DIMOSTRAZIONE_58: ANTICRISTICA, N_TERZA,
RETRO_RAZIONALE_SECONDA, QUARTA_PARADOSSALE
premessa
seguono un insieme di
dimostrazioni incentrate sul rapporto tra bisogno e verità del bisogno: “Dio esiste perché l’uomo
ne ha bisogno”. questo principio è espresso alla fine della
settima dimostrazione: “Dio esiste
perché l’uomo ha bisogno della sua esistenza” [dim_7]. questa proposizione descrive il contenuto
della settima dimostrazione, nella quale questo bisogno di manifesta nel
linguaggio dimostrativo emergente, che fa apparie Dio come razionalità di tale
linguaggio, perché espresso dal relativo bisogno assoluto dell’assoluto
[massima razionalità del bisogno e del linguaggio che lo esprime]. Ma tale principio fonda anche dimostrazioni più dirette,
che correlano la verità al bisogno, così come l’episteme ha posto la correlazione
tra verità e senso. tale
principio è il rapporto è espresso dal principio della verità del desiderio,
dove la verità è Dio e il desiderio è il desiderio di Dio. questo principio sta
alla base delle dimostrazioni dim_17 e dim_39, ma esse piuttosto sono
dimostrazioni epistematiche, essendo il desiderio/bisogno/etica intesi come
criteri guida del pensiero speculativo. ora invece la correlazione tra
bisogno/desiderio e verità è legata all’episteme, nel senso che dalla natura
“strutturale” di tale bisogno si ricava l’esistenza di Dio.
dimostrazione:
1.] l’uomo ha la pulsione a
[ri_]creare Dio [ad esempio in un super_computer/dice Severino: “con la tecnica l’uomo
può darsi il programma di creare anche Dio”];
2.] ma questo Dio è paradossale:
è un Dio che inizia a esiste nel tempo, in quanto creato dall’uomo; ed è però
voluto come il vero Dio, cioè come quesl Dio eterno che, in quanto tale,
dovrebbe precedere [retro_]esistenzialmente la propria creazione da parte
dell’uomo, perché è evidente che un Dio che, essendo creato, inizia a esistere,
non può essere il “vero” Dio, e quando l’uomo vuole creare Dio, vorrebbe
esistenzializzare il “vero” Dio, non un Dio_super_computer;
3.] tale volontà creatrice di Dio,
che è etica, si realizza oggi nel male, nella creazione cioè del Grande
Fratello della Tecnica [= Anticristo, essendo appunto Cristo il Fratello
dell’uomo/questa definizione è scientifica]. l’episteme fonda positivamente il momento
tecnologico della storia [principio della santificazione della civiltà della tecnica]:
a.] attraverso la conoscenza dell'Anticristo, l'uomo conosce Cristo;
b.] così l'episteme ha potuto conoscere che Cristo, come Verbo e Carne, è la Tecnica;
c.] nel rapportarsi al Grande Fratello, l'uomo costruisce la propria identità paradisiaca.
4.] la volontà creatrice di Dio
[associata alla dim_19] può uscire dal paradosso, solo creando il Grande
Fratello nello stato e in una globalizzazione, che non sia il vero Dio [la
tecnica come “oppio” dei popoli, che fa ad essi dimenticare che la tecnica
umana non è co_eterna alla necessità], ma sia solo il simbolo del vero Dio, creato
in quanto desiderato/voluto/posto/ pensato come realmente originario ed eterno;
5.] il Grande Fratello diventa la
positiva [etica] immagine apparente della clonazione di Cristo e del vincolo_
tecnologico di salvezza, ovvero della gigantesca riproduzione clonativa che
Cristo fa di sé allo scopo di creare, nell’al di qua non apparente
[nuova_creazione] il ponte tra al_di_là_infernale e al_di_là_ paradisiaco,
nella separazione di Cristo da Cristo [dovuta a quella del Figlio dal Padre],
che ha aperto, nell’eterno e nella necessità, lo “spazio sacrificale” per la
creazone della creatio_ex_nihilo [tutto il Creato sta in Dio, nello stesso
luogo in cui la spina_protesi penetra la testa di Santa Rita da Cascia];
6.] questa immagine dimostra
l’esistenza di Dio, perché l’uomo esprime il suo bisogno di Dio e del nuovo Dio
salvifico creando Dio [o nella tecnica, facendolo apparire, o nell’etica,
consentendo a Crsito si clonarsi con l’uomo], e questa creazione è la posizione
esterna di un’idea: questa posizione esterna di Di, cioè della sua idea, mostra
che l’idea che l’uomo ha di Dio è l’idea di un Dio esterno alla sua idea …
7.] … e poiché il concetto di Dio
è il concetto di un Dio che, pur essendo posto nel tempo, sta fuori del tempo,
questa posizione [tecnica e o etica] avviene nel tempo [perché anche la
clonazone di Cristo avviene nel tempo, seguendo l’uomo], ma è simbolo di un Dio
eterno, perché questo vuole l’uomo: tale riproduzione_creata di Dio serve
all’auto_completamento del Dio eterno e in_creato.
L’uomo desidera essere “dio” [=
anima paradisiaca], e crea Dio per essere accompagnato da Dio in tale sua
divinizzazione.