DIMOSTRAZIONE_147:
KANTIANA_SECONDA, R_10
la metafisica_epistemica fonda una gnoseologia
[epistemica] di tipo kantiano: posto l’oggetto, totalmente oggettivo, e posto
il soggetto, …
1.] … da un lato, l’oggetto viene piegato dalla necessità,
ed esso stesso si piega, sul soggetto, …
2.] … dall’altro il soggetto stesso piega l’oggetto.
l’universo apparente è quindi conoscibile [condizione
della conoscibilità dell’universo, associata da Ruini alla sua dimostrazione
dell’esistenza di dio, facendo riferimento a kant: la
dimostrazione è quindi ruiniana, ponendo essa dio (e cosmo_adamo) come
condizione per la conoscibilità dell’universo e della realtà], perché piegato
sull’uomo [soggettivizzato per l’uomo], ma l’uomo non ha una “massa_soggettiva”
capace di piegare l’universo_apparente [che è normalmente soggettivizzato per
cosmo_adamo e l’anti_dio], e quindi [oltre che per conoscibilità teorica dei
concetti, tra cui l’Intero] l’universo_apparente è piegato per e da un altro
soggetto_naturale, cosmo_adamo [e l’anti_dio]. ma se esiste cosmo_adamo, che
non appare inteso come soggetto gigantesco, partendo dall’uomo e risalendo
dimensionalmente passando per il macro_organo adamitico fino ad un soggetto
capace di piegare [soggettivizzare kantianamente] l’Intero perché questo sia
reso conoscibile anche all’uomo anche solo concettualmente [per il parallelismo
tra noumeno, da un lato, e pensiero, linguaggio e percezione dall’altro],
questo soggetto è dio.
osservazione sulle dimostrazioni dim_16 e dim_147
quando il card. ruini dice che il
verbo e il creatore sono condizione per la conoscibilità dell’universo
[dim_16], ciò può collegarsi all’applicazione epistematica del kantismo a dio,
di cui alla dimostrazione dim_147: come detto, il verbo è l’apparato
categoriale di dio, che filtra il noumeno e [hegelianamente] crea l’universo,
come fenomeno, per questo conoscibile tramite il verbo/logos.