il rapporto tra fede e ragione e l’episteme: perché la fede è la verità
e il contributo dell’episteme per l'evidenziazione
[= mostrare che è evidente] di tale posizione
questa istanza [la fede è la
verità] è stata dimostrata dall’episteme attraverso un sistema. ora la si
dimostra in termini immediati [pare, ma non accade, che qui sia esposta una
dimostrazione/non accade perché i dati sono stati già posti]:
1.] la realtà è immensa e, posto
in essa il pensiero, esiste un pensiero che non solo sia immenso come la
realtà, di cui è specchio, ma deve esistere la realtà come pensiero, cioè un
oggetto_immateriale e anche ..._materiale, che sia pensiero e vita. questo oggetto [non solo soggetto]
è il verbo, cioè il logos [quindi: evidenza del logos].
2.] il cristianesimo è la
religione del logos, e quindi, corrispondendo al punto 1.], la fede è la
verità. però già qui appare evidente che tutto questo la fede lo dice in chiave
epistemica, perché tradizionalmente la fede non pone dio in rapporto a una
realtà [oggetto] che sia co_eterna a dio, come invece fa l’episteme.
3.] ciò non basta.
4.] la fede dice anche altre due
cose [sempre però lette in chiave epistemica]:
A.] a.] la realtà e il suo logos
sono perfette.
b.] il mondo apparente all’uomo
appare imperfetto.
c.] quindi appare evidente che il
logos ha creato questo mondo apparente [che non può da solo esistere], ed è
altrettando evidente che lo ha creato per un fine, evidentemente perchè dio completa
se stesso con la funzione creatrice [dio si sente pago nell’essere/nel divenire
il Creatore] [evidenza del Logos, evidenza della creazione, evidenza del Logos
creatore: ratzinger e ruini].
B.] a.] la fede è una religione.
b.] cristo non si manifesta
storicamente come filosofia, ma come religione.
c.] la religione è penitenza.
d.] così gesù comunica agli
uomini tre cose:
d1.] che la verità cristiana era
semplice, evidente e conoscibile filosoficamente anche indipendentemente dalla
fede e dalla rivelazione.
d2.] ma il male impedisce all’uomo
di conoscere perfettamente, perché il male è nell’uomo annientamento di dio, e
così della verità di dio [a_teismo = uccisione totemica di dio].
d3.] quindi
d3.1.] la fede era necessaria per
portare la verità tramite la religione, che porta ad espiare la pulsione
totemica [annientativa di dio],
d3.2.] il martirio di cristo era
necessario per fare accogliere la verità,
d3.3.] e la religione è il modo
con cui l’uomo deve correttamente rivolgersi a dio.
5.] ma l’episteme, all’interno di
queste ipotesi, che mostrano come la verità cristiana sia l’evidenza assoluta,
completa tale evidenza:
a.] dio non è immediatamente evidente
all’uomo [o, se lo è, il male offusca tale evidenza]: evidente è il soggetto
necessario, non [subito] il fatto che esso “si chiami” “dio”.
b.] l’“uomo”, invece, è immediatamente
evidente all’uomo.
c.] nell’episteme non solo dio è
soggetto normale, ma lo è anche come l’uomo, dio come anche uomo.
d.] quest’uomo è normale, ed è in
dio immenso [essendo una natura di dio, quella umano_corporeo_carnale].
e.] quindi nell’episteme l’uomo [dio]
svela all’uomo [creatura] l’essenza dell’“umano”, in tutte le sue dimensioni,
spirituali e fisiche.
6.] anche per questo la fede è la
verità: perché il logos è anche Uomo, e la normalità di dio è anche la
normalità dell’Uomo, normale come eterno, necessario, infinito e divino, non
solo come dio, ma anche come uomo.
7.] l’uomo è stato creato dall’Uomo
[cristo], che si è rivelato all’uomo come l’uomo_gesù: puro, semplice, maturo, indifeso,
perfetto.