implicazioni didattiche di
alcuni aspetti dell'insegnamento della filosofia nelle scuole e nelle
università
1.] il nichilismo e il relativismo, introdotti nelle scuole e nelle
università attraverso l’insegnamento della filosofia, producono nei giovani le
seguenti conseguenze:
a.] disorientamento e spaesamento.
b.] disperazione inconscia.
c.] edonismo [il sesso come protezione dell’io].
d.] egoismo e cinismo [con giovani orientati all’eutanasia degli
anziani e all’aborto].
e.] senso della competizione, e quindi individualismo.
2.] tolto l’amore ai giovani, nel senso della protezione [anche dai
novissimi, come la morte e il nulla], sono tolte le basi psicoanalitiche per l’istruzione
della fede.
3.] si osserva che il mondo politico non ha ancora
metabolizzato il
neoparmenidismo [la dissoluzione della politica nella finzione della
tecnica],
nel senso che il mondo politico è ancora “sano” e
“buono”. esso protegge i cittadini, non interpreta il
proprio ruolo solo come controllo sociale, diminuisce nella gente comune gli stati di ansia e di angoscia. il male, insito nel
nichilismo e nel
relativismo insegnati a scuola, non ha ancora contaminato la vita
politica,
ancora intesa in senso tradizionale. ma i giovanissimi sono insediati,
aggrediti da insegnamenti che scaricano contro le loro deboli menti, in
formazione e crescita, le pulsioni
di ansia verso il nulla e la morte provate da adulti separatisi dal
cristianesimo, condizionati dal neoparmenidismo [affermatosi nei
licei] e esposti inconsciamente ai novissimi.
è la conseguenza di pulsioni che cercano la volontà
di potenza, ma avendo rifiutato la fede, non possono appagarla in dio e in paradiso,
e quindi
la orientanto contro se stessi, e quindi anche contro gli adolescenti, aggredendoli e orientandoli ad aggredire.