proposizioni sulla soteriologia
1.] dopo le vicende edeniche e
adamitiche, dio pone gli esseri umani sulla terra.
2.] lascia che essi crescano e si
riproducano [gn 1, 28].
3.] li lascia nascere, vivere e
morire.
4.] dopo la morte e l’estinzione
naturale del genere umano, li sottopone a giudizio.
5.] qui [in una dimensione del
creato forse superiore alla terra] li seleziona [in senso darwinista]: i buoni,
cioè gli adatti al paradiso, sono salvati [mt 13, 30], i cattivi [mt 13, 49-50],
cioè i non adatti al paradiso, li abbandona [mt 24, 40-41].
6.] questo processo non è morale,
ma “freddo” [asettico], tecnico e scientifico. li ha creati per il paradiso, e
li sottopone a selezione, con l’etica.
7.] il ruolo del demone in questo
processo [già giudicato e condannato: gv 16, 10], è che esso favorisce nell’uomo
[con la tentazione] l’inerzia dell’uomo, che è la condizione di dio precedente
la creazione. la tentazione del demone quindi incrementa la libertà dell’uomo [mt
6, 1], anche per il suo bene [mt 13, 29].
8.] l’uomo che, tentato, fa il
male, non è un uomo moralmente “cattivo”, ma è l’uomo che non si assimila al
sacrificio del dio creatore, che con lo sforzo creativo ha creato l’uomo.
9.] aderire all’etica significa
assimilarsi al creatore. l’uomo che si abbandona all’inerzia, viene dannato.
10.] in questa condanna non c’è
un elemento morale, perché dio sta al di là dell’etica [in paradiso: al di là
del bene e del male]: il processo di salvezza è un processo scientifico di
selezione delle anime, che giudica quali sono adatte al paradiso [lc 9, 62]. le
altre vengono dannate.
11.] l’episteme pone la
concezione del proporzionalismo [epistemico][lc 16, 10: "chi
è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi
è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto"/il
"poco" è la dimensione terrena, il molto è
l'eternità dopo il giudizio. essere "fedele" significa fare il
proprio dovere]:
a.] il peccato all’uomo pare poca
cosa [ed è poca cosa], e la condanna eterna appare all’uomo sproporzionata [esagerata],
in relazione al peccato.
b.] dio proporzionalizza l’azione
umana a se stesso, dio che è immenso e eterno:
b1.] il “poco” peccato dell’uomo
viene ingigantito, nella sua pochezza oggettiva, alle dimensioni di dio
[gravità del peccato cosiddetto mortale].
b2.] il “breve” peccato dell’uomo
viene eternizzato, nella condanna eterna, cioè reso proporzionato all’eternità
della dimensione temporale di dio-eterno.