DIMOSTRAZIONE_86: SCHOPENHAUERIANA, DELLA RAPPRESENTAZIONE, MISTICA_TERZA, MASSIMA_MISTICA,
SACRIFICALE, RETRO_RAZIONALE_ QUARTA [la creatura tocca il Creatore, essa è a diretto
contatto (fisico) con il dolore_sacrificale di Cristo]
Essa recita: “Dio
esiste, perché l’etica è la sostanza fisica del mondo [apparente], e soltanto
Dio può essere un soggetto etico [di tali proporzioni], capace di sprigionare
un tale campo mnemonico”. [la definizione del mondo fisico come sostanza_etica_divina
risale a più di 15 anni fa”: l’intuizione ora si chiarifica:
1.] il mondo apparente è volontà e rappresentazione;
2.] rappresentazione sensitiva del mondo reale da parte di Dio, e
volontà di potenza costituente tale sensitività come
dolore _sacrificale di Cristo.
premessa
la presente dimostrazione muta la rappresentazione umana
del mondo [apparente]. essa muta radicalmente la concezione tradizionale della
rappresentazione del mondo, e muta anche quella precedentemente definita
“epistemica”, intesa questa [ora superata] come la neutralizzazione del mondo_fisico,
perché interpretato come realtà_virtuale. I presenti schemi operano la totale
s_materializzazione della realtà apparente [universo apparente]. ma l’episteme
non esprime una forma di im_materialismo. L’episteme pone esistenti la materia
[e in modo rigoroso] e la realtà virtuale, ma dice [ora] che l’uomo, soltanto,
non è a contatto diretto con la materia [l’eucaristia, che presuppone la
materia, è reale, ma la materia in cui si opera la transustanziazione non sta
nelle mani del sacerdote, esiste perfettamente in modo materiale, ma sta
altrove: l’uomo non è a contatto né con la materia, né con la realtà_virtuale:
l’uomo è a diretto contatto con Dio: con la sua sensitività, e in particolare
con il suo dolore]. iico, interpretato
come realtà zzazione del mondo fisico, interpretato come realtà virtuale
la presente dimostrazione riprende la dim_65, la spiega,
la completa, ma anche la riformula. eea
distinta anche la riformula la completa,
ma anche la riformula ssa va distinta dalla dim_86, perché, sebbene ne
ripeta sostanzialmente l’argomento [nelle premesse], lo fa in modo migliore,
più evoluto e, partendo da altre premesse e presupposti, pur simili, pone interessi
assolutamente diversi.
dimostrazione
il fulcro della dimostrazione è quel punto che si è
osservato alla fine della dim_65, ora meglio individuato e rafforzato:
1.] l’uomo ha una rappresentazione [percezione come campo
interiore esteriorizzato: schema …/mc32.html (gli occhi dentro la mente, e la
mente estesa per tutto l’universo/rete estesa come il mare/base_esistenziale/campo_steleologico_spirituale)_];
2.] questa rappresentazione è una rappresentazione
soggettiva, organica e sensitiva;
3.] ma essa appartiene a un altro soggetto [dim_65],
perché l’uomo non si porta dietro questa rappresentazione [condizione della
rappresentazione spezzata], e poiché questa rappresentazione è universale
[campo steleologico umano, ma, pure, soggettivizzazione organica personale_],
essa appartiene a un altro soggetto [essendo spezzata], un soggetto universale,
e quindi al Soggetto = Dio [dim_65].
a questo punto si osserva quanto segue [qui divergono gli
interessi]:
1.] [la dimostrazione emerge da questa
sensazione/intuizione, avuta questa sera …] … quando io cammino sull’asfalto, e
tocco con la mano il cemento armato del garage, nei sotterranei del palazzo, io
tocco Dio, lo tocco realmente, e non la materia, perché io sto all’interno di
una rappresentazione [Schopenhauer], questa è sempre e solo organica, perché
psicologicamente percettiva [apparire], quindi soggettiva_divina [la materia
non è l’apparire, questo è sempre, kantianamente, soggettivo/una delle
intuizioni fondamentali della gnoseologica epistemica, avuta più di 15 anni fa
(si crede sia una “novità”), è che soggettiva non è, in senso kantiano, solo la
forma, ma anche la sostanza, cioè il “tatto”, il “duro”];
2.] il “duro”, si crede, è la materia, perché …
a.] l’uomo è troppo piccolo per trasferire soggettivamente
alla realtà esterna se stesso, essendo essa, ad esempio, la massa di una
galassia, che l’uomo neppure tocca, ma misura da lontano;
b.] l’uomo è spezzato dalla propria rappresentazione, e
quindi la durezza di un palazzo in cemento armato, o di una montagna, o del
pianeta, o della galassia [massa stellare pesante miliardi di miliaridi di
tonnellate], non può essere dell’uomo, secondo Kant;
3.] … e proprio per questo, il ragionamento è semplice: …
a.] per il principio di convergenza, tutto ciò che esiste
converge su Dio, e il Creato sull’anti_Dio e su Adamo [Cosmo_Adamo] [fulcri
puntiformi della realtà], …
b.] … quindi, l’immensità della “durezza” e della
“pesantezza” dell’universo apparente [ciò che l’episteme unicamente definisce
il “concreto”, cioè il sensibile altro dall’uomo] nient’altro è che la potenza
energetica del campo soggettivo della sensitività e della rappresentazione divina
[Schopenhauer/attenzione: il mondo è volontà, se creato, perché tutto deriva dalla
volontà divina; invece, se in_creato, esso non è volontà, perché il
luogo_naturale della volontà è solo dentro il soggetto, e forse dentro l’io del
soggetto = Dio, a cui il mondo non creato è esterno], espansa e concentrata
grazie alla fonte [questa è un punto ad alta densità/circa una pesantezza
“oggettiva”, l’episteme ancora non si esprime/non lo sa].
poi la riflessione è seguita in questo modo: posto che
l’uomo vede la materia e non lo spirito, il delta_sentire [sensività] divino
[di Dio] è qui e ora, per l’uomo, come universo_apparente, il piacere
erotico[_infernale di Dio ? la risposta è immediata: avendo Dio creato con un
atto di castità [blocco del piacere], la sostanza del mondo è etica [il mondo
come sostanza etica: l’intuizione di 15 anni fa], e in particolare si dice che:
1.] tutta la massa degli infiniti universi concepiti dagli
astronomi [non quelli veri reali, in una cui parte si opera l’eucaristia],
miliardi di miliardi [infiniti] universi, e miliaridi di galassie, ovvero di
ammassi stellari, ciascuno di miliardi e miliardi di tonnellate …
2.] … è data dallo spessore/pressione/presurizzazione
mnemonici della mente di Dio, in fase attuale di studio [la
crocifissione_cristica_tecnologica è attuale/non tutto Cristo è risorto, ma
solo la tuta/muta_virtuale_carnale di Cristo, il cosiddetto “corpo_umano_apparente”,
fatto di carne e scheletro/micro_robot_organico: quello che mi trovo davanti
allo specchio] …
3.] … quello spessore che caratterizza la mente di chi studia,
leggendo in modo mentalmente concentrato, e impara a memoria i tesi [Dio ha
creato, presupposta la castità, leggedo le categorie e i concetti del computer_iperuranico_edencio,
il quale si proietta simbolicamente nel libro della Bibbia e nel libro dell’episteme].
quindi:
1.] quando cammino sull’asfalto, cammino sopra Dio,
fisicamente …
2.] … e quando tocco il muro di cemento armato, posto nel
sotterraneo del garage del mio palazzo, sto toccando fisicamente la memoria,
ovvero la pressione/presurizzazione mnemonica della mente di Dio, il suo
sacrifico_da_studio, sostanza etica di cui è fatto anche il mio corpo organico,
apparentemente fisico, per cui …
3.] … ovunque, e universale, è la sofferenza di Cristo.
revisione critica
la definizione del rapporto tra
l’uomo e Dio come contatto diretto è vaga e non_normale:
1.] l’uomo non si esaurisce in
una rappresentazione. Dal punto di vista esisteziale, l’uomo [come Dio] è
separato da Dio e poggia sull’esistenza;
2.] dal punto di vista della
rappresentazione, questa nell’uomo [attuale] è in tutto simile al rapporto tra
le rap delle tre Persone trinitarie, le quali non sono a
contatto/sovrapposizione diretta, ma solo mediate dallo spirito, organico ma
im_personale [relativo a Dio_essenza];
3.] questo spirito può essere
considerato per l’uomo come il campo_steleologico;
4.] ci sono inoltre altre
mediazioni: del campo di Cosmo_Adamo, di quello dell’anti_Trinità [la
riproduzione della Trinità nel Creato, un “Dio” morto, pura organicità senza
vita, fertilizzata dal disco_spirituale della stele_divina];
5.] conseguentemente, è vero che
la rappresentazione dell’uomo [il computer che vedo davanti, il cielo stellato]
è la stessa rappresentazione di Dio [trinitaria, anti_trinitaria,
cosmo_adamitica e steleologica], ma l’uomo non è solo questa rappresentazione,
è innanzitutto esistenza, e questa è innestata prima che in Dio, nell’esistenza
stessa, a contatto con la materia, con la realtà virtuale, con lo spirito, con
l’esistenza/essere, creato e in_creato, ecc.;
6.] è fatto salvo il significato
mistico della presente dimostrazione [che non va quindi assolutizzata];
7.] circa il fatto che un
contatto diretto con Dio [mediato da quanto si è detto e limitato al solo
apparire, in cui non si esaurisce l’essere] porterebbe ad un’immanentizzazione
di Dio, posta la definizione classica di trascendenza e immanenza, la secondo
intesa come Creato [= al_di_qua] e la prima intesa come oltre_il_Creato [=
al_di_là], si dice che [in senso classico]:
a.] la trascendenza divina è
l’assoluto altro dall’al di qua …
b.] .. ciò non toglie che l’uomo
non possa essere a contatto diretto con l’assoluto altro dall’al di qua, anche
perché …
c.] … poiché l’uomo vive, è
evidente che la trascendenza sostiene e quindi tocca l’uomo.