analisi di un errore, e sua correzione, nell’interpretazione del cristianesimo da parte
dell'ateismo e dell'agnosticismo
1.] l’uomo sbaglia generalmente la sua interpretazione del
cristianesimo.
2.] l’uomo pensa che debba essere oggetto di fede l’idea che
gesù ha di se stesso.
3.] così accade che l’ateismo e l'agnosticismo interpretino la “pretesa”
di un uomo di farsi dio/di credersi dio.
4.] questo non è un approccio corretto al cristianesimo.
5.] esso parte dalla testimonianza di gesù e da questa si
apre alla possibilità di dio.
6.] un approccio più corretto può essere il seguente:
a.] si parte dalle parole di gesù.
b.] quindi le si interpretano filosoficamente: cristo è il
logos_creatore.
c.] il logos_creatore crea il mondo e poi [successivamente] si incarna in
esso. quindi le parole di gesù sono successive al fondamento dell'identità di cristo.
d.] quindi cristo è extra-mondo come creatore ed è
intra-mondo come soggetto incarnato “piccolo”.
e.] perciò non si analizzano più le parole di un uomo che “pretende”
di essere dio, ma le parole di dio stesso [extra-mondo], che vengono storicamente
pronunciate dal dio incarnatosi e parlante intra-mondo.
7.] il concetto che si esprime in questo paragrafo è che
gesù non è il soggetto storico "piccolo" che parla all’uomo, ma è il creatore stesso che
parla all’uomo, per cui le sue parole non sono una “pretesa”, ma vanno misurate
secondo il concetto [filosofico] che gesù ha di se stesso [“io sono nel padre e
il padre è in me: io e il padre siamo una cosa sola”]. gesù dice “il padre è il
me”:
a.] questo “padre” è il soggetto che ha creato infiniti cosmi,
b.] che li ha
creati servendosi di cristo-logos_creatore,
c.] e questo ultimo contiene [quantitativamente] dio-padre, che ha creato infiniti cosmi.