DIMOSTRAZIONE_137:
STANDARD_NORMALE, NORMALE_NONA, RETRO_RAZIONALE_QUINTA
si sono poste numerose condizioni di normalità: si è detto
cioè quanto segue:
1.] l’episteme sa che dio esiste perché lo dimostra [cerca
di dimostrarlo];
2.] l’episteme pone il parallelismo tra determinazione di
dio da parte del principio e dimostrazione dell’esistenza di dio: la
dimostrazone ricalca la determinazione [spiegazione razionale del perché dio
esiste: dio come funzione esistenziale della necessità];
3.] ma l’episteme ha posto anche l’uomo in numerose
condizioni di normalità, quasi ponendo l’uomo al posto di dio [in realtà, si è
sempre fatto riferimento alla condizione standard dell’uomo, quella della
configurazione definitiva: l’uomo come anima_paradisica, già collocato in
paradiso];
4.] ciò rimanda alla dimostrazione della necessità
dell’esistenza del soggetto, di dio come dell’uomo [dim_117];
5.] certamente non può essere posto l’uomo al posto di
dio, perché tanto è difficile dimostrare dio quanto sarebbe difficile
dimostrare semplicemente il soggetto in quanto uomo al posto di dio;
6.] eppure si è fatto un continuo posizionamento dell’uomo
all’interno di condizioni vitali e conoscitive standard;
7.] cosa significa ciò ? che se l’episteme difficilmente
dimostra l’esistenza di dio, capisce però quale dovrebbe essere una condizione
normale di conoscenza: non è facile dimostrare la necessità del soggetto, ma è
facile capire che, se un soggetto esiste, esso deve avere una rappresentazione
e questa deve essere almento di tre tipi, secondo quanto detto alla dim_136.
ma, anche se è difficile dimostrare l’esistenza di un
soggetto, questo esiste, perché è l’uomo stesso: e allora seguono diverse e
numerose dimostrazioni già date:
1.] necessità [parmenidea] del soggetto …
2.] … e quindi necessità [come detto] delle sue
configurazioni conoscitive [come nella dim_1 e dim_136];
3.] ma l’uomo non le possiede;
4.] poiché dunque un soggetto è necessario [l’uomo, che
pensa la necessità], e quindi tali configurazioni sono normalmente necessarie,
ma non appartengono all’uomo, …
5.] deve esistere dio inteso come quel soggetto per il
quale tali configurazioni esistono attualmente [e non solo in paradiso, come
per l’uomo].
riformulazione
la presente dimostrazione dim_137 riprende e sintetizza
numerosi argomenti precedenti [in particolare la dim_1, la dim_6, la dim_8, la
dim_116 e le dimostrazione normali]: poiché l’uomo esiste, almeno un soggetto
esiste. poiché almeno un soggetto esiste, per la condizione della
standard_normalità dell’esistenza, postulata e dimostrata dalla
metafisica_epistemica [l’essere necessario può determinare la realtà solo di
essere necessario, e se la realtà apparente non appare sempre necessaria, è
perché essa è tangente alla caosfera], questo soggetto deve vivere e pensare in
modo necessario e perfetto. ma tale soggetto, allore, non è l’uomo, per cui
almeno due devono essere i soggetti [elemento scissionale della dimostrazione:
dall’esistenza dell’uomo si ricava l’esistenza di dio], di cui uno, per
soddisfare tali condizioni, è definibile come dio: soggetto perfetto [normale
secondo la necessità].
nota
poiché si è detto che almeno due sono i soggetti, che cosa
assicura [se si vuole dimostrare il dio della fede monoteistica] che l’altro
soggetto ricavato [dio], oltre all’uomo, è uno solo ? per la condizione della
standard_normalità dell’esistenza/essere necessari [e forse anche per il
principio dell’identità degli indiscernibili], se esiste un soggetto, che ha
proprietà perfette [normali], come centro dell’esistenza, come questa è unica e
lo ha posto, così esso/tale soggetto è
unico: quindi, esistono due soggetti, l’uomo e Dio, e dio è uno solo.