DIMOSTRAZIONE_80:
BONTADINIANA[B]_PRIMA
Essa recita: “solo Dio può essere la causa dei limiti attuali [=finitudine] dell’uomo”.
Scrive il Prof. Carmelo Vigna, riportando il pensiero di
Bontadini: “… l’orizzonte dell’unità
dell’esperienza contiene in sé, come alcunchè di immediato, anche l’idea dell’Intero dell’essere. Di
qui il darsi di una disequazione originaria tra forma interale e contenuto
dell’immediatezza; di qui la richiesta del guadagno dell’equazione, pena la
contraddizione del “fondo” dell’Intero” [Carmelo Vigna, Il frammento e l’Intero, pag.351, pag.o]Il frammento e l', tra qualche
decennioche e soprattutto erotico, in modo coniugale o religioso, attende di
realizzarsi ]. Rileva l’episteme che tale guadagno è dato dall’esistenza
di Dio, così dimostrata. posta, infatti, la metafisica_epistemica, che è la
scienza della necessità [di ciò che necessariamente deve esistere], si rileva
che, come già è stato detto per precedenti argomenti [Dio come causa
dell’imperfezione e della configurazione non_normale dell’apparire e della realtà
umani in generale], anche la finitudine appartiene alla non_normalità della
condizione umana. Questa finitudine è poi esasperata dalla condizione infernale
[attenzione: per l’episteme la vita umana può essere massimamente gratificante,
è detta finitudine solo relativamente al dato inoppugnabile di vite sottoposte
a stati di frustrazione/inappagamento/ciò rileva, perché la finitudine in sé e
per sé è solo l’inferno, in cui l’anima
è schiacciata e compressa/la vita terrena in sé e per sé è pienezza di senso e
appagamento, e questo, anche e soprattutto erotico, in modo coniugale o
religioso, attende di realizzarsi nel regno di Dio in terra]. Per la
metafisica_epistemica è normale dunque [l’uomo attualmente non sta all’inferno,
anch’esso normale] che, poiché, come dice Bontadini, ogni parte infinitesimale
contiene, in quanto esistenza, l’Intero, ciò che dovrebbe apparire all’uomo è
l’infinito [in forma paradisiaca, come configurazione standard/definitiva, in
senso anticipato, e il regno del male riproduce l’Intero nelle memorie dei
computer]: l’Intero, e non la parte [secondo Severino], e quindi la
trascendenza [in senso classico] dovrebbe apparire, necessarimante [=
standard_normalmente/si precisa che “standard” significa “normale”, e che
normale significa “necessario”: i termini devono essere distinti, perché
l’episteme descrive questa normalità, e la necessità è un principio, più che la
struttura dell’essere/la normalità è la definizione/descrizione scientifica
della necessità, e la standardicità significa che tale normalità (previsione e
forma necessaria) va applicata a Dio e alle anime in modo necessario, e non
fantasioso, una necessità che non è Dio a dettare/Dio non è in conflitto con la
necessità, che lo supera: Dio è un sapiente, che accetta di essere superato,
giacchè tutto ciò che lo supera e lo determina, è a Lui convergente e
finalizzato, non parallelo]: quindi, solo una volontà può rendere “finito”
artificiosamente l’uomo [in attesa nel trapasso mortale umano e cristico,
dovuto al fatto che il Creato è tratto nella fase di uscita del Figlio dal
Padre, durante il processo della re_incarnazione del ciclio del Tao,
esternamente al paradiso e alla tecnica], artificiosamente rispetto alla
necessità, e questa volontà è Dio, per il quale “leggero” è il Creato, ma
schiaccinate è l’Intero, da Lui trattenuto per sottrarlo a sé come all’uomo,
attualmente.