DICIASETTESIMA DIMOSTRAZIONE: VIGNANA_PRIMA [EPISTEMICA-PRIMA]
Nel saggio “La verità del
desiderio come fondazione della norma morale” del filosofo prof. Carmelo Vigna
è contenuta la diciasettesima dimostrazione epistemica dell’esistenza di Dio.
In esso si legge: “Sappiamo dunque in
senso forte quanto segue: che fondamento della morale è la verità del
desiderio; che la verità del desiderio dice: il desiderio umano è desiderio di
un oggetto interale; che tale oggetto è sulle prime una soggettività altra, ma,
in ultima istanza, è qualle realtà assoluta che diciamo Dio. Come dire che, in
ultima istanza, il desiderio umano è desiderio di Dio [genitivo oggettivo]. Ma
poi la verità del desiderio umano implica pure che si dica di Dio almeno
questo, che Dio contiene in sé [non sappiamo come] la possibilità, da parte
sua, di appagare il nostro desiderio” (prof. Carmelo Vigna, “La verità del
desiderio come fondazione della norma morale”, in “Verità del desiderio”,
1992).
PREMESSE
La rilevanza dimostrativa di questa
sequenza, che è in se stessa una dimostrazione epistemica, è potuta emergere
alla luce dei seguenti impianti epistematici
[elemento-1]:
1.] criterio veritativo della
corrispondenza tra logica ed etica;
2.] criterio veritativo-base
[provvisorio] e-s [euristico-speculativo] della verità del desiderio;
3.] conseguente criterio
etico-logico-etico;
4.] analisi del testo vignano e conseguente
rilevazione di presenza di una dimostrazione epistemica [che – in assenza del
metodo dialettico dello sviluppo dell’esistenza a partire dal principio, che
porrebbe la terza dimostrazione come dimostrazione-base –, è essa l’attuale
dimostrazione-base: epistemica prima].
Nota
per la comprensione di tale
dimostrazione, è presupposto il paragrafo sul criterio e-s della verità del
desiderio_[…] (fine nota).
… prosegue.
Questa dimostrazione era già
implicita in alcune parti
[elemento-2]
delle dimostrazioni …
1.] … terza [laddove si definisce
Dio come ente desiderabile in massimo grado];
2.] … settima [laddove si espone il
concetto di intenzionalità e si compie un’analisi – esemplificativo-retorica - del
desiderio umano];
3.] … quindicesima-cartesiana [laddove
si uniscono i termini infinito-eterno-necessario, tutti “desiderabili” in
massimo grado, ad un ente-Ente definito come organico-pensante-personale].
La lettura del saggio suddetto è
stata compiuta in una condizione cognitivo-culturale condizionata dagli
elementi/-1 e …/-2, la quale ha fatto sì che ciò che il prof. Carmelo Vigna
presenta come fondazione della norma morale sia in realtà, oltre a tale
fondazione, anche una dimostrazione epistemica [una possibile ulteriore
relazione tra fondazione dell’etica e tale dimostrazione, intesa come
dimostrazione-determinazione-etica del nuovo-Dio-con-gli-uomini è contenuto che
non si vuole qui definire, a causa della sua complessità: la vita come forma di
volontà di potenza = atto di fede = atto di ragione-dimostrativa = dimostro
l’esistenza di Dio quando agisco secondo virtù = determino il nuovo-Dio-con-me
= salvezza e senso dell’esistenza].
DIMOSTRAZIONE
Posti tutti i precedenti criteri
e contenuti, la diciasettesima dimostrazione [già contenuta nel testo vignano] è
la seguente:
1.] il desiderio umano determina il
pensiero umano, la sua forma e i suoi contentui [criterio etico-logico-etico];
2.] ha senso solo ciò che appaga il
desiderio umano;
3.] è vero solo ciò che ha senso ed
ha senso solo ciò che è vero [costrutto proposizionale da chiarire e da
dimostrare, ma già accettabile];
4.] Dio appaga il desiderio umano
in massimo grado [per rendersene conto basta rappresentarlo,
esemplificatamente, come un ente sessuato];
5.] il desiderio umano si appaga,
quindi, con il pensiero dell’esistenza di Dio, massimo oggetto/soggetto del
desiderio;
6.] l’esistenza di Dio ha quindi
senso;
7.] l’esistenza di Dio, quindi, in
quanto ha senso [perché appaga il desiderio umano in massimo grado], è vera;
8.] poiché è vera, è dimostrata.
Ciò significa, in breve, che il
desiderio umano ha una sua verità, e poiché esso desidera Dio, Dio ha verità,
cioè esiste.