analisi del plotinismo/i concetti di parallelismo e convergenza
1.] il plotinismo, pur non escludendosi una assoluta correttezza, posta
ad esempio all’interno di un dato posizionamento sulla mappa dell’essere, è
soggetto ai seguenti rilievi …
2.] l’uno-dio è indifferenziato, quindi si tratterebbe di un dio privo
di determinazioni, e quindi di caratteri.
3.] il passaggio evolutivo dall’intelletto, che è soggettivo e
organico, essendo forma di “vita”, all’anima, che è anch’essa soggettiva e
organica, appare corretto.
4.] il successivo passaggio dall’anima, che è forma soggettiva e
organica, al mondo, inteso come quarta ipostasi dell’emanazione plotiniana, non
appare corretto, perché il mondo è oggetto e inorganico.
5.] l’uno-dio, inoltre, essendo indifferenziato, appare non-soggetto
[essendo invece oggetto, perché tutto ciò che esiste è sempre oggetto, in senso
lato], ma dio è soggetto.
6.] nell’episteme il parallelismo è la condizione dello sviluppo
dell’oggetto e dello sviluppo del soggetto tra loro [parzialmente] indipendenti.
7.] nell’episteme, la convergenza è la finalizzazione dello sviluppo
dell’oggetto allo sviluppo del soggetto, che dà luogo anche all’incarnazione
del soggetto nell’oggetto [quest’ultimo finalisticamente morfo-formato per
consentirla/accoglierla: così, ad esempio, l’anima di incarna nel corpo, avente
la forma dell’anima, e il corpo si incarna nel roboot, avente la forma del
corpo].
8.] ne consegue che, rispetto al plotinismo, più che configurarsi la
derivazione del mondo dall’anima, si potrebbe configurare:
a.] la derivazione del mondo dall’uno-matematico [oggetto
dall’oggetto];
b.] il condizionamento [finalizzazione] dell’anima sul mondo, per la
morfo-formazione del mondo secondo l’anima [qui si intravvedono il kantismo e
l’hegelismo, nel senso della schematizzazione del mondo secondo l’intelletto] per
consentire l’incarnazione dell’anima nel mondo;
c.] la convergenza del mondo all’anima, per l’incarnazione dell’anima
[soggetto] nel mondo [oggetto].
nota
si precisa che quando si parla di anima, si intende l'anima di dio,
cioè una sostanza organica morfo-formata [una specie di "uomo
bianco" o "luminoso"], avente dimensioni infinite. per mondo si intende
il mondo necessario. in questa pagina non si fa alcun riferimento al
creato. questo mondo è il cosmo eterno aristotelico, cosmo di
dio e per dio, avente sostanza e forma perfette. in questo senso questo
mondo non è inteso in senso plotiniano, perchè non vi
è in esso alcuna "diminuzione" di essere, pur essendo il cosmo
certamente privazione di essere in senso sostanziale [privazione,
quindi, senza alcun riferimento morale/l'etica riguarda il creato/qui
si sta trattando l'essere necessario eterno].