dottrina del senso [fulcro/architrave
dell’episteme]
elementi di teodicea_epistemica [dottrina del regno_di_Dio_in_terra]
dottrina del senso
la ricerca_epistemica ha formulato le seguenti
proposizioni assiomatiche [ancora, sempre ipotetiche/"assiomatico" significa sicuro perchè rigoroso, ma non certo]:
1.] l’esistenza si dà come sostanza [in questo caso
si parla di significato dell’esistenza(-sostanza)] e come vita [in questo caso
si parla di senso dell’esistenza(-vita)] [relativamente a Dio];
2.]
l’esistenza-sostanza è il “mattone” di cui
è
costituita la realtà [lo giustifica la protologia, di prossima
definizione]:
non si può parlare di “senso” di un mattone
[nè esso è la sua funzione: la funzione del mattone come
senso del mattone riguarda solo il mattone_creato/creato per un
senso/scopo/funzione]. Il significato della sostanza è la
ragione logico_razionale della sua esistenza [che, essendo la
sostanza-prima l’esistenza stessa,
deriva da se stessa];
3.] per Dio [e quindi per l’uomo] esiste un senso
dell’esistenza(-vita), mentre il “senso” della propria esistenza-sostanza è per
Dio il suo significato, ovvero la ragione razionale per cui Dio esiste [non uno
scopo, ma una necessità, dettata dall’esistenza-sostanza stessa/questa
necessità, la necessità dell’esistenza di Dio, non ha un “senso”/è una conseguenza
della logica associata all’esistenza e da essa derivata/la logica deriva dalla
struttura originaria e pre-logica dell’esistenza-pura];
4.] invece, per l’uomo il senso dell’esistenza-vita
[senso dell’esistenza inteso/a come senso della vita] è associato al
significato della sua esistenza-sostanza, perché …
proposizione-1
del senso: Dio ha creato l’uomo per un senso, che è la ragione/giustificazione
della Creazione-sostanza.
Infatti: l’esistenza-sostanza è qui quella della
Creazione creata, e Dio l’ha creata per un senso [che non è solo uno scopo],
essa esiste cioè non per necessità, ma perché il suo senso ha portato Dio a
crearla.
a questo punto la ricerca_epistemica può esprimere
ulteriori proposizioni assiomatiche [associate alle dimostrazioni]
[proposizioni date anche su influenza di Severino] [esse avvicinano Severino
al cristianesimo]:
1.] il senso
dell’esistenza dell’uomo_creaturale è
necessario, ed è legato alla necessità e al destino
[concetti sovraordinati
rispetto a Dio/anche Dio è soggetto a un suo inconscio, che
codifica il destino della sua volontà, dettato dalla
necessità/è vero che il Verbo è calato
nell'inconscio di Dio, e dà forma e condiziona tale destino, ma
è anche vero che il Verbo stesso ha un suo inconscio: se il
Figlio condiziona il Padre, chi condiziona il Figlio ?/questione
aperta/ma il Figlio ha due nature, quindi il Figlio potrebbe
condizionare se stesso/si ipotizza anche che il Padre e il Figlio
stiano reciprocamente nei loro inconci: il Figlio condiziona il Padre e
il Padre condiziona il Figlio];
2.] la necessità [dell'esistenza] dell’uomo, di ogni uomo, dell’uomo
concreto, di questo uomo [soggetto crono_storico] è pari alla necessità [dell'esistenza] di Dio, altrimenti l’uomo non può né
pensare Dio né inabitare in Lui [seguono: l’uomo è a immagine di
Dio-Essere-essere-necessrio quindi l’uomo è essere-necessario/a tale concetto
si associa la dottrina della pre-destinazione];
3.] la
creatio_ex_nihilo [totalmente libera e totalmente dal nulla e dal nulla
assoluto/che è struttura dell'essere e che è forma
"particolare" di essere] è
subordinata alla necessità dell’uomo;
4.] [possibile
paradosso_epistemico …] la
realizzazione del senso da parte dell’uomo [cui è legata
la sua salvezza] è
associata alla libertà dell’etica, quindi sembrerebbe che
necessaria sia
l’esistenza dell’uomo, ma non la sua salvezza [la salvezza
è pre_destinata dall'alto, o è determinata dal basso ?
... la ricerca_epistemica, senza escludere che la risposta
sia entrambe le possibilità, non sa rispondere]/ma il
senso precede la creazione, quindi esisterebbero creati
uomini_senza_senso [perchè pre-destinati
alla condanna/se un uomo è di buona volontà, egli sa con
ogni certezza di essere
stato pre_destinato alla salvezza/accoglimento della struttura del
calvinismo/epistemizzazione parziale];
5.]
[teodicea_epistemica: essenza del tempo_attuale/essenza della
civiltà_della_Tecnica/dottrina_K
associata a tesi_W/classificazioni_K_W provvisiorie legate alla presente
pagina m64.html/...] [riguardo al calvinismo e al protestantesimo (K) e
al cattolicesimo (W): in Mounier/sotto_] ... sta accadendo nel mondo che, posta la
pre_destinazione [definita come le "fondamenta del mondo": "...: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo",
Mt 25, 34], postala
dottrina del vincolo_di_Salvezza, che è la
clonazione di Cristo = Episteme e della Tecnica [Croce], proiettata nei
cloni_soggettivi [esasperazione delle questioni bio_etiche], nel Grande
Fratello e nella ricchezza ["sangue di Cristo"], capitalizzata nella
Tecnica, dove il clone è il nuovo_Cristo_con_gli_uomini [in
fase], la società della globalizzazione e della civiltà
della Tecnica [per una loro definizione, vedere paragrafo sulla
configurazione_definitiva, nei dati in memoria del sito: .../m53.html]
sta "scoprendo" [= scoperchiando/dottrina
della storia come scoperchiamento della stele/circoncisione della
stele], nel senso di lasciare "apparire" le fondamenta del mondo, e le
sta riproducendo, in modo che "appaia"
[come vuole il calvinismo] il vincolo [= ricchezza], perchè se
appare, esiste
[e quindi "sono salvo"], e cioè sta progettando e
ri_programmando [essenza del futurismo_sociale,
fantasia_fantascientifica che sta condizionando la società in
fase di auto_proiezione_futura] la struttura
della pre_destinazione [la civiltà della Tecnica scoperchia la
struttura della pre_destinazione], perchè gli uomini ricchi
e la classe
media possano dire "sono integrato nel Grande Fratello, quindi sono
inabitato in Cristo, che è salvezza" [così pensa l'ateo
nell'inconscio], ri_programmazione della pre_destinazione che dunque,
riguardo alle fondamenta del mondo [uso di linguaggio metaforico] ...
a.] ... scopre le carte, [... e nel mentre le scopre ...]
b.] ... le falsifica.
per questo la conoscenza era proibita in Eden, e per questo è
dovere far tramontare la civiltà della Tecnica, non solo
perchè Dio per creare si è parzialmente separato dalla
Tecnica [che così, per contro_risposta, lo ha crocifisso/a
livello di Dio_focale], ma
anche perchè l'uomo, per essere salvo, essendo soggetto al male,
che condiziona il suo libero arbitrio, non deve conoscere nè il
proprio futuro [come fa invece la progettazione socio_futuristica],
nè la propria pre_destinazione [come fa con la clonazione_biologica].
tutto ciò tuttavia non condanna la civiltà della Tecnica:
essa è parte positiva del regno di Dio in terra, e prima del suo
tramonto essa deve essere fatta emergere in pienezza, per cui il
soggetto_cristiano_cattolico deve accettare, promuovere e anche
idolatrare la Tecnica, e questo lo deve fare all'interno della dottrina
dello stato.
prosegue
seguono quindi due proposizioni assiomatiche:
1.] esiste un senso_generale [o ... _universale] accessibile da parte di
ogni uomo;
2.] esiste un
senso_personale, accessibile solo in
paradiso [e per coloro che sono stati pre_destinati alla condanna, tale
senso
non è mai esistito/a meno dell’esistenza di due sensi, la
cui indifferenza
verrebbe spezzata dall’etica: dottrina della
doppia_pre_destinazione, che qui si
eslcude/ma vi potrebbe essere associata la teodicea]/seguono: prime tre [1.,2.,3. ...] leggi morali: per amare se
stessi [1. “ama te stesso” =
salvezza ...] si deve accedere al senso_personale [se esiste o, se
doppio, sempre
esiste/la ricerca epistemica tende ora ancora verso
l’unicità della
pre_destinazione/ciò è giustificato/giustificazione non
necessaria all’esposizione]/[2. “conosci te stesso”
...], senso che è accessbile solo in paradiso/[3.
“obbedisci a Dio” ...] ... perché solo Dio consente
l’accesso al paradiso].
proposizione-2 del senso: il senso_personale è accessibile solo in paradiso ...
sia
perchè, se non esiste, non può appunto essere
accessibile, nè [metafora] in cielo che in terra; sia
perchè [condizione_base_assiomatica] la non_conoscenza del senso
in terra è condizione necessaria per potervi accedere
liberamente [l'uomo può essere condannato solo se non sa della
pre_destinazione alla condanna/se e soltanto se anche un solo uomo
fosse condannato senza giustificazione, tutti gli uomini verrebbero
condannati, perchè la salvezza di ogni uomo è
indissolubilmente legata alla libertà di ogni altro uomo, sia
salvato che condannato/per questo Dio non può annullare un
condannato, ma lo deve
infernalizzare/per la salvaguardia dell'identità terrena in
paradiso di ogni anima, identità che è legata a ogni
altra identità].
proposizione-3
del senso: l'uomo che non accede al senso_generale (che deve essere non
solo pensato, ma anche praticato: senso dell'etica/etica del senso)
è colui per il quale non esiste il senso_personale [non è
mai stato creato/ma nessun uomo deve pre_saperlo, altrimenti il
giudizio è falsato, e a causa di un solo uomo tutti gli uomini
devono essere condannati].
proposizione-4
del senso: il paradiso è il luogo in cui l’uomo deve fondamentalmente
incontrare [non solo Dio, ma innanzitutto] se stesso.
lo scopo dell'uomo [non il
senso: il senso viene prima dello scopo] è di trovarsi in paradiso davanti a uno
specchio. per potervisi ritrovare è condizione necessaria
distogliersi dallo specchio in terra [immagine di sè riflessa].
ciò spiega esattamente le parole del soggetto storico di nome
Gesù: "per salvarsi bisogna perdersi". L'alienazione della vita
deve essere decisa e scelta [auto_annientamento]. ci si deve
alienare/l'auto_alienazione è un dovere/la vita è
strutturalmente alienazione [dimenticanza di sè, per ritrovarsi in paradiso]/non può esisere un rapporto "sano"
con Dio/a causa del male [che non è il peccato, ma è la
sua pre_condizione strutturale], Dio è fondamentalmente annientamento
dell'uomo/per questo solo il super_uomo può "credere", in modo
consapevole [non inconscio/indotto]/il super_uomo, scegliendo di
credere in Dio [anche chi già crede può credere in modo
nuovo], sceglie il proprio annientamento/ad esempio: una ragazza che
gira in centro per vedere le vetrine, aspetta la sera per andare in
discoteca, e poi va a letto col moroso [questa è la gioia], per
abbracciare la vita religiosa [senza alcun condizionamento e alcuna
"ricerca", solo per pura razionalità], rinunciando alla gioia
deve decidere e decide il proprio [alienante] annientamento: questo
è il super-uomo. quindi ...
proposizione-5
del senso: il
super_uomo è colui che decide il proprio annientamento [nella
virtù, nella scelta del dovere, nell'assunzione della
responsabilità, nella scelta di vita coniugale e religiosa,
tutte determinazioni che comportano rinunce e sacrificio, e quindi annientamento].
seguono ulteriori proposizioni assiomatiche:
1.] il
senso_personale [che esiste anche per i bambini_non_nati, che
l'episteme considera interamente recuperati alla salvezza] non è
quindi accessibile
all’episteme, o meglio l’episteme porta l’uomo a
trovarlo [l’episteme], ovvero
a completarlo, in paradiso [il sistema del tutto
è sia generale che “personalizzato”] [il
senso_personale non è certamente legato
a concetti classificati come assolutamente secondari di questo tipo:
“sono stato creato per
essere un operatore ecologico o un notaio” (forme di senso
assolutamente inadeguate/il senso_personale non è legato a un
ruolo sociale, non ha nulla a che vedere con l'operatività, per
senso_personale si
intende la “chiave segreta, a carattere metafisico, del
mistero” della propria
esistenza-sostanza-vita-creazione/il fulcro (o cuore)
dell'identità_personale, che Dio racchiude e custodisce, ma che
apparitene, già da sempre e in eterno, all'uomo, e che (forse)
il destino, e non Dio, ha determinato/così infatti è per
Dio)];
2.] l’episteme può invece accedere al senso
generale;
3.] questo non lo si conosce, ma sono date alcune
ipotesi di avvicinamento:
a.] Dio si completa con l’uomo
[dal
super-uomo-etico (l’etica aggiunge qualcosa all’uomo, che
così diventa un
di-più-uomo-con-l'etica, cioè un super-uomo) al
super-Dio-etico (Dio + proprio sacrificio + uomo_creaturale), solo
tramite l’uomo di
buona volontà] [Severino ha detto "oltre Dio e oltre l'uomo", quindi: super_Dio e super_uomo, e super_Dio_tramite_il _super_uomo];
b.]
l’uomo è per Dio occasione/ragione di maggior
eudemonismo [felicità: determinazioni quali ancora il senso,
l'affettività, l’innamoramento (ordine degli ultimi due
termini casuale)] e di maggior edonismo [estasi/piacere
(precedentemente, la ricerca_epistemica avrebbe attribuito
l’estasi alla
felicità, ora non più/l'estasi è classificata come
forma di piacere/forse a classificazione erotica], per partecipazione reciproca [ottava dimostrazione].
proposizione-6
del senso: pur essendo stato determinato dalla necessità, anche
Dio ha un suo senso dell'esistenza_vita [senso dell'esistenza o senso
della vita];
proposizione-7 del senso: il senso
della vita dell'uomo deriva dal senso della vita per Dio, è ad
esso associato e vi si identifica [per l'uomo] in parte.
in conclusione
il fine dell’uomo è l’assoluto [scopo definibile
come accesso al senso, e al Senso_divino come tramite per il
senso_umano: "lo scopo dell'uomo è accedere al senso"/"conosci
te stesso": seconda legge dell'etica], e
questo assoluto, accessibile solo in paradiso [ma già anche in
terra/dover
esser dell’accessibilità dell’assoluto in
terra/eticità e socialità], è:
[determinazioni assiomatiche]
1.] prima l’uomo [se stesso];
2.] dopo Dio;
3.] seguono gli altri uomini [e gli angeli].
esegesi
termine di
riferimento di tipo biblico: "... Al vincitore darò la manna
nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo,
che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve" [Ap 2, 17].
l'interpretazione_epistemica della scrittura di definizione sacra
consente di poter dire [per suggerimento ...]:
1.] il vincitore è l'anima_salva [ogni beato];
2.] la "pietruzza" è il senso;
3.] il "nome nuovo" è il senso e l'identità;
4.] esiste quindi un rapporto tra senso e identità, dove
l'identità è: la parte più profonda della persona,
anima dell'anima; la natura/essenza prima di Dio;
5.] "che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve": è confermata biblicamente la dottrina del senso_personale o dell'unicità/singolarità del senso.
conseguenza
1.] nella vita l'uomo deve cercare e praticare il senso, ovvero proiettarsi in paradiso;
2.] l'uomo è
spezzato tra terra e cielo ...
macroparentesi [dove sta una
sua parte, forse in_creata
(rilevazione di problema/problema definibile come delle
"basi_metafisiche"/lo stesso problema è legato alla
pre_destinazione: come può vivere un uomo, senza una base di
pre_destinazione_salvifica ? si richiede rilevanza alla concezione
della doppia_predestinazione/ma in questo modo non esisterebbe
più una
pre_destinazione, e il Creato sarebbe a rischio/possibile soluzione:
differenza tra pre_scienza e pre_destinazione: la prima è unica,
la seconda è doppia, e la sicurezza a Dio viene dalla
pre_scienza/si espone qui la nota difficoltà del rapporto tra
libertà e pre_scienza: è pre_vedibile ciò che
è meccanicisticamente determinato, e tale non è
libero/suggerimento: togliere all'analisi la temporalizzazione/si
richiedono nuovi modi di ragionamento)] [chiusa macroparentesi]
..., e deve riunirsi a se stesso/con se stesso;
3.] Dio sta in mezzo
alle due parti, e quindi la riunione/congiunzione dell'uomo con se
stesso [scopo dell'uomo: accesso al senso_personale] è mediato
da Dio;
4.] quindi l'uomo deve "fare i conti" con Dio;
5.] quindi l'uomo deve "fare i conti" con la chiesa [e con lo stato/aiutato dallo stato];
6.] lo stato è
struttura di salvezza [la ricerca_epistemica non è perfettamente
d'accordo con le tesi di Dante/lo stato non serve solo alla
felicità_terrena]/lo stato ha propri principii, anche autonomi dalla chiesa_apparente;
7.] l'uomo che accede al senso [in terra e in cielo] è il
super_uomo: [proposizione_epistemica ...] "il fine dello stato è la costruzione del super_uomo"
[in senso etico] [proposizione retorica a significazione epistemica_essenzialistica/
definizione di scopo non essenzialistica, riguardo allo stato/il fine dello stato_struttura è un altro].
filosofie storiche di riferimento
la
ricerca_epistemica identifica i filosofi che devono obbligatoriamente [si ritiene] essere
posti al centro della dottrina del senso] ...
[non per “sintonia” particolare con essi del
soggetto-espositore, che
(nota-auto_biografica) fino a pochi mesi fa non pensava a tali
autori [avendo in mente solo Platone e Severino], ma perché,
come
è stato detto, l’episteme è pensiero a
determinazione “non libera ma
obbligata”] [filosofi esposti in ordine casuale] [è lecito
ipotizzare errori] [7 filosofi/i
filosofi epistemicamente _centrali/tratti dal Lessico Universale
Italiano Treccani (LT) e dalla storia della filosofia di Abbagnano-Fornero (AF:Autori)/si utilizzano frasi tratte dagli Autori (LT e AF)]:
1.]
Stirner [tutte le concezioni nichilistiche/anarchismo come
(giustificata in senso di significato biografico) difesa da
panteizzazione indotta da istituzioni]______________________ [[[...
... giustificazione: "Punto nodale
della sua concezione è l'individualismo (l'"unico") ...
l'individuo diviene incondizionato sovrano del proprio mondo, creatore
dei propri valori ..." [LT]; "Stirner si rifiuta di riconoscere alcunchè di superiore all'uomo stesso"
[AF]. Questo pensatore interessa all'episteme perchè
considera l'uomo nella sua assoluta unicità, singolarità
e concretezza. La frase tratta da AF è estremamente
problematica. Dio è felice e l'uomo in paradiso partecipa della
sua felicità. ma Dio è più felice dell'uomo, e non
a tutta la felicità di Dio l'uomo partecipa. posizione di
domanda: "cosa può significare/interessare all'uomo quella parte
della felicità di Dio [e della sua grandezza], a cui l'uomo non
può strutturalmente partecipare ?". possibile risposta: "per
avere la salvezza l'uomo deve riconoscere Dio [che sta ricostruendosi
con l'uomo: nuova_identità_di_Dio_con_l'uomo] e deve
riconoscerlo in tutta la sua felicità e grandezza, poste
[rispetto al peccato dell'uomo] superori a quelle
dell'uomo".
2.] Heidegger [ampie
determinazioni
nichilistiche]_____________________________________________________________________________________________________________________[[[...
... giustificazione: interessano lo sfondo dell’esistenzialismo(-vitale), del
rapporto dell’uomo con la morte e con il nulla/il rapporto tra
esistenza-sostanza e esistenza-vita, definito da Heidegger "senso dell'essere" [nell'interpretazione_epistemica: Creazione e senso della
creazione] [per la sintesi del pensiero di Heidegger si rimanda al
Corso, nel sito: ... corso.html/ Heidegger introduce a Severino, che l'episteme
considera l'unico pensiero non ancora epistemizzato e l'unico di
difficile epistemizzazione/l'unico ostacolo];
3.] Mounier[fondatore
del personalismo/persona = anima/attenzione: anima e spirito concetti
qui a classificazione come non_religiosi, considerati come
“sostanza
ontologica”/
“materie”]___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________[[[...
giustificazione: "Mounier
insiste ... su quegli aspetti della persona che consentono
l'affermazione del suo valore assoluto ... L'incarnazione del
Verbo ... significa per Mounier il riscatto dell'elemento corporeo e
mondano e l'invito a realizzare proprio in questo elemento, e non
contro di esso, l'ispirazione divina dell'uomo. In altri termini, la
rivoluzione comunitaria e personalista ha il compito di realizzare
nella storia umana il regno di Dio" [AF]. tutto ciò
è di estrema rilevanza/ogni rivalutazione del mondo sconta il
pericolo di ambiguità. il peccato vuole riprodurre l'al di
là nell'al di qua, e la santità deve fare lo stesso:
principio di indifferenza tra regno di Dio e regno del Male.
ambiguità che l'episteme scioglie: non tutto il mondo
è preservato da Dio, ma
sono preservate le opere dell'uomo, anche quelle che imitano il Regno
[globalizzazione e civiltà della Tecnica] in cui l'uomo,
commettendo prometeicamente il peccato, purtuttavia con ciò
imita il Regno e così: 1.] lo conosce e lo esperisce; 2.] si
prepara ad esso [identità per assimilazione]; essenziale
è imitare il Regno, tenendo in
considerazione che la sua imitazione non è ipostatica [non
è il vincolo_di_Salvezza, cioè la clonazione tecnica del
Regno operata da Cristo = Episteme nella lituriga_non_apparente],
ma
è semiotica, e come tale non deve essere idolatrata [ma anche lo
deve]. il mondo
moderno deve essere esaltato e celebrato nell'accettazione della sua
provvisoria apparizione, apparizione che è un "dover essere" per
un dato momento della storia della salvezza [momento in cui la
Tecnica deve essere idolatrata: idolatria della Croce e della
civiltà della Tecnica, che lo stato_epistemico im_pianta nella
chiesa], cui segue il loro doveroso
"tramonto"/...
... termine di
riferimento di tipo biblico. Uno dei passi biblici di maggior importanza per l'episteme è il seguente: "il
regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un
uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, vende
tutti i suoi averi e compra quel campo" [Mt
13, 44].
questo è il passo biblico più importante della
teodicea [dottrina del regno_di_Dio_in_terra]: il tesoro [la
civiltà
della Tecnica e - si aggiunge come esempio rilevante - la
sessualità disinibita] sono il tesoro_paradisiaco/la loro
emersione è
frutto del peccato, ma sono il tesoro del regno dei Cieli/la loro
emersione consente di conoscere perfettamente il Regno e di "viverlo"
[costruzione dell'identità_naturale, registrata (per
assimilazione/ incarnazione) da Dio nel sopran_naturale]/ora [ovvero
tra
alcuni secoli] questo tesoro va
ri_nascosto, per essere ri_trovato nel Regno/l'umanità [sia
detto
questo in senso non solo metaforico] sta vivendo la "fase dello
specchio": per rivedersi allo specchio nell'al_di_là, ora essa
deve separarsi dallo specchio nell'al_di_qua/ciò dovrebbe
comportare la
rinuncia e il tramonto della civiltà della Tecnica/non
subito/come è possibile tale tramonto ? è possibile
perchè Dio lo richiede, e la disobbedienza a Dio porta
l'inconscio di Dio, che ha assimilato i caratteri [anche] negativi di
Lucifero e di Adamo, a scaricare sulla terra processi di anticipata
infernalizzazione [pena di morte, fame nel mondo, disoccupazione: tutto
ciò è provocato dall'uomo su impulso non del demonio, ma
di Dio]/le seguenti proposizioni ...
1.) non si può tornare indietro/2.) si deve sempre andare
avanti/3.) poco o nulla può cambiare ... sono epistemicamente di
definizione nichilistica, senza contare che il singolo uomo, se non
può non utilizzare la macchina [nè deve rinunciare ora ad
essa], può comunque in ogni momento vivere la tecnica senza
assoggettarsi al culto e alla cultura della macchina. attualmente la
ricerca_epistemica è favorevole alla costruzione della
civiltà della Tecnica e al culto della tecnica. L'episteme opera
la massima valorizzazione del mondo moderno, giustificandolo e
legittimandolo anche in alcune sue espressioni
apparentemente negative. il
soggetto_cristiano_cattolico, al di là delle possibili
ambiguità [che non sono accidentali ma strutturali, posto il
principio di indifferenza tra bene e male e tra Cristo e Grande
Fratello], "deve realizzare il regno di Dio in terra" [Prof.ssa Chiara Mio];
4.] Maritain[filosofo
associato al
triplice rapporto: persona/cattolicesimo/approccio_sistematico
(neo-tomismo),/“hegelinizzazione” del sapere/attenzione:
per Hegel l’uomo è
l’assoluto e “Dio”/quindi: Hegel e
Nietzsche]_______________________________________________________________________________________________________________________________________[[[...
giustificazione:
Maritain definisce bene l'interpretazione epistemica della filosofia
come "la conoscenza scientifica che, mediante la luce naturale della
ragione, considera le cause prime o le ragioni più alte di ogni cosa" [AF]. Egli "intende sottolineare che il punto centrale della sua filosofia è l'uomo, considerato nella sua globalità
ed interezza, cioè nelle sue molteplici componenti: biologiche,
psichiche, sociali e spirituali ... la società deve essere personalistica " [AF].
5.] Kierkegaard [uomo
concreto e rapporto problematico tra uomo e Dio/rapporto tra
disperazione, angoscia e fede (nota: all'angoscia della vita,
causa di disperazione, si aggiunge l'angoscia per il fatto che il suo
rimedio, la fede, è attanagliato dal dubbio di fede, con
ulteriore disperazione/l'episteme esce dal dubbio, perchè l'atto
di fede non è una qualunque forma di volontà,
ma è quella forma di volontà che fa corrispondere al mondo il suo
senso supremo: la fede cattolica intesa come - epistemicamente
razionalizzata/spiegata - la forma più completa e perfetta di
spiegazione della realtà e di attribuzione ad essa di
senso]________________________________________________________________________________________________________________[[[...
giustificazione: caratterizza questo filosofo "la difesa della singolarità dell'uomo" [AF]
6.] Nietzsche
[dalla sua biografia si ricava che è forse lecito incentrare l’episteme sulla
riformulazione epistemica (cristiana) della sua filosofia]___________________________________[[[...
giustificazione:
[Nietzsche è il filosofo del super-uomo, ovvero dell'uomo che
attribuisce senso alla vita con un atto di volontà di
potenza. questa attribuzione di senso corrisponde al cristianesimo
più maturo, che ha accettato e accolto la "lezione" liberante
dell'ateismo e della secolariazzione: la fede deve essere il frutto di
una scelta consapevole di vita, che deve scaturire autonomamente dalla propria
coscienza ...
sospende
principio etico_epistemico della libertà di
coscienza: quando la coscienza, giudicando e ragionando, sceglie
il peccato, sono confermati tanto il peccato [condizione
di oggettività del peccato, rilevato come stimolo ad un ulteriore progresso della ricerca] quanto la salvezza e la
santità del peccatore [che, avendo pensato, è
giustificato]/in questo caso il peccato si scarica direttamente sulla
sofferenza di Cristo
riprende
... la fede è volontà di attribuzione di senso, e
di pienezza di senso: senso_Senso_senso [Dio come ponte tra
l'uomo_terreno e l'uomo_celeste, dove già l'uomo di trova]. Ma
questa scelta la può fare
solo il super-uomo, perchè l'uomo che accetta la fede accetta il
rischio del giudizio
e della sfida a Dio per poter ottenere sia la libertà del
peccato che la conferma della salvezza e della santità/la lotta
tra l'uomo e Dio è rappresentato nel libro biblico della Genesi:
"... hai combattuto con Dio e hai vinto" [Gn 32, 29]".
e' evidente infatti che se Dio esprimesse all'uomo una sua preferenza,
l'uomo si troverebbe a dover lottare contro Dio, la chi volontà
è in parte il destino/credere
comporta un dovere verso il mondo/la
scelta di fede comporta l'assunzione completa delle proprie
responsabilità rispetto al genere umano [scelta
sociale]. il coraggio della fede è quello del
super-uomo, che deve lottare innanzittutto contro Dio e le sue pretese
totalizzanti [totalitarie] sull'uomo/...
apertura di macroparentesi
[Dio, la cui incarnazione ha assimilato storicamente la
negatività dell'uomo (per salvarlo/salvezza = identità),
invia i processi_storici di infernalizzazione (totalitarismi,
olocausti, fame nel mondo), non per punire l'infedeltà
dell'uomo, ma come inconscio e inerziale processo di purificazione di
se stesso dalla presenza dell'uomo che, non potendosi (per la salvezza
dell'uomo) essere (ancora) sua espulsione da se stesso (dal proprio
corpo), si attua come annientamento storico_terreno
dell'umanità: spiegazione_epistemica della
sofferenza_storico_sociale] [chiusa macroparentesi]
... il super_uomo lotta contro la
cattività_totalitaria_inconscia di Dio [che ha assunto
la negatività di Lucifero e di Adamo]/dice l'ateo inconsciamente: "non mi fa comodo credere in Dio". per questo colui che crede può essere solo il
super_uomo/il super_uomo è
colui che accetta il proprio dovere/il super_uomo attribuisce un senso assoluto e supremo all'esistenza,
proiettando in paradiso l'infinità del desiderio [verità
del desiderio], ma cercando anche di liberarne l'appagamento nell'al di
qua: la lotta prometeica dell'uomo contro Dio [di cui il super_uomo
non nega l'esistenza, ma l'afferma, confermando proprio tale lotta, per la propria divinizzazione_apparente]
è l'inevitabile processo che solo può garantire
all'uomo tutto: il
dovere e il riconoscimento, un immenso piacere, la salvezza e la
santità/ottenere tutto senza rinunciare a nulla, scendendo a
"patti" con Dio [dice la scrittura di definizione sacra in un passo: "mettiti d'accordo prima con il tuo Giudice, se non vuoi essere giudicato dopo"/interpretazione
libera/passo_biblico non trovato]. se esiste una ragione per cui l'uomo
è ateo, è perchè l'ateismo gli riserva impunemente
[grazie alla creduta in_esistenza di Dio] un immenso piacere
e godimento [egoismo_patologico]; questo è appunto il
super_uomo: l'ateo che sceglie l'esistenza di Dio accettandone le conseguenze. il super_uomo è l'ateo_cristiano [anche il credente che
riformula/razionalizza la propria fede/prende nuova consapevolezza di essa], che sceglie di credere consapevole che in
questo modo egli provoca determinate conseguenze sulla propria
libertà. l'attribuzione della pienezza di senso alla
realtà comporta un rischio e un costo: il super_uomo è colui che affronta Dio.
nota
riguardo al
rapporto tra Hegel e Nietzsche, si svolge la seguente considerazione.
Nietzsche vuole liberare l'uomo dal dominio delle istituzioni [per
questo il super_uomo non è un uomo_totalitario]. per Hegel
l'istituzione potenzia l'uomo. attualizzando Hegel, si dice che non
rileva tanto lo stato: lo stato di Hegel oggi è la Tecnica: la
tecnica è il potenziamento dell'uomo. ma questo potenziamento
non è in senso bio_tecnologico/eu_genetico. esso è
educativo [ad esempio: tramite la televisione io so cosa avviene
dall'altra parte del mondo, e così posso aiutare chi è in
difficoltà]. la tecnica è educativa. e allora torna a
rilevare lo stato. il discorso sulla tecnica rinnova il discorso sullo
stato [che deve ancora fondare lo stato: è errore dire che lo
stato_nazionale è in crisi/più corretto è dire che
"non è mai apparsa l'essenza dello stato":
come può essere in crisi e tramontare lo stato, se non è
ancora mai apparsa l'essenza dello stato ? come può (come dice
Severino) la tecnica mettere il
crisi il diritto, se l'essenza del diritto è la tecnica ?
essendo esso il linguaggio finalizzato per essenza al controllo dela
tecnica, di cui lo stato è il vertice_templare di
controllo_telepatico]. si tratta di capire che l'uomo di Hegel è
il super_uomo di Nietzsche, non un uomo che nega Dio, ma che dice "Dio
esiste", perchè quest'uomo è "dio", cioè
l'assoluto. "Hegel è più nietschiano di Nietzsche",
e lo è grazie a Dio e all'istituzione [tecnica e stato]. lo
stato è sempre stato_etico [perchè, ad esempio, etica
è la scuola, e la scuola è lo stato]. il potenziamento
dell'uomo tramite lo stato non avviene tramite lo stato_totalitario, ma
tramite lo stato_democratico, in cui ogni uomo è protagonista.
questo stato è massimalista, perchè garantisce la
congiunzione tra gli uomini, e lo fa grazie alla tecnica. ma non per questo
lo stato è debitore verso la tecnica, perchè sia lo stato
che la tecnica sono strutture della necessità [che l'uomo
conosce e gestisce in forma semiotica/ipostaticamente sconnessa].
c'è poi il problema dell'uomo_istituzionale [politico e prete].
quest'uomo non si deve alienare nel ruolo [s_personalizzazione del
ruolo_maschera del potere], perchè l'individuo_robot indossa la
maschera, mai invece la persone è istituzionale. il super_uomo
dice sì allo stato e allo stato_assoluto, perchè è
immagine della Tecnica, che deve essere gestita secondo la sua funzione
o essenza: quella di esistere come rivestimento robotico dello
spirito_organico, e quindi in fuzione della vita. la tecnica è
al servizio dell'uomo. ecco dunque che esiste la tecnica secondo il suo
vero concetto [al serivzio dell'uomo] e la tecnica_senza_forma
[in_autentica], che tende a dominare l'uomo. il super_uomo affronta
questa tecnica. vince sempre, perchè è libero [rapporto
tra super_uomo e la tecnica: rapporto di autenticità, di
problema, di azione/il super_uomo non si adegua al dominio della
tecnica, perchè il super_uomo domina e non è dominato].
quando Severino parla della tecnica, sembra che la consideri come un
ente dotato di vita propria. in realtà, l'anima della tecnica
è l'inconscio dell'uomo, e come questo
può auto_controllato/educato, così la tecnica.
[metaforicamente] nella lotta tra la
tecnica [il totalitarismo dell'inconscio] e l'uomo
sembra "vincere" la tecnica [se per "vincere" si intende il dominio
apparente e la s_personalizzazione dell'uomo], ma si è detto che
"dietro la tecnica
c'è l'uomo": l'uomo che lotta contro la tecnica [cioè contro il dominio della tecnica] viene annientato dalla tecnica,
ma cosa accade a coloro che hanno usato la tecnica per
annientarlo ? avviene la loro terrena dis_umanizzazione, con possibili risvolti ultra_terreni ["...
non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo (potere della
tecnica), ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto
colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo ...": Mt 10, 28/l'episteme, contrariamente a Severino, dice che "la tecnica è infinitamente im_potente": riguardo all' eu_genetica:"nessuno ha il potere di aggiungere un solo giorno alla sua vita",
passo evangelico ricordato e rielaborato/non trovato]. la vera tecnica
è quella che serve l'uomo: essa sola deve essere idolatrata.
7.] Schopenhauer[volontà
del mondo (atto del Dio-Creatore, che pervade il
mondo)]________________________________________________________________________________________[[[...
giustificazione:
nel Dio inerziale e in
fase invariante c'è una volontà, ma questa non è
creatrice [è inerziale, o (metaforicamente) "formale"]. la
volontà di cui parla il filosofo può essere intesa in due
sensi: volontà di piacere e volontà di sacrificio.
è errore di Freud aver inteso la procreazione come tensione
dell'eros: la pro_creazione, associata nell'uomo alla creazione_divina
[processo ex_nihilo] è una virtù, non un piacere [il feto
assorbe e "consuma" la madre/crescere i figli non è "naturale",
ma tecno_sacrificale: educazione e virtù]. la volontà del
mondo è rilevante come sacrificio, che si oppone alla
volontà di piacere [blocco del piacere nel Dio_focale]. quindi
l'uomo deve partecipare di tale volontà, e non già
fuggire da essa. questa volontà è la sostanza etica del Creato,
la cui densità è il sacrificio_divino
[pressione_mnemonica]. per questo si è detto che il super_uomo
sceglie il proprio annientamento: accettare tale volontà di
sacrifico comporta un costo: la rinuncia alla volontà di piacere
[ma il piacere non è volontà, è inerzia della
volontà e pulsione/la volontà di piacere è solo la
scelta dell'abbattimento del super_io, cioè del freno_inibitivo
agli impulsi dell'es/l'es è il Corpo di Cristo, natura
edonistica. Schoperhauer e Nietzsche: "il
super_uomo è colui che esprime la volontà di potenza, e
tale volontà di potenza è la sostanza etica del mondo"
prosegue ...
sotto
tali filosofi, che
incentrano la verità e l’etica sull’uomo e
sull’uomo “concreto” [ma senza
l’uomo astratto, cioè l’idea dell’uomo, e il
suo ideale, l’uomo concreto si
disgrega], e non prioritariamente su Dio [attenzione: il
soggetto_storico di
nome “Gesù” è esempio di “uomo”,
non di “Dio”/fondamentale per la comprensione
della debolezza e quindi anche degli stati reali
“tentativi” cui è stato
soggetto l’uomo di nome “Gesù” (per
assimilazione_incarnativa dell'uomo_storico) è stata la sua
interpretazione data dal Prof.
Don Chino Biscontin], l’episteme si costituisce come sistema di
razionalizzazione del cattolicesimo a determinazione tradizionalista e
conservatore/viene confermato il magistero_ecclesiale/...
.../l’ateismo, sotto
determinate condizioni, nulla tolglie all’ateo in fatto di salvezza e di
santità.
appendice
“”””la
ricerca_epistemica pone al centro del sapere l’uomo
[anima_centrismo e antropo_centrismo, dove anima_centrismo non è
psico/psiche_centrismo, perché il pensiero occidentale ha identificato la
psiche con la mente (correttamente), mentre l’anima è concetto trascendente:
l’uomo terreno è essere già (in parte) trascendente, solo racchiuso e
“pressato/affacciato” nella dimensione terrena (la lingua italiana è vicina al
linguaggio originario)/"anima" non traduce "psiche", anima
è molto di più che psiche, anima precede psiche, il dopo e il futuro si
avvicinano all'originario/l'italiano è forse la lingua più perfetta tra le altre
passate e presenti].
Si ritiene che qualunque
pensiero che ponga al centro Dio anziché l’uomo, sia forma di alienazione,
perché Dio, non essendo l’uomo, è non-Io rispetto all’io dell’uomo, e porre al
centro Dio significa de-centrare l’uomo rispetto all'assialità della sua
identità personale: l'uomo. Ciò spiega la potenziale “alienazione” cui sono
soggette le persone che aderiscono alle tre religioni storiche … [sospende]
apertura di
macroparentesi [alienazione
per sensi di colpa, nevrosi, sublimazione: l’alienazione, la
nevrosi, il senso
di colpa e la sublimazione sono positività, ovvero
determinazioni facenti parte in modo
strutturalmente costitutivo dell’esistenza/identità umana,
soggetta a caduta e a
processi_salvifici/solo nei loro aspetti patologici devono essere
corrette/attenzione: se totalmente neutralizzate, per esempio in una
struttura della personalità totalmente disinibita, tali
determinazioni devono essere
consapevolmente ed eticamente ricostruite/questo è il senso
della secolarizzazione e dell'ateismo, processi ad alta definizione di
positività_etica/valore dell'ateismo] (chiusa macroparentesi)
prosegue
il rifiuto della religione cristiana è naturale_standard_normale: ponendo ancora il
magistero-ecclesiale Dio al centro dell’uomo [né può fare altrimenti/non
compete al magistero_ecclesiale definire l'essenza dell'uomo], il cristianesimo
si costituisce come religione alienante per essenza [asse dell’uomo definito impropriamente come Dio ovvero non-uomo].
attenzione: ciò è
positivo: l'alienazione deve essere decisa, incorporata [auto_annientamento] e superata, non
rifiutata.
L’ateismo appare quindi come un necessario meccanismo di difesa
da tale
approccio a Dio, di tipo s-personalizzante [Dio come soggetto alienante
e come fattore di alienazione/Dio, consapevole di ciò, favorisce
l'allontanamento dell'uomo da se stesso]. La
secolarizzazione [definibile qui come abbandono del cristianesimo] è quindi processo
voluto/favorito da Dio, finalizzato a un successivo “ritorno alla
chiesa” di
tipo maturo [ciò significa che l'ateismo non è un
problema, ma un'opportunità
di crescita/maturazione].
si deve/dovrebbe:
1.] prima, ritornare a
se stessi [anche abbandonando Dio e la chiesa] [percorso di Adamo/filosofia
della storia] ["non c'è religione più profonda, più sincera, più emozionante e più grande che l'ateismo",
frase di Jacques Maritain, pronunciata a 17 anni prima del suo
"passaggio" al cattolicesimo (fonte: rivista mensile "Jesus" di
ottobre, Editore Periodici san Paolo)];
2.] dopo, tornare a Dio e
alla chiesa [direbbe Hegel: "arricchiti della libertà dell'ateismo"].
apertura di macroparentesi: def[ateismo/definizione non
essenzialistica]
[riflessione]: credere in Dio significa credere in un determinato Dio,
cioè definito in un certo modo. se l'uomo crede in un Dio che è un Dio
definito in modo improprio, allora crede in un Dio in-esistente e
quindi non crede in Dio [crede in una propria fantasia di Dio],
e allora, pur definendosi credente, è ateo. tale considerazione
porterebbe a due conseguenze, ma non è vera. prima conseguenza: chi non
è cattolico praticante tradizionalista perfettamente allineato con il
magistero_ecclesiale, anche se si definisce credente, è ateo [perchè
crede in un Dio in-esistente, essendo il vero Dio definito dal
magistero_ecclesiale]; seconda conseguenza: anche il
magistero_ecclesiale potrebbe essere a rischio di ateismo, qualora non
fosse allineato con il magistero_epistemico, che definisce per essenza
il corretto concetto speculativo di Dio. ora ciò è falso: infatti, per
il principio di intenzionalità, non è vero ciò che è formalmente vero,
ma è vero ciò che è sostanzialmente vero, per cui ogni uomo di buona
volontà, anche se dichiaratamente ateo, crede nel vero Dio e non è
ateo, perchè nel Bene che egli fa sta racchiusa la verità di Dio
[verità racchiusa nelle opere] [chiusa macroparentesi].
nota
la proposizione di
definizione biblica [riformulata] secondo cui “bisogna amare Dio fino a
odiare se stessi” non significa che “bisogna distruggere se stessi”, ma
significa che “bisogna amare se stessi [se possibile] senza peccare”.
Ciò [come già è stato detto] trova conferma nel primo precetto cristiano: se si
deve “amare il prossimo come se stessi” ciò significa che “si ama se
stessi” e ciò legittimamente. Si distinguono quindi livelli di:
1.] egoismo e
narcisismo fisiologici [lecito, doveroso e primario rispetto all’altruismo,
puro doveroso fino al sacrificio di sè];
2.] egoismo e narcisismo
patologici [da correggere].
considerazioni a carattere terminologico_linguistico [valida per il sito]
il
modo in cui la ricerca_epistemica si esprime è "singolare" [si
può parlare di prosa_epistemica]: esso ...:
1.] esprime la ricerca di un linguaggio tecnico di tipo scientifico adatto all'esposizione del sapere;
2.] cerca di neutralizzare la presenza del soggetto_espositore, che
sempre quindi "avverte" l'uso di un linguaggio di tipo comune [denso di
soggettivismi_emotivi];
3.] segna la ricerca di un uso del linguaggio di tipo standardizzato:
non deve essere solo un uomo che si esprime, ma
l'iperuranio, di cui l'uomo è lettore [nella fase della
ricerca_epistemica il soggetto_espositore "legge" le categorie e i
concetti iperuranici];
4.] è vero che la conoscenza è quella di un soggetto
[l'Episteme = Cristo], ma questo soggetto è intimamente
associato all'iperuranio_macchina_computer, e ne deve riflettere la
struttura. Proprio in quanto la conoscenza è di e per
un soggetto [il Soggetto], forse il soggetto_espositore [svolgente l'attuale ricerca_epistemica] non deve totalmente
neutralizzarsi [i suoi soggettivismi devono invece essere
neutralizzati, perchè a carattere e a condizionamento non scientifico];
5.] i presenti contenuti [e tutto il sito] sono soggetti a soggettivismi e quindi a possibile nichilismo.