DIMOSTRAZIONE_54: STANDARD_PRIMA, NORMALE_SECONDA
questa
dimostrazione riprende numerosi argomenti precedenti e si esprime così:
1.] Dio esiste, perchè la sua esistenza è [standard_]normale per la necessità dell'esistenza;
2.] Dio esiste, perchè la sua esistenza è la condizione
[standard_]normale della vita e del soggetto_esistente per l'esistenza
[la quale è normale in quanto necessaria];
3.] Dio è normale, è l'uomo che
è a_normale [cioè "stra_ordinario", non solo nel senso
poetico di "meraviglioso", ma innanzitutto nel senso scientifico (da
cui il primo deriva) di essere vivente "non_ordinario"].
ci si interroga drammaticamente se Dio esista o non esista: questo
perchè l'uomo è "ipnotizzato" dal [falso] quotidiano, e
non comprende il "vero" quotidiano, quello che da sempre è stato
quotidiano, prima dell'esistenza dell'uomo: l'eternità, la quale
è standard_normale come condizione della pienezza dell'essere
[trascendente] e di Dio come suo nucleo [essendo Dio la parte centrale
dell'essere, su di essa convergente]. la condizione ordinaria
dell'essere è l'eternità. se ci si abitua ad assumere il
punto di vista di Dio, cioè del soggetto_eterno, che
necessariamente esiste, perchè determinato dalla
necessità, si capisce che sì, l'esistenza di Dio
è/rimane un problema, ma esso non è più
così "difficile" [cessa cioè la drammaticità del
dubbio di fede], bensì unicamente di rigore speculativo:
l'esistenza di Dio non è più un problema per la vita
dell'uomo comune, perchè ora egli vede la realtà dal
punto di vista della necessità, che unicamente è normale
e ordinaria.
integrazione_gamma [standardizzazione/normalizzazione dell'esistenza di Dio]:
1.] sia data l'esistenza;
2.] sia essa definita [constatata/dimostrata] come necessaria, e
come necessariamente tale [non si sta parlando del Creato];
3.] sia posto in essa un soggetto, vivente e pensante, e vi sia posto
come necessariamente esistente [perchè entizzazione/
oggettualizzazione/soggettivizzazione dell'identità
dell'esistenza con se stessa];
4.] allora tale soggetto è definibile, normalmente,
non come un "uomo", o come un "angelo", o come una forma "strana" o
"fantasiosa" di vita [ad esempio: gli dei della grecia, o un
extra_terrestre, oppure un "mostro" delle fiabe] ...
5.] ... bensì [unicamente e necessariamente] come "Dio",
definito come il soggetto vivente e pensante normale per l'esistenza
necessaria.