elementi di empireologia:
proposizioni sulla vita in paradiso/con considerazioni a carattere
epistemologico
1.] in paradiso l’uomo …
a.] contempla dio [e insieme gli angeli e le altre anime].
b.] vive come in terra [ad esempio, appagando ogni desiderio
che non fu appagato in terra]/incontra parenti, amici, tutte le altre anime.
c.] sogna infinite rappresentazioni cinematografiche in cui
essere protagonista o comparsa per le altre anime [tutto simultaneamente, data
l’ubiquità dell’anima].
d.] crea, secondo Nietzsche [c’è un dubbio sul fatto che
questo tipo di creazione sia dal nulla].
e.] esprime volontà di potenza.
f.] usa la tecnica come infinita potenza.
2.] tutto questo simultaneamente, data l’ubiquità
dell’anima.
3.] il luogo della volontà di potenza con la tecnica
[tecnica secondo severino] è quindi il paradiso. severino avrebbe quindi proiettato una
essenza paradisiaca sulla terra. esiste l’assoluta infinita potenza della
tecnica e dell’uomo con la tecnica, ma ciò in paradiso. in questo senso il
neoparmenidismo, sia per la dottrina dell’eternità degli enti, sia per la
dottrina della volontà di potenza con la tecnica, è forma di paradisizzazione
[proiezione del paradiso in terra e disinibizione della terra].
considerazioni a carattere epistemologico
4.] come può la ricerca epistemica sapere che cosa aspetta
l’uomo in paradiso ? perché ci sono potenzialità
inespresse dell’uomo, della
mente [e dei suoi desideri], che richiedono un luogo per esprimersi
[questo
luogo è l’al di là]. non si tratta di
potenzialità quantitative o paranormali,
si tratta di “forme”: l’uomo non può
“passare dall’antichità alla
modernità”,
la dimensione in cui vive o è l’antichità o
è la modernità. quindi l’altro
luogo è per un’altra dimensione, quella ultraterrena.
così, ad esempio, i miei
desideri infiniti sono fatti strutturalmente per essere appagati, ma
non posso
appagarli in terra, quindi essi sono propaggini cerebrali che si prolungano
nell’al di
qua, ma sono fatte per l’al di là [il cielo].