determinazione epistemica a
carattere esegetico e sue implicazioni giuridiche
1.] gesù, quando
parla del regno dei cieli, parla della tecnica, presente in paradiso.
2.] dio non è i
cieli, perché il regno dei cieli, di cui parla gesù, non viene richiamato come
un luogo creato solo per l’uomo, ma sembra essere vera “casa” di dio.
quindi i ciei sono eterni come dio.
3.] il regno
di dio non è “in questo mondo”, ma è uguale ai regni di questo mondo, ed è la
loro matrice.
4.] gesù-re è vero
sovrano in termini giuridico-laici, monarca di uno stato, che sta in paradiso,
e che è il fondamento degli stati sulla terra.
5.] ciò non
significa legittimare la tecnica e gli stati terreni.
6.] se il regno di
dio non è “in questo mondo”, neppure la tecnica e gli stati devono
esercitare il loro potere sovrano “in questo mondo”.
7.] inoltre, come per
adamo ed eva l’eden è proibito, così la tecnica è proibita, come ogni simulacro
del paradiso in terra è proibito.
8.] gesù, messia di
israele, non è re solo come papa, ma è re come vero re, terreno e politico. ma dice
ai re della terra di servire il cielo e quindi la chiesa, e di considerare la
dimensione terrena non il luogo della realizzazione perfetta del potere [come
secondo il concetto della tecnica del neoparmenidismo: "paradiso della tecnica"].
9.] l’implicazione
giuridica del fatto che il paradiso è la tecnica, trono di dio, di cui è parte
lo stato, è che, come il paradiso è proibito nella dimensione terrena, così la
tecnica, il potere, lo stato, sono proibiti, e traggono la loro legittimità
terrena solo se discendono da cristo e sono accettati e riconosciuti dalla
chiesa.
10.] questo non nel
senso che lo stato obbedisce alla chiesa [teocrazia], ma nel senso che lo
stato, che ha scopi propri ...
a.] [rapportare l’uomo ad una rappresentazione
concettuale di dio
b.] e consentire a ogni uomo di fruttare i propri talenti nel lavoro, per
essere giudicato da dio come adatto al paradiso], ...
... serve ed espande la chiesa.