ipotesi di confutazione_epistemica della filosofia del Prof. Emanuele Severino [determinazioni assiomatiche]
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applicando il tomismo all'episteme, si rileva che
l'identità [fusionale] tra essenza e esistenza in Dio è usata dall'episteme per
ogni ipostasi necessaria, tranne che per le determinazioni casuali interne al
caos, termine della realtà necessaria, da cui il creato è stato tratto: nel
creato, quindi, vige la differenza tomistica tra essenza e esistenza, e
Severino, essendo il creato simile e sovrap_posto all'in_creato [in cui vale
quell'identità per tutti gli enti, tranne che per quelle determinazioni], ha
unito essenza e esistenza, unione che vale nell'in_creato, anche nel creato,
per cui per Severino ogni ente è eterno, cioè Severino ha eternizzato le
causazioni interne al caos, tra cui è il creato, tratto ex_nihilo [creazionismo
perfetto] dal caos [semi_creazionismo epistemico integrativo], caos al cui
interno quella identità non vale [ma vale per gli altri enti eterni, imitati
dal creato secondo il male]. la seguente confutazione non viene fatta con il
tomismo [che Severino critica], ma viene fatta applicando il tomismo allo
schema quadripartito [imitato da Severino, nel quale schema tutto è eterno,
come si mostra nella mappa dell’essere_[…], che descrive gli enti eterni della
realtà necessaria], indicando precisamente dove tale eternità del tutto cessa:
nel caos, e quindi nel creato, tratto dal caos.
teorema/sillogismo
severiniano:
1.] l’essere è e non può non essere/l’essere è eterno
2.] ogni ente è essere
3.] quindi ogni ente è e non può non essere/ogni ente è
eterno
corollario
poiché ogni ente è eterno, anche la creazione è eterna,
e quindi non è stata creata, per cui non può esistere alcuna creazione.
confutazione
1.] esiste un essere che è e non può non essere/questo
essere è eterno
2.] questo essere ha una struttura interna
3.] questa struttura è tale per questo essere è
differente da se stesso
4.] in quanto differisce da se stesso, esiste anche un essere
che può non essere/non è eterno
5.] è l’essere eterno che, per la propria coerenza [in
quanto auto_differente], pone l’esistenza degli enti al proprio esterno
6.] è l’essere eterno che, per la propria coerenza [in
quanto auto_differente], stabilisce quali enti esterni ad esso non possono non
esistere/sono eterni, e quali enti invece possono non essere/non sono eterni
7.] la realtà del mondo divino, esterna all’essere
eterno, è sistema di enti eterni, incluso il caos
8.] all’interno del caos, fondamento inconscio della
volontà e della libertà divine, gli enti possono non esistere/non sono eterni
9.] quindi la volontà creatrice e il creato, tratto dal
nulla e dal caos, non sono eterni
10.] il creato potrà essere eternizzato
11.] il creato è costituito formalmente dagli stessi
enti di cui è costituita la realtà del mondo divino
12.] Severino ha scambiato il creato con questa realtà,
definendo il primo eterno come la seconda
critica del
sillogismo severiniano, presupposto della confutazione
1.] è vero che ogni ente è essere
2.] ma esiste l’essere come primo essere eterno
3.] ed esiste l’essere come secondo essere, quello a cui
il primo essere è differente per la propria auto_differenza
4.] quindi, l’ente che è identico al primo essere è
eterno
5.] l’ente che è identico al secondo essere non è eterno
6.] l’auto_differenza dell’essere deriva dal fatto che
l’essere non è una attributo, per cui si dice che essere o eterno sono lo
stesso, l’essere è un principio, e poiché è il principio, esso si auto_fonda, e
quindi è doppio, per cui essere ed essere sono doppi, identici [il principio è
unico] e, in quanto doppi, distinti, quindi diversi, quindi differenti
7.] ma la differenza è opposizione: perché l’essere
primo sia l’essere primo, l’essee primo deve sdoppiarsi, e l’essere primo deve
essere e non essere l’essere secondo, e l’essere secondo deve essere sia essere
che nulla
8.] l’esistenza del nulla come ente è condizione per la
coerenza esistenziale [possibilità di esistenza] dell’essere primo
9.] l’essenza tomistica è la forma, cioè una
determinazione della coerenza dello sviluppo dell’essere, che viene
all’esistenza, e questo venire all’esistenza [il sistere dell’ex_sistere] è il
divenire
10.] lo sdoppiamento dell’essere sta a fondamento della
riforma del principio di non contraddizione, per la quale l’essere è identico
all’essere [principio di identità], solo se l’essere si sdoppia, ed è e non è
contemporaneamente essere: in quanto non lo è, l’essere è nulla.
11.] Il nulla e il divenire sono condizioni per la
coerenza interna all’essere, che non è solo attributo [essere = eterno], ma è
prioritariamente sostanza e principio.