elementi di epistematica: chiarificazioni su un aspetto dell’analogia
epistemica
parte_1
1.] si è detto che [dal punto di
vista sociologico] il paradiso è modello della realtà terrena, ma non si è
spiegato adeguatamente in quale senso. lo si fa in questo paragrafo.
2.] il paradiso è modello della
dimensione terrena, ma nel contempo non potrebbe esserlo. infatti, nella
dimensione terrena sta l’uomo. l’uomo sta in paradiso solo dopo l’apocatastasi.
come può quindi il paradiso, nel quale non sta l’uomo, essere modello della
terra, nella quale sta l’uomo ?
3.] la spiegazione sta nel
rapporto tra configurazione-standard [= dio in paradiso] e configurazione-definitiva
[= uomo in paradiso]:
a.] anche se l’uomo non sta in
paradiso, quando l’uomo sarà in paradiso questa collocazione riproduce la
collocazione di dio in paradiso. quindi il rapporto tra dio e paradiso è già
esso il modello della realtà terrena dove sta l’uomo.
b.] inoltre, il paradiso senza l’uomo
[prima della creazione] contiene già la traccia/solco/impronta della presenza
futura dell’uomo in paradiso. anche in questo senso il paradiso è modello della
terra. qui sta l’uomo. in paradiso ora, pur non stando l’uomo in paradiso, vi
sta la sua impronta. questa è attualmente [insieme a dio] il modello della
dimensione terrena.
4.] il rapporto tra dio e paradiso
[e tra impronta dell’uomo e paradiso][questi due rapporti sono detti
configurazione standard] è il modello del rapporto tra uomo e macchina, uomo e
stato, uomo e chiesa, uomo e tecnica [tecnologia], uomo e economia [sistema
socio-tecnico].
5.] l’uomo posto in paradiso è la
configurazione definitiva. il rapporto tra uomo e paradiso è già contenuto
attualmente nella impronta dell’uomo in paradiso e in dio che sta in paradiso.
per questo si è detto che …
a.] la configurazione standard
include la configurazione definitiva.
b.] la configurazione definitiva
è simile alla configurazione standard.
queste due espressioni [insieme a
quella secondo cui la configurazione standard evolve nella configurazione
definitiva, perché dio con l’uomo è più completo di dio senza l’uomo] sono
state definite “equazioni sociologiche”.
parte_2
6.] anche platone dice che la
terra imita i cieli. cioè è copia delle idee. in che senso l’episteme integra o
supera il platonismo ?
7.] in realtà, l’episteme
riproduce perfettamente il platonismo.
8.] questo è anche più completo
del plotinismo, perché la distinzione platonica [e epistemica] tra
uno_matematico e demiurgo è più ricca dell’identificazione plotiniana dell’uno
con dio [che in platone è il demiurgo, pur identificando platone anche nell’uno
una specie di “deità”].
9.] nell’episteme, in più
rispetto al platonismo, sta il fatto che il demiurgo è il dio cristiano, e
quindi viene precisata la relazione tra uno e dio: al primo è tolta la “deità”,
e il secondo è l’assoluto al quale solo deve rivolgersi l’uomo [mentre invece
nel platonismo l’uomo deve rivolgersi all’uno, quasi “scavalcando” il demiurgo,
che in platone è privo di effetti edipici, cioè non è vissuto come vero “padre”
e vera “famiglia”].
10.] l’episteme, in più rispetto
alla teologia medievale, sottolinea la distinzione tra dio-essenza e
dio-persona. il primo è il “dio dei filosofi” [pagano e strutturale: l’uno-dio
di plotino], mentre gli effetti “edipici” e “mistici” dell’uomo devono concentrarsi
nel dio-persona, che sta all’interno del primo, suo involucro [corpo].