proposizioni sui fondamenti epistemici dell’etica
1.] il presente studio sui
fondamenti dell’etica ha le seguenti caratteristiche:
a.] lega l’etica ad una teoria
della salvezza [non ha infatti senso comportarsi in un certo modo, se questo
modo non procura la salvezza];
b.] associa i fondamenti
dell’etica ad una prospettiva immediatamente e intrinsecamente
cristiano_cattolica;
c.] associa i fondamenti
dell’etica ad una prospettiva immediatamente e intrinsecamente
platonica,
essendo cristo il prototipo dell’uomo, cioè il Bene, ma il
bene che, essendosi
incarnato, non è una astrazione, bensì un modello da
imitare a determinazione “storico_concreto_carnale”
[il prototipo come vita effettiva, non modello astratto];
d.] si tratta di una fondazione
dell’etica di tipo laico, ma integrale, nel senso che qui la religiosità
discende dalla laicità: se un fondamento dell’etica è dato, esso è laico;
e.] pone l’uomo non in rapporto
diretto alla volontà di dio, ma alla necessità [che non è il fato o il
destino], cioè alla verità di se stessi, la quale impone di obbedire a dio, per
assimilarsi al prototipo_cristico;
f.] in base al punto a.]
precedente, i fondamenti dell’etica rispondono al senso dell’etica, cioè alla
domanda:
a.] “perché devo fare il mio
dovere ?”,
b.] oltre che alla domanda: “che
cos’è il mio dovere ?”.
2.] in assenza di una definizione
essenzialistica dell’etica [allo stato attuale della ricerca_epistemica] si può
impostare uno studio sui fondamenti epistemici dell’etica su due premesse:
a.] la definizione dell’etica è
la definizione di un comportamento etico;
b.] la definizione dei fondamenti
dell’etica è la spiegazione scientifica dei presupposti della definizione di un
comportamento etico.
3.] [punto a.] di 2.] …] … si
definisce “comportamento_etico” quel comportamento che, assimilando l’uomo al
prototipo dell’uomo [cristo], consente al prototipo di riprodursi [clonarsi]
con l’uomo, e così di garantire all’uomo la salvezza.
4.] [punto b.] di 2.] …] … la
definizione di cui al punto 3.] precedente ha come presupposti [quelli di cui
al punto b.] di 2.]]:
a.] il principio epistemico di
incarnazione, secondo cui dio, tramite cristo [e i sacerdoti] sta acquisendo e assumendo
in “cielo”, dalla dimensione terrena, l’informazione spazio_temporale e
materiale_carnale per identificarsi e clonarsi con essa [nascita del
nuovo_dio_con_l’uomo];
b.] la teoria del creato, secondo
cui cristo si clona con l’uomo se questo si assimila a cristo [principio di
identità con declinazione etica], cristo che è in fase_creatrice_sacrificale:
per cui l’uomo è identico a cristo se l’uomo soffre come cristo [nello
studio, nel lavoro, nella castità, ecc.] [e, attenzione, con cristo: per
cui il macro_cristo deve essere attualmente ancora crocifisso/…
b1.] si può studiare solo se dio
studia,
b2.] si può essere casti solo se
dio è casto, ecc.,
b3.] per cui il macro_cristo non
è ancora risorto], …
e solo in questa identità
[assimilazione] cristo si clona con l’uomo, cioè lo salva;
c.] la teoria del male e del
peccato: struttura e occasione delle dissimilazioni e loro giustificazione,
oltre che possibili ruoli positivi, per una più perfetta assimilazione;
d.] la teoria della la salvezza,
per la quale:
d1.] l’uomo è a immagine di dio;
d2.] dio è a immagine dell’uomo e
si sta facendo a immagine dell’uomo [anche attraverso la dissimilazione del
peccato, che fa acquisire a dio l’esperienza della caduta e della libertà
umana];
d3.] l’uomo si salva se si
verifica l’identificazione panteistica tra dio [in fase sacrificale attuale nel
dio_focale_creatore] e l’uomo [che deve porsi in fase sacrificale, nascendo in
fase inerziale, com’è nel peccato];
d4.] dio crea anche con la
tecnica, e poiché l’assimilazione è per panteizzazione, essa deve includere la
messa e i sacramenti [tra cui l’eucaristia, in cui si compie la
panteizzazione], come esercizio dell’assimilazione delle volontà umano e divina,
volontà declinata in senso tecnico [di qui la fondazione etica della civiltà
cristiana della tecnica (stato e mercato), estensione (purificata, controllata
e provvisoria) del tempio_liturgico_cattolico].
5.] questa teoria epistemica
dell’etica identifica cristo con il modello etico incarnato:
a.] essa si collega quindi al
platonismo, nel concetto di “modello” [idea] [cristo = Bene];
b.] lo utilizza in modo
particolare: un modello è vero modello non se è un’astrazione, ma se è
concretamente vivente, per cui il modello della vita dell’uomo è la vita di
cristo [come dice il magistero ecclesiale]: prototipo = modello = vita morale
etica reale [modello incarnato] [non astratta] perfetta;
c.] questo modello è inoltre
“attivo in senso salvifico”: non è solo un paradigma immutabile, ma è il cristo
in fase attuale di clonazione, che “legge” e assimila olograficamente solo gli
uomini che si assimilano [reciprocamente] a lui eticamente:
c1.] “… Se
qualcune vuol venire dietro a me
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”: mt 16, 24 [si è
sottolineato il momento dell’auto_indicazione che il prototipo fa di se stesso
come modello da imitare];
c2.] “… il Figlio dell’uomo … renderà a ciascuno secondo le sue azioni”:
mt 16, 27.
d.] è posta quindi la questione
del valore di una tale teoria per gli atei: in realtà, si dice che:
d1.] una teoria dell’etica è
detta epistemica se si collega all’episteme [prassi fondata sulla teoria];
d2.] quindi alla metafisica
epistemica;
d3.] quindi alle dimostrazioni,
che dimostrano che esiste dio come prototipo dell’uomo.
e.] questo significa che nella
fondazione dell’etica in senso epistemico, in quanto epistemico, non si può
prescindere dall’episteme.
6.] [primo motivo per cui
l’etica epistemica è laica] questi sono i fondamenti di un’etica laica,
posta a fondamento anche dell’etica religiosa [etica_integrale]:
a.] dio, tutto dio, in fase anche
invariante e inerziale, è trinitario, e quindi è un padre di famiglia unito a
sua moglie e ai figli: è un padre di famiglia che gode, quindi il dio
epistemico non è un dio religioso;
b.] il “dio religioso” è il dio
verso cui l’uomo deve essere religioso [l’uomo è religioso, non dio], ed è solo
il dio_focale_creatore [una parte infinitesimale di dio] …
b1.] … rimane il problema di
capire perché cristo fu religioso [pregava], essendo la religione penitenza e
purificazione, e cristo è strutturalmente senza peccato;
b2.] cristo era però
strutturalmente soggetto alle tentazioni, per assimilazione genetica
all’uomo/genoma di maria, umano;
b3.] ma il genoma di maria era
senza peccato;
b4.] tuttavia maria era come eva
in eden: senza peccato ma con la possibilità di peccare.
c.] per il punto a.] precedente,
l’etica epistemica è laica;
d.] sono i genitori che fondano
la chiesa: cristo ha strappato i suoi discepoli, vescovi, dalle loro famiglie,
ma queste famiglie li hanno prima messi al mondo, dando ad essi
un’educazione
religiosa: poiché è la famiglie che stabilisce il battesimo dei
figli e la loro educazione religiosa con l’assenso al catechismo, si dice che
l’etica
laica consente al fatto religioso, così come il dio_focale_creatore
emerge nel dio_familiare_non_creatore;
e.] quindi l’etica epistemica si
fonda su dio, ma non è religiosa.
7.] [secondo motivo per cui
l’etica epistemica è laica] l’etica epistemica è l’etica dell’assimilazione
dell’uomo alla volontà di dio solo per il tramite della necessità:
a.] l’uomo persegue innanzitutto la
verità di se stesso: è la necessità che pone dio a
scrivere i dieci comandamenti come via per l’assimilazione a cristo, non per una
sua volontà arbitraria;
b.] quindi, l’uomo deve misurarsi
con la necessità, non con dio, e anche per questo l’etica epistemica è laica,
valida “come se dio non esistesse”, perché l’uomo deve assimilarsi a cristo come
Uomo, non a cristo come dio;
c.] quest’ultima proposizione [c.]] ha un valore
retorico, ma sta a significare che il prototipo è un uomo, non
solo dio. il
modello dell’uomo infatti deve essere un uomo, anche se è
l’Uomo/ed è l'Uomo proprio come prototipo umano;
d.] questo
modello_cristico si prolunga nei santi. e il prototipo deve essere
anche un padre di famiglia/non è cioè
solo gesù [o san padre pio da
pietrelcina], perchè dal prototipo
deve potersi trarre un comportamento generale, valido anche per i giovani
e per un padre di
famiglia [etica della sessualità].
e.] quindi nei santi [come nei sacerdoti]
si prolunga il modello prototipo cristico [idea (in senso platonico)
"vivente"].
8.] è stato detto che l’etica_laica
fonda l’etica_religiosa, ma nel punto a.] di 1.] si è detto che l’etica ha senso
nella prospettiva del rapporto tra teoria dell’etica e teoria della salvezza:
quindi, l’etica conduce il comportamento verso il sacramento [la tecnica], allo
scopo di favorire anche l’assimilazione sostanziale dell’uomo, tramite
l’eucaristia.
9.] si analizza ora la questione
dell’accettabilità di tale fondazione dell’etica anche per chi non crede in dio
e in cristo:
a.] epistemicamente, si dice che sempre
l’uomo cerca la salvezza in senso soprannaturale;
b.] senza cristo, l’uomo cercherà
i surrogati di cristo;
c.] l’anti_cristo come
grande_fratello economico [la statua di ap 13, 15] è appunto uno di questi
surrogati, in cui l’uomo trae l’eucaristia dal feticismo idolatrico per i
prodotti e le informazioni [cristo essendo il verbo, cioè informazione];
d.] come la salvezza è la
clonazione di cristo, un altro surrogato è la ricerca bio_tecnologica sugli
embrioni allo scopo di ottenere la clonazione umana;
e.] da ciò si deduce che chi non
crede in dio riproduce nei manufatti tecnologici ciò in cui non crede: anche
l’ateo, che non crede nei totem della superstizione, ha il suo totem, e questo
è gigantesco, essendo il mercato_globale, che consiste nei prodotti e nelle
informazioni della ricerca scientifica_tecnologica: quindi l’uomo, attraverso
varie vie, cerca sempre cristo, cerca sempre il proto_tipo [super_uomo]: se non
crede in cristo, cercherà di crearlo [come ha detto severino: “… Non solo la scienza può oggi proporsi di
costruire l’uomo, ma può proporsi di togliere all’uomo ogni limitazione e
costruire addirittura Dio, che in altri tempi veniva inteso come l’oggetto
proprio del contemplare”: emanuele severino, essenza del nichilismo,
appendice alla prima parte, “la filosofia nel mondo d’oggi”], perché l’uomo
[e il demonio] non può vivere senza cristo, essendo cristo la salvezza come
tecnica e struttura_organica.
f.] è dimostrato anche quanto detto nel punto c.] di 7.], con
riferimento al punto 3.]: se gli uomini non imitano cristo o i santi, imiteranno altre persone,
prendendone il comportamento di vita come base/modello per il proprio
comportamento, seguendo sempre un prototipo, che potrà essere o
il proprio genitore, oppure un uomo famoso e di successo [per i
giovani, per esempio, il prototipo da seguire e imitare può
essere uno sportivo e un cantante] [teoria dell'etica come imitazione, "sequela" e assimilazione].
nota_1
la presente fondazione della norma morale,
incentrata sull'assimilazione al prototipo_cristico, si lega alla
dottrina del senso:
a.] comportarsi bene
per salvarsi,
b.] salvarsi per accedere al paradiso,
c.] e così alla
verità di se stessi [= conosci te stesso];
nota_2
questa fondazione della norma morale incentrata sull'assimilazione al
proto_tipo_cristo trova il limite di non potersi offrire a tutti gli
uomini [tra cui i non_credenti], se
non tramite l'episteme [cioè il sistema del sapere nella sua
interezza]: perchè una fondazione della norma morale possa
essere
offerta a tutti, si cercherà di generalizzare tale fondazione
integrandola con quella formulata dal prof. carmelo vigna
[che fonda l'etica sulla verità del desiderio], analizzando il
rapporto tra la fondazione della norma morale incentrata sul
prototipo_cristico [episteme] e la fondazione della norma morale
incentrata sul desiderio [vigna]. in un successivo paragrafo si
confronteranno le due fondazioni,
per capire la loro epistemicità e possibile integrazione, allo
scopo di costituire una fondazione della norma morale più
generale, che sia valida anche per i non_credenti.
nota_3
il presente paragrafo trae spunto
dalla lettura dell’articolo “Imporre il “come se dio non ci fosse” ghettizza i
credenti” di vittorio possenti, apparso su avvenire in data 8/8/2007, in cui il
filosofo distingue tra laicità come razionalità e laicità come a_teismo, e tra
etica_laica nel primo senso della laicità ed etica_laica nel secondo senso
della laicità.
nel suo intervento, possenti
definisce
a.] la morale come “insieme di valori e norme per singoli e
gruppi”,
b.] l’etica come “ricerca filosofica sulle basi e i problemi
della morale”.