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Che cos’è la filosofia
La filosofia nasce in Grecia circa nel 600 a.C.
E’ comune espressione che, per questo motivo, la Grecia
sia considerata la culla della cività europea e
dell’Occidente. Nonostante ciò
sia detto con riferimento non solo alla filosofia, ma anche alla
letteratura,
all’arte, alla religione e allo spirito dei costumi del popolo
greco, dal punto
di vista filosofico le implicazioni di tale intuizione sono notevoli,
perché la
cultura appartiene a ogni civiltà, ma la filosofia è
prerogativa della Grecia
antica. Esprimendo quel giudizio, gli storici e gli studiosi di
filosofia
sostengono sostanzialmente che l’Europa e l’Occidente
costituiscono un parto
della filosofia greca, loro origine e radice. Ma che cos’è
la civiltà europea ?
Che cos’è l’Occidente ? Severino si è
chiesto: “Che cos’è l’Europa ?”.
Perché
lo storico e scrittore Sergio Romano ha parlato dell’Europa come
di uno “strano
continente” ?
Una civiltà è una società fondata su di una tecnologia, su
di un sistema economico e su di un’espressione culturale (religiosa e
artistica) “forti”, tali da resistere nel tempo e poter condizionare la storia
dei popoli confinanti e del mondo. La civiltà europea è senz’altro la società
più evoluta del mondo. In essa, i popoli lavorano nel rispetto dei diritti
dell’uomo, godono di ampio tempo libero, la pena di morte è abolita, e il
benessere economico è diffuso. Molte genti del mondo guardano con speranza al
processo di unificazione politica e giuridica del continente europeo,
desiderando di integrarsi con l’Unione Europea, tanto che in Europa si è posto
il problema dei confini geografici da dare a tale processo di unificazione.
Dalla Grecia e dall’Europa è nato l’Occidente, ovvero un
luogo figurato di popoli e nazioni, fondati su di una cultura “razionale”
dell’uomo, capace di interpretare politicamente i suoi bisogni di libertà di
religione, di pensiero ed economica, e di esprimere una visione “laica” della
vita individuale e sociale, ovvero “demitizzata” e speculativa.
Alcuni studiosi (come Severino) pensano che l’Occidente
sia naturalmente ateo, in quanto il cristianesimo e le altre religioni storiche
(ebraismo e islamismo) apparterrebbero ancora a una visione mitica del mondo
(si pensi al mito dell’Eden e del peccato originale, presupposto della redenzione
operata dal Cristo). Altri invece sottolineano le radici ebraico-cristiane
dell’Occidente, perché il cristianesimo sarebbe intrisecamente demitizzante in
quanto fondato sull’armonia di fede e ragione, per cui la visione laica e
razionale della vita costituirebbe un prodotto dello stesso cristianesimo, il
cui Dio non sarebbe il “dio” del mito, ma l’Uomo-Dio (Gesù Cristo), realmente
incarnato e vissuto nella storia. Per la fede cristiana, il Verbo è la stessa
Ragione (o Intelletto).
Severino ha osservato che ormai, a causa della
globalizzazione, l’Occidente racchiude il mondo intero, dagli Stati Uniti
d’America alla Cina. La globalizzazione, unendo i mercati, ha messo in
comunicazione le diverse culture, e ha così diffuso nel mondo i valori delle
nazioni ricche della terra, per cui oggi tutto il pianeta condivide la visione
laica e razionale del mondo, propria dei Greci antichi e dell’Europa medievale,
moderna e cristiana.
Ma cosa significa, dunque, che la Grecia è la patria
dell’Europa e dell’Occidente ? Significa che con la filosofia greca, nata in
Occidente, si è dato origine ad una visione razionale del mondo, con cui
l’Europa e ormai tutti i popoli del pianeta si identificano.
E l’Oriente ?
Alcuni studiosi affermano che la filosofia sia nata in
Oriente, e che da lì abbia raggiunto la Grecia. Non c’è dubbio che la
riflessione critica intorno alla realtà e alla vita, presente in Oriente, abbia
preceduto il pensiero dei filosofi dell’antica Grecia, ma essi sono senza
dubbio i creatori della filosofia, intesa in senso proprio. Può essere che
l’Oriente abbia aiutato la nascita del pensiero in Occidente, ma la filosofia è
nata in Grecia, perché essa non significa solo “riflessione critica intorno
alla realtà”, ma innanziutto
filo-sofia (dal
greco philo-sophia), cioè amore del sapere (philein: amare; sophia: sapienza).
Non è, infatti,
l’indagine critica, che caratterizza innanzitutto la filosofia, ma il concetto
di “sapere”, di cui il concetto di “amore” è funzione. Questo “sapere” è la
“sapienza” (sophia), cioè la “verità”, che, intesa secondo Platone e il
filosofo ottocentesco Hegel, è la verità assoluta. E l’”amore” è la sua
ricerca. “Filosofia” significa quindi “ricerca della sapienza”, cioè ricerca
della Verità.
L’Oriente non conosceva il concetto di verità, inteso in
senso speculativo ovvero non mitico, ma razionale. In esso il concetto di
sapienza è inteso essenzialmente come “saggezza”. Anche quando la natura della
sua riflessione è di tipo strettamente sapienziale, come in Lao-Tze, pensatore
cinese del VI secolo, che individuò nel Tao il principio della realtà, essa
appare ancora di tipo mitico e religioso, mentre il pensiero di tipo
filosofico, come è apparso in Grecia, non è religioso, ma “razionale”, frutto
cioè di una ricerca speculativa tesa a conoscere la struttura “reale”, cioè
“vera”, del mondo, umano e divino. Da questo punto di vista, la filosofia cerca
in modo razionale il fondamento di ciò che esiste e la sua struttura, e
giustifica sempre in modo razionale i risultati di questa ricerca, perché essi
possano essere condivisi da tutti gli uomini.
La filosofia esce così dal mito, cioè da un discorso,
spesso poetico o letterario, fondato sull’immaginazione fantastica e
sull’autorità di una tradizione.
La filosofia si costituisce come pensiero razionale. Cosa
significa “razionale” ? Significa che questo pensiero è guidato e corretto
dalla ragione, cioè da una riflessione critica e penetrante, che non si
accontenta di un risultato, ma cerca più in profondità, fino a raggiungere
l’evidenza della verità.
L’oggetto di questa ricerca della verità ben presto (con
Parmenide) viene individuato nel concetto di “essere”. La filosofia studia
l’essere, che può essere inteso come l’insieme di tutto ciò che esiste, e come
la sostanza (“prima” o “ultima”, cioè fondamentale) di ciò che esiste.
La filosofia è, in ultima analisi, il contenuto della
ricerca della verità, ovvero la sapienza intesa come risultato e concetto. Da
questo punto di vista, si può dire che la filosofia è oggi l’insieme di tutte
le filosofie “positive”, cioè di quelle filosofie che hanno individuato una
porzione della verità.
La filosofia si interroga su questioni, che sono poste in
questi termini: “perché esiste una certa cosa ?”; “che cos’è una certa cosa”.
La distinzione tra filosofia e scienza è netta. La fisica
presuppone l’esistenza (o la funzionalità teorica) di
concetti come “energia”,
“massa” e “forza”. Ma essa non può
rispondere alla domanda: “che cos’è la massa
?”. Vi risponde l’epistemologia, e che è la
filosofia della scienza. Ancora:
l’astronomia si interroga circa l’origine
dell’universo e la biologia circa
l’origine dell’uomo. Ma queste scienze possono rispondere
solo utilizzando
concetti fisici (come “vuoto”, “big bang”
– grande esplosione di energia -,
eccetera), ovvero riprendendo e utilizzando concetti che rientrano
nelle
definizioni della fisica stessa. La filosofia, invece, va oltre: qual
è
l’origine dell’energia primordiale ? E se essa non ha
origine, perché esiste ?
Ad ogni risposta della fisica, la filosofia si porrà a priori:
cosa c’è “prima”
del big bang ? e cosa c’è “prima” ancora ? E
così via. La filosofia, quindi,
trascende il dato empirico. E’ chiaro che l’interrogativo
ultimo riguardante
l’origine delle cose appartiene alla filosofia. Il fisico
potrà utilizzare il concetto
di vuoto. Ma la sua traduzione nel termine equivalente del
“nulla” appartiene
alla filosofia. La fisica parla di “materia”, la metafisica
di “essere”. Qual è
la relazione tra materia ed essere ? La materia esiste.
L’esistenza della
materia non è semplicemente un attributo della materia, ma
è la sua condizione
esistenziale. La filosofia si chiede perché esiste qualcosa
anziché il nulla:
perché esiste la materia ? La teologia è quella parte
della filosofia che
risponde così: “l’universo esiste perché Dio
lo ha creato”. C’è invece chi dice
che l’universo è frutto del caso e del Caos. Ma cosa sono
il caso e il Caos ?
La filosofia, tentando una risposta, può far evolvere le diverse
scienze, come
la matematica, la fisica e
l’astronomia.
La filosofia, interrogandosi circa l’essere e il senso
dell’esistenza, aiuta l’individuo ad avere una visione globale della
realtà e della sua complessità, trovando il fondamento del mondo,
ciò che è causa di stabilità mentale, e una ragione (motivazione) per vivere,
ciò che spinge a sacrificarsi nello studio e nel lavoro, e ad essere
responsabili nella famiglia e nella società. Come la storia, la filosofia è
dunque maestra di vita. La filosofia educa infatti alla vita, trasmettendo
sapienza e saggezza.
La filosofia, si è detto nell’introduzione, è soprattutto
pensiero dell’essere, cioè metafisica (pensiero che, riguardano l’esistenza di
ciò che appare, va appunto al di là dell’apparire empirico) e ontologia.
Essa:
- risponde alle domande: perché qualcosa esiste; che cos’è
qualcosa (qual è la sua “essenza”o natura profonda);
- offre la visione (comprensione) più globale della realtà
e dell’esistenza (intesa come “essere” e vita);
- svolge una funzione di pensiero critico, demitizzante e razionale;
- cerca la comprensione del “senso”.
La filosofia si suddivide in:
- filosofia teoretica, che studia e comprende l’essere
(metafisica e ontologia);
- filosofia morale, che studia i fondamenti della morale;
- filosofia politica, che studia l’essenza della sovranità
giuridica e del potere politico;
- filosofia del diritto, che studia il fondamento dello
stato, della giustizia e delle leggi;
- filosofia della storia, che ricerca una significato
globale degli accadimenti storici e dell’intera storia dell’umanità;
- estetica, che studia l’essenza dell’arte e della
bellezza.
Alcune di queste suddivisioni della filosofia sono
analizzate nelle pagine successive.
Il filosofo Carmelo Vigna ha messo in luce che, se la
filosofia è ricerca della verità, intesa come sapienza, essa si costituisce
come ricerca dell’ “episteme”. L’episteme è il termine con cui Platone chiama
la verità assoluta, cioè la conoscenza vera e sicura, che “sta al di sopra”
(epi-steme) di ogni altra verità o posizione del pensiero. La ricerca di questa
sapienza è, o dovrebbe essere il compito della filosofia. Ma da molti secoli si
dubita che il pensiero umano possa raggiungerla. Per questo si parla di “crisi”
della filosofia.
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