proposizioni su localismo,
crisi dello stato e totemismo [con osservazione sul rapporto tra scuole e
università]
1.] il localismo, oltre che costituire, ad esempio, espressione del
principio di sussidiarietà, o di cultura storica e autonomia locali [localismo
positivo], può essere interpretato anche nel modo seguente:
a.] separazione dallo stato unitario,
b.] quindi inconscia “uccisione” dello stato in cui viene proiettato il
macro-genitore, cioè dio.
2.] in questo senso, il locale si chiude all’univerale, lo “uccide”, lo
cannibalizza totemicamente, ignorandolo. uccide dio proiettato nello stato.
3.] il localismo è quindi un aspetto della crisi dello stato.
4.] la crisi dello stato è aspetto del de-centramento, [non questo inteso
in senso istituzionale, ma …] … nel senso di “assenza di centro”: il locale si
separa dall’unità/dall’universale, e il cittadino, che vive nel locale, perde
il senso del centro nello spazio geografico-istituzionale, come nel cosmo
[periferizzazione].
osservazione sul rapporto tra scuole e
università
5.] mentre le università si dimostrano sensibili al sapere, le scuole
superiori non mostrano la medesima sensibilità per il sapere, per la ricerca
della verità.
6.] la dimensione locale, nella quale è racchiusa la scuola, perde il
senso dell’universale [a cui si rivolge l’università], essendo volta alla
diffusione del micro-potere sociale [il rapporto di reciproco riconoscimento
tra i docenti, e tra i docenti e i discenti], nel quale la scuola esaurisce il
suo orizzonte culturale e educativo.
7.] mentre l’università appare interessata al sapere, la scuola è più
interessata al sociale.
8.] la scuola, espressione del locale, perde di vista l’universale.
9.] in questo senso sarebbe necessaria la gerarchizzzione
università-scuola, cioè la dipendenza gerarchica della scuola dall’università.