nota sul rapporto tra esistenzializzazione e creazione del mondo
eterno, e creazione non eterna,
con
definizioni epistemiche ontologiche del nulla e del divenire
la ricerca_epistemica ha sempre
pensato che il concetto di creazione in dio non può limitarsi
alla creazione
del creato dal nulla, essendo la creazione un auto_concetto eterno, e
la creatio ex nihilo non eterna/il processo creativo in dio deve essere
ipostaticamente eterno/la
creazione dal nulla è eterna/la creazione del creato in senso
cattolico è una
forma singolare di processo creativo, cioè un modo diverso/differente,
con cui dio modifica il processo creativo eterno in funzione della
creazione
dell’uomo [sul perchè di questa modifica si darà
uno schema: il creato deve essere un essere fondato non su dio, ma sul
principio, perchè l'uomo sia libero da dio, e quindi autenticamente libero come dio, per poter essere inabitato in lui]:
1.] come l’esistenzializzazione
dell’Intero in cristo per la sua conoscenza oggettiva …
2.] … così, in dio, la creazione
è processo continuo ed eterno, e ciò spiega le filosofie di avicenna e averroè
[si stanno, qui, epistemizzando una gran parte di dottrine filosofiche non
compatibili con il cristianesimo, e che costituiscono essenze archetipiche];
3.] l’esistenzializzazione del
mondo dall’essere e da cristo, interna a cristo, produce tre mondi:
a.] uno totalmente a carattere
gnoseologico [formulato da spinoza];
b.] uno a carattere
specificamente cosmologico [incluso nel primo];
il processo creativo [dal nulla
ed eterno] del mondo, interno a cristo, produce un mondo:
c.] anch’esso a carattere
specificamente cosmologico [incluso nel primo, di cui al punto a.].
ci sono, quindi, quattro cosmi
eterni:
3.1.] uno esterno a dio,
esistenzializzato dal principio, del tipo della cosmologia moderna:
spazio/tempo esterno al soggetto [ma coperto da cristo_episteme, a cui è
comunque anch’esso sempre interno ad un successivo e riproduttivo livello di
analisi];
3.2.] tre direttamente interni a
dio, ciascuno associato, rispettivamente, ai punti a.], b.] e c.]:
a.] il cosmo secondo il punto a.]
di 3.], è di tipo kantiano_parmenideo [pensiero= essere: mondo
plasmato/filtrato dal soggetto];
b.] il cosmo secondo il punto b.]
di 3.] è esistenzializzato [non creato dal nulla], ed è quello secondo
aristotele;
c.] il cosmo secondo il punto c.]
di 3.] è creato in eterno dal nulla, ed è quello secondo avicenna e averroè.
4.] per giungere al creato nella
concezione cattolica, analisi rilevante perché dalla sua natura dipende la
rilevanza da attribuire alla realtà apparente con cui l’uomo è immediatamente a
contatto, bisogna introdurre i concetti epistemici di nulla e divenire:
a.] il nulla dal punto di vista
protologico è una parte della struttura [originaria] del principio;
b.] il divenire dal punto di
vista protologico è una parte della struttura [originaria] del principio;
c.] posta la differenza
protologica tra essere ed essere, e la loro opposizione [opposizione interna
all’auto_fondamento, come opposizione tra fondante e fondato, termini
dell’auto_fondamento], dal punto di vista ontologico
[successivo a quello protologico, esterno al principio] il nulla è
l’entizzazione, per esistenzializzazione, del fatto che l’essere [fondante =
fondato] è, rispetto all’essere [fondato = fondante], non_essere_relativo in
senso platonico [entizzazione della relazione astratta della ni_entità
relativa];
d.] posta la differenza
protologica tra essere ed essere, e la loro opposizione [opposizione interna
all’auto_fondamento, come opposizione tra fondante e fondato, termini
dell’auto_fondamento], dal punto di vista ontologico
[successivo a quello protologico, esterno al principio] il divenire è
l’entizzazione, per esistenzializzazione, della relazione tra la simultanea
identità e differenza [= alterità] tra essere ed essere, e la loro unità,
perché l’essere e l’essere sono termini_doppi dell’essere_unico [fondamento =
auto_fondamento = fondante_essere, fondato_essere: tutto parte dell’unità e
unicità del fondamento, che, in quanto fondamento, è auto_fondamento]: questa
unitarietà dei doppi termini produce la loro continua auto_permutazione
[fondante = fondato e fondato = fondante], permutazione/auto_scambio che viene
entizzata nell’ente del divenire.
5.] ciò posto, il creato della
concezione cattolica è una particolare forma di creazione, ovvero è un
intervento di dio nel processo creativo eterno:
a.] viene precisato che il creato
bliblico non è
a1.] né il mondo eterno
aristotelico [esistenzializzato dentro cristo/verbo_episteme, motore_immobile],
b1.] né è il creato eterno di
avicenna e averroè [con questa complessa tipologia dei mondi, perfettamente
ricavabile nell’episteme, vengono risolte tutte le contraddizioni tra le
diverse concezione storiche del mondo];
b.] si dice che:
b1.] l’esistenzializzazione, in
dio, del mondo eterno in senso aristotelico [mondo interno a dio e di cui dio è
motore_immobile], coinvolge i concetti di nulla e divenire in senso
protologico;
b2.] la creazione eterna [dal
nulla, si suppone] del mondo nel senso delle filosofie di avicenna e averroè,
coinvolge in dio il concetto di nulla e divenire sia in senso protologico che
in senso ontologico.
c.] la differenza [analogica] tra
il creato in senso cattolico [che “diminuisce” la sostanzialità dell’essere
creato rispetto alle precedenti forme del creato eterno e del mondo
esistenzializzato] [quindi la creatio ex nihilo non eterna] e tali forme
consiste nel fatto che:
c1.] in esse il rapporto tra dio
e il principio, la fonte, la tecnica e la caos_sfera è di tipo inerziale
[esistenzializzazione e creazione eterne e continue];
c2.] presupposto del creato in
senso cattolico, invece, è l’auto_differenziazione, per azione sacrificale
“etica”, di dio dal principio tramite la sua auto_differenziazione, nella
realtà virtuale manipolabile, dalla fonte [“Io
vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in
cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”: mt 26, 29], dalla
tecnica e dalla caosfera: ciò porta il principio, da cui dio si è
differenziato, a produrre [= divenire] nuova esistenza [per compensazione
dell’assenza divina e del suo sacrificio “etico”], dal lato del nulla.
ne risulta che aristotele,
avicenna e averroè hanno [erroneamente/inconsciamente] proiettato nel mondo
apparente creato gli schemi del mondo e della creazione eterni divini:
a.] i mondi eterni divini sono di
proporzioni gigantesche [divine];
b.] in creato in senso cattolico
è infinitamente pià piccolo [infinitesimale];
c.] se esso, con tutte le sue
galassie e con la previsione di infiniti universi, appare anch’esso gigantesco,
è perché le sue dimensioni sono “calibrate” per cosmo_adamo [soggetto e corpo
organico gigantesco] e non per gli essere umani, sue riproduzioni frattaliche
microscopiche, che camminano su di una cosmo dimensionalmente normale [=
funzionale] per un essere altrettanto dimensionalmente di vaste proporzioni.