DIMOSTARZIONE_200: EPISTEMICA_TOMISTICA,
DELLA PARTECIPAZIONE
premessa
secondo la filosofia tomistica dio è l’essere puro, e gli
enti creati sono forme ed essenze che non hanno l’essere in se stessi
[distinzione tra essere ed essenza], ma lo hanno [per cui esistono] per
partecipazione all’essere di dio, il quale solo è unione tra essere ed essenza.
secondo l’episteme, questo essere_puro è il principio, cioè la semplice
esistenza [che non è dio, dio essendo massima complessità]. vale la distinzione
tra essenza [forma] e essere. la forma [l’uno, la diade, la tecnica, dio, la
fonte, il paradiso, l’emanazione, l’evoluzione, ecc.], detta nell’episteme “ipostasi”,
è la struttura e strutturazione dell’essere_puro [il principio], per cui anche
in tali forme, come dio, l’essere è inscindibile dall’essenza, per cui ogni
ente [sintesi di essere e essenza] esiste necessariamente. ciò spiega perché nell’episteme
si può accogliere il neo_parmenidismo: “tutto [ad esclusione del creato] è
eterno”. ma vale sempre quella distinzione, tra forma e essere, per cui dio ha
potuto anche aggiungere nuovo essere a forme specifiche [previste dalla
necessità/di tipo non_normali] per il creato.
dimostrazione
ciò posto, è necessario che l’essere dell’uomo_soggetto, perché
possa esistere rispetto all’essere_necessario, partecipi dell’essere_puro sono
con la mediazione del corrispondente ente_necessario come soggetto, e questo è
dio. cioè l’uomo_soggetto può esistere e partecipare all’essere [principio],
solo con la mediazione dell’essere_necessario come/in quanto soggetto, e questo
è dio. l’uomo esiste perché partecipa non direttamente al principio, ma al
principio_come_soggetto, il quale è dio.