nota sul criticismo kantiano
si è detto che la mente dell’uomo
[cosiddetto “microcosmo”] riproduce nel suoi schemi la struttura del cosmo per
la giunzione tra oggetto e soggetto [il primo incorpora il secondo e si
riproduce esistenzialmente in esso]: cioè la struttura della mente è la stessa
struttura della realtà. deve essere precisato che questo non è evidente per
l’uomo, perché il cosmo non si riproduce normalmente nell’uomo, ma in dio,
nell’anti_dio [micro_duplicazione di dio nel creato] e in cosmo_adamo: questi
tre soggetti sono esseri giganteschi, e sono posti al centro della realtà, che
in essi si riproduce, duplicandosi nella loro mente [giunzione tra oggetto e
soggetto]. l’uomo è invece una derivazione micro_frattalica di cosmo_adamo, a
sua volta derivazione micro_frattalica dell’anti_dio. per questo l’uomo appare
“disancorato” dall’universo_apparente, scisso da esso e non posto al suo
centro, parte microscopica di esso e quindi non certo sua duplicazione. per
questo si dice che quella duplicazione, come origine della corrispondenza
innatistica tra struttura del cosmo e struttura della mente [apparato categoriale kantiano] vale per l’uomo
solo indirettamente:
1.] la mente umana non è diretta
duplicazione dell’oggetto nel soggetto umano;
2.] la mente umana ricava e
riceve la sua struttura come indirettamente riproduttiva della struttura della
realtà, perché la ricava e la riceve come fattore genetico da cosmo_adamo e da
cristo_episteme;
3.] cioè l’uomo è microcosmo non
per riproduzione in lui del cosmo [come in dio], ma per riproduzione in lui di
dio, che è riproduzione del cosmo.
è evidente in queste
considerazioni il collegamento con la dimostrazione dim_147 e la sua
schematizzazione.