DIMOSTRAZIONE_92:
DEL DUBBIO DI FEDE, RTZ_2, PROBABILISTICA_PRIMA, ESISTENZIALISTICA_QUARTA
all’inizio del suo libro “Introduzione al cristianesimo”, il
prof. Joseph Ratzinger [attuale papa Benedetto XVI] fa un’esposizione efficace
e drammatica di cosa possa essere il dubbio di fede per un cristiano: la
disgregazione [anche psicologica] del quadro della fede, tale per cui il
credente appare come un naufrago nell’oceano del dubbio e del nulla, aggrappato
al legno della croce [= fede], simboleggiato da una tavola di legno galleggiante.
eppure nei credenti la fede resiste, e così ha resistito in Ratzinger. Perché ?
perché, sostiene questa dimostrazione, la fede ha un intrinseco potere
dimostrativo, che regge al dubbio di fede per una ragione:
1.] … posto, come dice Ratzinger all’inizio del suo libro,
che anche il non_credente ha una fede, quella nell’inesistenza di Dio, ed è
attanagliato dal dubbio che la fede cristiana possa essere vera [“… forse è
vero”] …
2.] … la fede
regge, perché è un quadro coerente, corretto [associato alle condizioni di
senso, significato e desiderio] e completo [riguardante il tutto] [le tre
condizioni di verità] …
3.] mentre il dubbio e la fede opposta non ha tali
caratteristiche, a meno che …
4.] … non si pensi che l’universo che appare sia il tutto,
ma ciò non può essere vero, perché l’universo esiste, e …
5.] l’esistenza dell’universo [e l’esistenza
dell’esistenza] non appaiono, pur essendo dette esistenti: il pensiero intuisce
l’esistenza di ciò che non appare [l’esistenza stessa: che non è un attributo
dell’apparire, ma è la sua condizione esistenziale], e quindi dimostra di
andare oltre l’apparire.
per questa sua maggiore capacità esplicativa, la fede
resiste al dubbio [posto che il dubbio è senza risposte], e una spiegazione
plausibile della realtà, data dalla fede, porta la probabilità della verità
dalla parte della fede.