considerazioni a carattere storico e sociologico
premessa
le seguenti considerazioni
seguono uno schema libero ed espongono dati esposti in modo non consequenziale
e ordinato [considerazioni libere].
esposizione
1.] la lettura di elementi di
microeconomia e di macroeconomia consente di poter riconoscere che l’impostazione
storica della scienza economica è avvenuta non in modo autenticamente scientifico,
ma per corrispondere ai bisogni sociali umani.
2.] questi sono di aggressività:
a.] ogni uomo vuole primeggiare
[anche solo per compiacere i propri genitori].
b.] per questo cerca le migliori
condizioni di studio e di lavoro.
c.] per farlo è necessaria la
libertà economica.
d.] data una “appropriazione
originaria” dei beni [termine concettuale teorico con cui si può giustificare
lo stato delle proprietà private a partire dalla borghesia degli inizi della
rivoluzione industriale], essi sono stati trasferiti non per merito, ma per
eredità e cooptazione.
e.] la massa cresce, e la
competizione e la meritocrazia serve per dirigere l’aggressività del popolo che
vuole primeggiare, gerarchizzandosi la società in termini piramidali.
3.] la lettura marxista della
storia è limitata dal fatto che la base del comportamento dell’uomo è
psicologica: l’uomo vuole primeggiare perché invidioso e aggressivo, e lo è in
modo eticamente giusto e sano. anche la bibbia struttura la società nei termini
del padrone e dei servi, padrone che non è dio, ma è l’uomo a cui dio affida i
suoi beni.
4.] storicamente, eticamente, al
padrone spetta di essere giusto coi servi, ai servi spetta di non invidiare il
padrone.
5.] ma la lettura marxista è
limitata anche perché non tiene conto di tutto lo spettro speculativo, che
contempla la religione e il male: il male e il peccato portano la signoria a
fare violenza ai lavoratori, e portano la servitù a ribellarsi alla signoria,
anche perché da essa oppressa.
6.] gli uomini condividono i
propri interessi, e si coalizzano tra essi: nascono la destra politica e la
sinistra politica.
7.] la democrazia estende il
totalitarismo nel concetto per cui ogni uomo ha il potere. questo potere è
teologico, sulla vita e sulla morte, e infine sulla tecnica. la purezza
giuridica del potere sovrano, essendo questo del singolo cittadino, si “macchia”
nella trasformazione del giuspositivismo nel giustecnicismo, volto concettuale
del giusnaturalismo, cioè paradisiaco puro di tipo anticipativo. la democrazia
si fa potere della tecnica, in cui appare quel paradiso in terra, che era la
meta dei totalitarismi storici.
8.] con la tecnica, ora, l’uomo
non crede di avere più bisogno di dio, perché la morte è creduta sconfitta, con
la manipolazione genetica [transumanismo]. inoltre dio è di ostacolo al
paradiso in terra [consumismo e edonismo, piacere e peccato, perversioni nella
vita privata e legislazione sulla vita: aborto e eutanasia].
9.] la tecnica si sostituisce
quindi a dio, semplicemente perché in essa appare l’anti-cristo, come avviene
nelle trasmissioni sul “grande fratello”, in cui con la tecnica l’uomo instaura
un rapporto ambivalente, a natura edipica. ma esso è immagine del sistema
industriale, per cui il popolo, unendosi alla tecnica, si unisce al ricco, per
cui l’anticristo si realizza nella plutocrazia, contro cui era sorto il
marxismo, forma di messianismo secolarizzato [= simulato].
10.] in questo schema emerge
quindi cristo come la tecnica, e l’uomo può così conoscerlo in modo diretto [concettuale]:
mt 13, 44. ora segue il tramonto della civiltà della tecnica, cioè del tesoro
di cristo-anticristo, che deve essere nascosto “di nuovo”. dio infatti ha
creato separandosi da se stesso e dalla tecnica, per cui il potere della
tecnica e dello stato sono proibiti [gn 3, 22-24], e così la democrazia.