commento ad articolo di magris "quando
il politicamente corretto riscrive il finale delle favole" apparso sul
corriere della
sera in data 30 agosto 2009
1.] in questo articolo magris afferma che l’uomo, rimuovendo
e cesurando alcuni aspetti del sapere particolarmente “urtanti” per la
sensibilità dell’uomo moderno, come ad esempio quelli religiosi [non si
conosce, per non adeguata conoscenza della psicoanalisi, la differenza tra
rimozione e censura/conoscenza-differenza qui non rilevante/si utilizzano
questi due termini come sinonimi], può manipolare e nascondere il sapere.
2.] ciò è dovuto al fatto che l’uomo moderno è un ossesso, e
come tale ha timore della religione [di dio], del sacro, dell’etica [della
proibizione e “del padre”], del sapere, della morte e del passato [che è la dimensione
terrena attuale].
3.] l’uomo moderno esce dal passato con il concetto di
futuro, in cui egli proietta il paradiso, cioè l’al di là.