commento alla prolusione del card. Bagnasco del 25 gennaio 2010
1.] in questa prolusione si dice che cristo è il “Vicino”.
scrive il card. Bagnasco: “egli
[dio] è il Vicino: ecco la notizia che non ci lascia indifferenti, che scalda
il cuore e ci cambia la vita perché risponde alle nostre attese più intime”.
2.] questo è un aspetto importante della fede.
3.] l’episteme studia le condizioni, anche cosmiche, per cui
possano verificarsi fenomeni come la vicinanza soprannaturale di dio all’uomo
[come nelle mariofanie].
4.] si è detto che mentre l’uomo [a causa delle sue piccole
dimensioni] è massimanente lontano da dio, dio [a causa delle sue grandi
dimensioni] è massimanente vicino all’uomo.
5.] inoltre il cosmo, creato, è sia reale che virtuale
[l’uomo apparente sta in quello virtuale/l’uomo non apparente sta in quello
reale], e il creato è infinitesimale rispetto a dio.
6.] dio quindi facilmente raggiunge l’uomo. dio anzi sta nel
luogo dell’uomo. ciò che seprara dio dall’uomo [uomo e dio che sono uniti dallo
spirio/spirito inteso in senso biologico] è una schermo, un velo, un vuoto, che
ha effetti di nascondimento di dio per l’uomo, ma nessun effetto di
nascontimento e di lontananza dell’uomo per dio.
7.] rispetto alle dimensioni del cosmo si deve considerare
che qualunque siano queste dimensioni, è sempre concepibile la considerazione
della loro infinitesimalità rispetto a una realtà maggiore, nella quale è posto
dio.
8.] l’effetto di lontananza e di abbandono [smarrimento
nell'immensità del cosmo, detto epistemicamente "effetto
leopardi"], che
l’uomo può provare verso dio, è simulazione della
condizione del dannato: solo
il dannato sarà smarrito e disperso e lontano [per se stesso] da
dio.
9.] l’uomo moderno avverte su se stesso la condizione del
dannato, anticipatamente, per ragioni psichiatriche.