considerazioni sul conflitto
sociale e sulla natura della democrazia
1.] la società è costituita da
chi è servito [il ricco e parte della classe media] e da chi serve [l’altra
parte della classe media e i poveri].
2.] anche nel vangelo dio si fa
servire, e c’è il padrone di casa, e il suo amministratore fedele, che si fanno
servire. ci sono i servitori.
3.] questo modo di darsi della
società è quindi giusto.
4.] storicamente le rivoluzioni
sociali sono dovute al fatto che chi si fa servire può anche umiliare e
assoggettare a vessazione chi serve [ad esempio con le tasse nella francia del
1789].
5.] i sindacati, consapevoli che
è necessario servire, hanno preso storicamente le difese dei servitori.
6.] nella società c’è un
pregiudizio, per cui chi serve svolge un mestiere umile, umiliante e socialmente
oggetto di disprezzo. tale è anche la considerazione di chi è servito verso chi
serve.
7.] la democrazia, sorta
storicamente per ragioni ideologiche, svolge oggi una valenza a carattere psichiatrico
di controllo sociale. essa consente a chi serve di proiettare nella sua parte
politica [la sinistra] la propria avversione sociale verso chi è
socialmente servito [in questo modo il conflitto sociale è trasferito a livello politico],
non perché non si vuole più servire, ma a causa del disprezzo sociale per il
mestiere umile del servitore, che è anche causa di depressione, disistima e
patologie annesse.
8.] per questo, poiché la
politica è un servizio, cioè “serve”, essa dovrebbe essere riservata alla parte
sociale che serve, e chi è servito [il ricco] non dovrebbe svolgere incarichi
istituzionali di potere giuridico e politico.
9.] lo stato deve riflettere la
classe media, che si auto-organizzata, e, auto-gestendosi, anche serve le
classi sociali superiori.
10.] a queste viene riservato il
potere economico.