DIMOSTRAZIONE_39 [LOGICA_ETICA, VIGNANA_SECONDA, QUARTA_CARTESIANA, SECONDA
CORRISPONDENZA BIUNIVOCA,
DIMOSTRAZIONE RETRO_RAZIONALE, PRIMA_PARADOSSALE]
L’uomo è essere necessario
[perché intuisce la necessità], quindi può essere messo al posto di Dio. ma
come il principio ha determinato l’uomo/Dio, così l’uomo può creare e poiché la
creazione è una possibilità necessaria, l’uomo/Dio [prima o poi] deve creare.
Allora esiste anche l’uomo, ma “quest’uomo” è proprio l’uomo creato, e allora
il primo uomo è Dio [retro_posizione dell’uomo: l’uomo non può essere “quel”
dio_necessario/uomo/Dio]. questo ragionamento serve a spiegare la necessità
della creazione, quindi dell’atto etico creatore. per il principio di
corrispondenza tra logica ed etica, ogni componente della logica ha un riflesso
sull’etica e viceversa. In base a quanto detto nella dim_38, l’etica legge il
bisogno, che è bisogno di Dio. quindi la logica deve accolgiere l’esistenza di
Dio.
come si giustifica quella
corrispondenza e perché la relazione tra logica e etica è biunivoca ? in che
senso ? tutto ciò presuppone l’episteme, ovvero la spiegazione generale della
realtà, che si giustifica e si dimostra in base alle condizioni epistematiche
[critieri di senso e di significato, criteri veritativi di
1.correttezza_empiricità_sperimentale e assonanza_fenomenologica del
linguaggio_auto_concettuale/2.coerenza/3.completezza e principio
euristico_speculativo della verità del desiderio]. Episteme che in modo
paradossale, ha detto sopra che una creazione deve esistere, e tale creazione
non l’ha fatta “quest’uomo” [l’uomo crono_storicamente determinato, l’uomo
dell’attuale genere_umano]:
1.] il reale_necessario si
riproduce nel reale_contingente_creato [ciò già presuppone Dio e la Creazione,
ma ciò è stato dimostrato: il sistema è esposto ponendo l’uomo al posto di Dio
nella mappa metafisica: il principio determina Dio e l’uomo indifferentemente,
solo il fatto che Dio precede l’uomo pone Dio come (libero) mediatore della
determinazione dell’uomo (da parte del principio, stimolato da Dio)_];
2.] tale riproduzione fonda la
congiuzione oggetto/soggetto per l’uomo;
3.] tale riproduzione riproduce
il reale in termini etici, perché l’etica è la sostanza della volontà_creatrice
divina [se l’uomo è necessario come se fosse Dio, l’uomo stesso deve creare
come se fosse il Creatore/la dimostrazione si è costituita appunto come
paradossale, e sembra validare ora il secondo argomento cartesiano (dim_30) (e
quindi è cartesiana/la contraddizione cartesiana è in parte risolta): l’uomo
determina l’uomo/: in base alla dim_3 Dio esiste, allora l’uomo esiste al posto
di Dio, allora l’uomo è Creatore, allora l’uomo è creato, allora quell’uomo era
in realtà Dio, allora il Dio_Creatore esiste e l’uomo torna ad essere la
creatura];
4.] quindi, tale volontà assume
ogni carattere della realtà in termini etico_sacrificali;
5.] l’etica e il diritto
[etica_coercitiva] sono procedure che portano l’uomo a riprodurre la realtà
[nella tecnica del pensiero_epistemico, nel diritto, nella tecnica che
riproduce il mondo in termini artificiali e virtuali (economia, ingegneria,
tecnologia), nella liturgia, ecc.].
per questa corrispondenza, si può
dire che l’apparire del Grande_Fratello è lo stesso apparire di Dio [così come
l’incarnazione del soggetto Gesù, poiché Gesù faceva i miracoli e risorgeva dai
morti, dimostrava (allora) l’esistenza di Dio], e lo dimostra [così, allo
stesso modo, l’apparire della civiltà della Tecnica dimostra l’esistenza del
paradiso, che essa riproduce].
La costruzione del
Grande_Fratello è un processo che deve essere ricondotto sotto il controllo del
diritto, che solo può farlo appartire eticamente, e in modo etico.
La dimostrazione è detta vignana
[vignana_seconda] perché la corrispondenza biunivoca tra etica [“Dio esiste”
come istanza morale] e logica [“Dio esiste” come proiezione logica dell’etica]
si fonda sul fatto che sia l’etica che la logica sono costruite sulla base
dello stesso principio della verità del desiderio:
1.] di tipo logico_euristico;
2.] di tipo etico_morale.