziato per i
diversi uomini [così, può esistere un senso per l’uomo che in vita è stato un
feto abortito, e questo è uguale e/o differente al senso per un uomo che è
stato ciò che doveva essere, ad esempio “giolitti”].
c4.] se il senso è [anche] particolare per ciascun uomo,
dovrebbe essere non accessibile nella vita terrena e reso accessibile solo in
paradiso [che per questo l’uomo deve raggiungere: per conoscere la verità di se
stesso, il senso: ap 2, 17]. se, ad esempio, l’uomo sarà dannato, potrebbe non
essere mai stato creato un senso per quest’uomo [in relazione alla predestinazione].
c5.] il senso dell’uomo dovrebbe derivare dal senso per dio.
c6.] esiste cioè anche un “senso della vita” per dio [dio
conosce il proprio senso della sua vita].
c7.] questo senso dovrebbe essere la necessità.
c8.] potrebbe esistere [anche] un senso accessibile all’uomo
nella vita terrena [dovrebbe essere quello generale, uguale per tutti gli
uomini].
c9.] l’uomo è essere sia necessario che contingente. non può
essere solo essere contingente [tale è perché creato da dio liberamente], perché,
se l’uomo fosse solo contingente, non potrebbe intuire in concetto di necessità
[conoscere significa essere identico: intuire la necessità significa essere
anche la necessità].
c10.] nell’etica [che è auto-costrizione, cioè auto-necessitazione]
l’uomo elimina da sé la parte contingente [cosidetto “vecchio uomo”, secondo
san paolo] e, come nuovo uomo, ricrea se stesso [come creatore di sé: per cui
con l’etica l’uomo è creatore di se stesso, insieme a dio: co-creazione] in
modo necessario, si assimila a dio, essere solo necessario, e così può essere
salvato [qui è posto un fondamento dell’etica, intesa come necessitazione ed
eliminazione del male, derivato dalla contingenza].
c11.] il senso è quindi:
c11.1.] la necessità [originaria e acquisita, eticamente/come
originaria, la necessità dell’uomo è il fatto che l’uomo è progetto eterno di
dio].
c11.2.] il fatto che con l’uomo dio completa la propria
natura [solo con l’uomo etico, che imita lo sforzo di dio creatore]: da dio al
super-dio, con l’uomo, che va dall’uomo al super-uomo [uomo + etica, cioè uomo
+ lavoro = creazione][struttura formale del senso].
c11.3.] la ragione per cui dio ha creato l’uomo [senso della
vita per l’uomo], legata al senso della vita per dio, e legata all’essenza di
dio [contenuto generale e particolare del senso].
c11.4.] una ulteriore concezione potrebbe essere stata
dimenticata/si rileggerà quanto scritto finora in precedenti paragrafi per
poterla recuperare.
c12.] il senso è anche legato al tipo di opera, ad esempio “sono
un avvocato”, “sono un insegnante”, ma questa concezione è limitata, perché:
c12.1.] ad esempio, se un giovane non supera un esame di
stato, e non diventa avvocato, o se un giovane abbandona l’università e non si
laurea, egli certamente non ha fallito il senso della propria vita.
c12.2.] la vita di un feto abortito è diversa dalla vita di
napoleone [che ha raggiunto il senso operativo: essere napoleone nella storia],
ma entrambi hanno lo stesso senso [generalista], e forse anche quello particolare.
ulteriori determinazioni
2.] il senso quindi è legato all’essenza di dio. questa non
può essere:
a.] l’eros e il piacere [concetti strumentali].
b.] l’agape [concetto strumentale. l’agape è la carità, che
serve un bisogno, in paradiso non ci sono bisogni, e quindi l’essenza eterna di
dio non può essere l’agape].
c.] l’innamoramento [che l’episteme, chiamandolo “amore”,
distingue dall’eros e dalla sessualità, che sarebbe solo “veicolo” per l’innamoramento],
anch’esso concetto strumentale.
d.] l’opera [“sono avvocato”: un avvocato può ritenere di
aver realizzato il senso della propria vita nell’essere avvocato, ma questa
concezione, come detto, è limitata], concetto strumentale. così, riguardo all’operatività,
dio non ha realizzato il proprio senso con l’essere divenuto creatore [senso
operativo], e aver creato l’uomo, perché il senso e l’essenza di dio sono
eterni, e quindi precedono l’uomo.
e.] l’episteme [coerentemente con la concezione epistemica]
non conosce [attualmente] il senso.
f.] è stato detto che l’uomo può vivere [bene e
perfettamente] sapendo che il senso esiste [come esiste dio], anche non
conoscendo il senso.
3.] segue una simulazione di ragionamenti:
a.] se muoio e sono salvato, anche se non ho fatto nulla di
meritevole nella vita [se quindi accedo al purgatorio], accedo comunque al
senso in paradiso.
b.] se vivo nel piacere, in paradiso ritroverei il piacere: sia
in vita che in paradiso, il piacere non può essere il senso. chi vive nel
piacere in terra, nell’al di là perde il senso, andando all’inferno, luogo
privo di senso.
c.] con dio io vivo nel piacere: mi trovo davanti a dio e
godo: ma questo è senza senso/questo non è il senso.
d.] anche dio è senza senso/non è il senso: esiste di
necessità, ma qual è il senso della sua esistenza ? [correlato al senso dell’essere,
su cui non si è riflettuto].
4.] prosegue analisi:
a.] il senso può essere correlato all’etica [senso dell’etica].
b.] l’etica è sempre e solo individuale: in essa l’uomo fa
il suo dovere, egli non deve cercare il senso dell’etica in un risultato
sociale [come “cambiare il mondo”: questo obiettivo è buono come ideale da
perseguire, ma ad esso non corrisponde un dovere morale].
c.] il male è la condizione di inerzia del paradiso [dio non
creatore], imitata dall’anima che non ricrea se stessa [anima come già in
paradiso, ovvero anima che è come se non esistesse, perché il dio-non-creatore
non ha creato l’anima].
d.] il senso dell’etica potrebbe essere l’uomo che vince [ap
2, 17] il male interiore come il peccato: questa vittoria è detta “apocalisse”
[interiore].
e.] che questo senso appartenga anche all’umanità, in una
certa fase della storia [apocalisse esteriore], e che questa fase sia
soteriologicamente [funzionalmente] necessaria, è problema.
5.] è problema il rapporto tra senso della vita e senso dell’etica
[legato all’imitazione di dio creatore, cioè all’operatività: fruttare i
talenti], concetto questo [il senso dell’etica] introdotto ora e ancora non
analizzato.
6.] senza il senso dell’etica, l’uomo che può raggiungere un
obiettivo e che, per sua colpa, non lo raggiunge, mancando il senso dell’etica,
è come se mancasse il senso della vita [non conosciuto, mentre il senso dell’etica
è conosciuto: l’obiettivo, il ruolo sociale e lavorativo: l’“essere avvocato”,
se si può esserlo]: muore, si ritroverebbe in paradiso, il paradiso è il luogo
del piacere, ma è un piacere senza senso, e quindi viene negato l’accesso al
paradiso.
7.] si è ritenuto di identificare esegeticamente il senso
della vita, conosciuto in paradiso, con la “pietruzza bianca” di cui al passo
biblico ap 2, 17 [cristo è pietra]. qui il senso è individuale [“… che nessuno conosce all’infuori di chi
la riceve”]. si osserva la relazione simmetrica …
a.] gn 2, 17 [all’inizio della bibbia]: senso proibito in
terra [il “frutto”].
b.] ap 2, 17 [alla fine della bibbia]: senso accessibile in
paradiso [la “pietra”].