UNDICESIMA DIMOSTRAZIONE
Leibniz e Einstein si sono chiesti “perché c’è l’essere anziché
il nulla ?”. Ma Parmenide dice che “l’essere è e non può non
essere”. La loro domanda è quindi rivelativa di un essere che c’è e
non dovrebbe esserci, rispetto all’essere necessario. Ma
quell’essere che esiste, pur non dovendo esistere, è il frutto della
volontà, che liberamente pone, rispetto alla necessità, gli oggetti
del suo volere. E poiché dell’essere del mondo si tratta, quella
volontà che lo ha posto è la volontà di Dio, cioè di un soggetto, la
cui immensità è proporzionata all’ente infinito da lui creato.
la constatazione di
Leibniz-Einstein è stata tratta dal Corriere della Sera. Da qui si è appreso
che entrambi questi pensatori hanno riflettuto su tale questione: “perché c’è l’essere anziché il nulla ?”.
questa domanda, che si dirà ora essere una constatazione
[intuizione_epistemica], stava alla base della dim_4. ma essa [che non è stata
richiamata nella dim_4, perché successivamente questa ha potuto “reggersi da
sola”] può fondare anche un’altra dimostrazione. Il sentimento del nulla non è,
infatti, solo derivato dall’intuizione della non_normalità esistenziale della
configurazione_attuale_dell’apparire [il cosmo_apparente], che è di tipo misto,
per cui [secondo l’ordine e il disordine] “non dovrebbe esserci”. quel
sentimento è anche autonomo dalla percezione, essendo un’intuizione del
pensiero [che è auto_pensiero: cioè pensiero/=/pensiero del pensiero/=/essere].
L’uomo intuisce l’esistenza di una forza_inerziale, che prevede una propria
destinazione al nulla [ritorno al nulla della creazione tratta dal nulla], e
una destinazione al nulla dell’intero universo, proiettata nella concezione
astrofisica [a carattere psicoanalitico] della “morte dell’universo” [calda o
fredda]. alla domanda “perché c’è l’essere
anzichè il nulla” si risponde: “perché
al posto dell’essere dovrebbe esserci il nulla, essendo l’universo proprio
derivato dal nulla” [e destinato al nulla, se una forza non lo trattenesse
da esso: Dio (dim_apocatastica_28)_].
mentre la dim_4 dice che
l’universo non può essere derivato né dal Caos né dal principio [direttamente],
in base alla struttura_mista dell’apparire, questa dimostrazione, in base a
quella constatazione/intuizione, che è associata al sentimento del nulla, può
dire che l’uomo, riflettendo non solo sulla non_normalità apparente [fenomenologica]
dell’universo, ma sulla non_normalità esistenziale [ontologica] di esso
[percepita al livello della base del segmento_esistenziale], intuisce che
l’universo “non dovrebbe esserci”, e
tale im_possibilità [che naturalmente non è logicamente totale, perché
l’universo esiste] viene associata alla causa esistenziale dell’universo:
poiché l’universo non dovrebbe esistere, qualcosa o qualcuno ne ha determinato
l’esistenza.
nota
tale intuizione non è frutto
della codificazione dell’apparire, interpretato/letto dal pensiero inconscio come
non_normale [dim_4], ma è frutto dell’intuizione dell’origine dal nulla
dell’essere apparente, origine che ne condiziona la possibilità destinazione ad
esso [ma in realtà im_possibile [perché Dio non crea dal nulla per far
ritornare il Creato nel nulla, altrimenti la creazione sarebbe senza senso]/ciò
è un problema: come può essere concepito come possibile nell’idea ciò che è
im_possibile nella realtà ? mancanza di soluzione/il pensiero si prospetta il
nulla dopo la morte, ciò è dato empirico, ma si prospetta anche l’essere
[pensato dall’episteme].
prosegue
a questo punto si possono
ripetere le ipotesi della dim_4. solo Dio può aver normalmente determinato l’essere_apparente
[quel sentimento ha basi metafisiche: in paradiso l’uomo poggia sul principio
senza la mediazione di Dio (che pertanto non può annullarlo); attualmente
l’uomo poggia sulla volontà di Dio, e pertanto egli percepisce la possibilità
del nulla dopo la morte, la cui angoscia nasconde la possibilità della
destinazione all’infernalizzazione: condizione dell’esposizione dell’uomo al
baratro/altro problema: i pre_destinati alla salvezza non possono essere
esposti al baratro: come può l’inconscio leggere ciò che non è vero ?].
Come si può giustificare il
sentimento del nulla ? il Creato e l’uomo sono stati creati dal nulla, e quindi
il nulla della loro origine risuona/rimbomba nell’inconscio dell’uomo [tale
“grido di Munch”, che è il rimbomo infernale della voce creatrice di Dio, che
dice “sia la luce”, è una delle cause del male], portandolo a formulare
l’interrogativo: “perché c’è l’essere
anziché il nulla”. La risposta sta qui: “creatio ex nihilo”. La dimostrazione è detta “normale”, perché
quella domanda dice che sarebbe “normale” il nulla al posto dell’universo, e
altrettanto “normale” è il fatto che sia stato il Dio_Creatore a crearlo [per
le medesime ipotesi della dim_4].