La matrice dei
posizionamenti speculativi (p14)
Si distinguono due matrici: la
matrice dimensionale (o dei posizionamenti); la matrice speculativa.
PRIMO SIGNIFICATO
La matrice dimensionale identifica, all'interno
dell'episteme discorsivo o della mappa-dell'essere grafica, il luogo di una
determinata realtà. Nella matematica, una matrice è una rappresentazione che
incrocia due (o più) coppie (o serie) di dimensioni, allo scopo di ricavare i
loro incroci. Ad esempio: posti da un lato l'essere e il cosmo (dove l'essere è
lo stadio ipostatico che precede il cosmo, sua materializzazione), e dall'altro
la trascendenza e l'immanenza, si hanno queste quattro dimensioni:
-
essere trascendente ed essere immanente;
- cosmo trascedente e cosmo
immanente.
Precisazione
L'uso del linguaggio nell'ambito dell'episteme
non può essere nè ambiguo, nè arbitrario, nè "dittatoriale" (secondo il Prof.
Maurizio Malaguti "non è lecito cambiare il significato dei termini ereditato
dalla storia della filosofia e fatto proprio dal senso comune"). L'episteme ha
però esigenze di precisione, per cui, criticando il rasoio di Ockham (valido
come ammonimento contro una possibile deriva "narcisitica", da escludere in
ambito accademico), si ritiene che, se il sistema lo richiede "strettamente",
sia lecito moltiplicare le realtà e il significato dei termini, e modificarlo
(giustificando tali eccezioni).
Così, ad esempio: l'episteme, all'interno
della matrice, distingue queste sequenze, fino ad oggi considerate
sinonimi:
- trascendenza, soprannaturale, al-di-là, metafisica, spirito,
"Cielo", (si aggiunge: in-creato), da un lato;
- immanenza, naturale,
al-di-qua, fisica, materia, "Terra", creato, dall'altro
(corrispondentemente).
Distinguendo alcuni di questi termini, l'episteme
opera il loro incrocio matriciale (con gli stadi della realtà).
La
distinzione più importante è posta tra in-creato (sinonimo di al-di-là e di
"Cielo") e creato (sinonimo di al-di-qua e di "Terra"). Altra distinzione
fondamentale è posta tra immanenza e creato, finora identificati nello schema
tripartito della teologia cristiana. L'immanenza non è più sinonimo di creato,
ma è una dimensione di Dio (del Dio "trascendente"). Infatti, l'immanenza è un
auto-concetto, che suggerisce la sua esistenza prima della Creazione. Un (raro)
esempio di mutazione del significato dei termini, attuato dall'episteme, è il
seguente: per trascendenza l'episteme non intende l'al-di-là, ma (dato che anche
il creato, a immagine dell'in-creato, è anche trascendente, in una sua zona)
l'iper-infinità, e per immanenza l'infinità. Una conseguenza di tale concezione
terminologica è la seguente: alcuni astrofisici hanno attribuito il carattere
della trascendenza al cosmo apparente (teoria del punto-omega), generando
confusione. Ora, invece, distinguendo tra in-creato e creato, è possibile
distinguere la trascendenza di Dio dalla trascendenza del creato. Come si vede,
questa trasformazione terminologica è risultata funzionale ad un maggior rigore
speculativo. Attraverso la mappa-dell'essere è poi possibile quantificare il
corretto rapporto tra in-creato e creato. Infatti, se la trascendenza "vera"
(cioè quella di maggiori dimensioni) appartenesse al cosmo apparente, Dio
(incluso nella trascendenza) sarebbe di fatto "immanentizzato", con la riduzione
del significato della trascendenza a un solo "punto energetico" del cosmo.
SECONDO SIGNIFICATO
Per matrice speculativa si intende l'attribuzione
di un dato sistema-di- pensiero-storico (sistema platonico, plotiniano,
hegeliano, spinoziano, kantiano, ecc.) ad un dato segmento dell'episteme o della
mappa o della matrice dimensionale.
Con ciò l'episteme recupera tutti i
sistemi di pensiero storici, interpretabili come porzioni di episteme. Ad
esempio (classificazione dei sistemi, ...):
- Platone si colloca
all'inizio del processo derivativo (Uno) e alla fine (Dio-Demiurgo);
-
Plotino, avendo identificato l'Uno con Dio, si colloca all'inizio del processo
derivativo trinitario;
- Hegel (la cui classificazione è attualmente in fase
di definizione ...) potrebbe riguardare la seconda-Persone-trinitaria ma
senz'altro la terza (trattandosi dello Spirito), collocandosi nel settore
"immanenza" (ma non creata);
- Spinoza si colloca nel settore cosmo
(indifferentemente trascendente o immanente) del livello non creato;
- il
criticismo kantiano, in quanto teoria della conoscenza, va applicato a Cristo,
perchè è il Logos.
L'episteme non è la "somma" dei sistemi (sincretismo),
ma ne costituisce la sintesi (ordinata e coerente).
Nota
L'applicazione della matrice consente di risolvere le antinomie
kantiane: ci sono sia il mondo infinito che il mondo finito (quest'ultimo non è
meno infinito del primo, si tratta di definire il "finito" in senso greco, cioè
come realtà chiusa e perfetta, essenzialmente "finite" sono le forme: ad
esempio, Dio è infinito, ma la sua mano è finita, perchè una mano infinita è
senza forma ...); circa l'eternità del mondo o la sua creazione, si è già detto:
la prima riguarda la realtà divina, la seconda riguarda la realtà umana (Kant
utilizza lo schema tripartito utilizzato dal nichilismo teologico della teologia
cristiana storica).
Giustificazione della matrice
Poichè l'uomo è a
immagine di Dio, Dio è simile all'uomo. L'uomo vive in un mondo, quindi Dio vive
in un mondo. Ma Dio è anche trascendente, quindi il mondo in cui Dio vive è
anche trascendente. Ora, Dio non vive nel mondo come l'uomo: l'uomo cammina
sulla terra, Dio è invece innestato nel suo mondo, ed Egli è posto immobile nel
suo centro "geografico" (mappa).