DIMOSTRAZIONE_165: DELLA CONSAPEVOLEZZA, RIVELATIVA_QUARTA
se si cerca
[da capo] la verità, ci si trova di fronte, tra gli altri, a tre problemi:
1.] l’immensità
del cosmo;
2.] la
comparsa in esso di un essere morfo_perfetto come uomo e gli esseri_umani;
3.] la
morte dell’uomo, che pone il problema del limite al soddisfacimento di un
desiderio infinito, se mosso da vero amore per la vita.
nella
ricerca della verità, si cerca la verità dell’Intero, che metta insieme
[hegelianamente] cosmologia e storia [antropologia in senso lato]: mettere
insieme la storia significa “collidere” con il problema “gesù cristo”, perché gesù
dice:
1.] “io
sono dio" [io sono nel padre e il padre è in me];
2.] "io sono
il logos" [così i vangeli dicono di lui].
nell’ambito
delle dimostrazioni dell’esistenza di dio, è sufficiente per dimostrare l’esistenza
di dio dimostrare che gesù [uomo storico apparso nella storia] ha ragione [“io
sono dio” = dio esiste]:
1.] un uomo
che dice “io sono dio” può essere un uomo esaltato [malato psichicamente];
2.] ma
tutto l’insegnamento [morale e sapienziale] di gesù appare come la fonte di una
vita la più pura, alta e nobile possibile, e così anche perché gli uomini
possono seguire e identificarsi al crocifisso;
3.] quindi,
poiché gesù non appare scientificamente un esaltato, la sua testimonianza è
veritiera, e ciò che dice di se stesso esprime una auto-consapevolezza che
dimostra l’esistenza di dio, essendo gesù dio, poiché dice: “io sono dio”, e
chi lo dice appare come un uomo credibile.