considerazioni su alcuni aspetti del magistero ecclesiale/riferimento a
paganesimo e a
politeismo in ambito epistemico
1.] è un tema ricorrente del magistero ecclesiale, ma mai affrontato in sede speculativa teorica, essendo
solo accennato, il fatto che “dio è il cielo”, cioè si
sottolinea che non esiste distinzione tra dio e il cielo.
2.] ciò non sembra corrispondere alla parola
evangelica, che, parlando di “regno di dio” e di “predicazione del regno di dio”
e del “regno dei cieli”, evidentemente dice tre cose:
a.] che questo regno non è il
paradiso creato per l’uomo, ma è il regno specifico di dio.
b.] che oltre a dio all’uomo è
promesso un regno, di dio [dio vive nel suo regno].
c.] che dio non è il suo regno,
parlandosi di “regno di dio” e dicendosi che i discepoli devono predicare la
buona novella “del regno”, e non solo “di dio”.
3.] perché il magistero ecclesiale
sottolinea che dio è il suo regno, cioè che “dio” e i “cieli” sono la stessa
cosa ?
4.] perché forse questa
distinzione tra dio e il suo regno comporta:
a.] lo schema quadripartito, e
quindi le sue conseguenze, che sono …
b.] la derivazione tanto del
regno quanto di dio da un terzo principio, esterno a dio e distinto da dio [dio come essere derivato].
c.] quindi la natura “estesa” [= corporea] di
dio e della realtà necessaria.
d.] quindi la natura anche
politeistica e pagana di dio, come secondo l’episteme.
5.] tutti concetti, questi, che
richiedono precisazioni in sede teologica, per i quali la teologia tradizionale
è impreparata nel preparare i credenti, per cui si rende necessario nascondere
queste implicazioni, “assorbendo” il regno di dio in dio [come fa sant’agostino con le idee di
platone, da lui poste nella mente di dio, mentre in platone esse sono esterne a dio].
6.] l’episteme pone le
dovute precisazioni, risultando l’etica cattolica [che è un’etica della
proibizione] invariante [invariata] rispetto al sapere epistemico, il quale non
aggiunge nulla rispetto alla fede. l’introduzione del protocollo
omega riserva alcuni aspetti del sapere epistemico all’ambito accademico.