DIMOSTRAZIONE_42:
LINGUISTICA_SECONDA
Essa recita: “Dio esiste perché “Dio” è una parola, e la parola
serve, primariamente, a dire della realtà”.
Nella contro_critica epistemica alla critica kantiana
all’argomento ontologico, riportata nel presente testo come prima delle tre
introduzione alle dimostrazioni tomistiche, si dice quanto segue:
“ci
sono differenti usi del
linguaggio. Il primo uso è la funzione auto_concettuale del
linguaggio
[fenomenologia pura del linguaggio: il linguaggio descrive la
realtà]. Essa
significa che alla parola segue la sua idea e all’idea segue la
sua realtà.
Quale che sia il rapporto tra uomo e realtà, e tra oggetto e
soggetto, la
parola “Dio” indica la realtà “Dio”,
perché la parola indica la sua “cosa”. Kant
disattiva lo schema auto_concettuale, attribuendo al linguaggio usi
secondari e periferici. Kant usa la
parola “Dio” nel modo della circonlocuzione, … ciò significa che “Dio” [parola
e idea] significa semplicemente Dio [realtà]”.
questa è appunto
una dimostrazione dell’esistenza di Dio: la parola “Dio”, nel primo uso del
linguaggio, significa la realtà “Dio”, e poiché l’uomo ha la parola, ne esiste
la realtà. la realtà si riproduce nella mente non solo come idea [dim_2 e
dim_3], ma anche come linguaggio. Questa dimostrazione differisce dalla dim_7,
perché in questa la parola “Dio” serve a dimostrarne l’esistenza non come
parola, ma come ragione del suo apparire/emergere, ovvero come intenzionalità
del dire “Dio” nel linguaggio [la dim_7 si lega dunque alla dim_19].