proposizioni sull’uso estensivo e ristrettivo del concetti
[4/10/2008]
1.] la storia del pensiero filosofico è caratterizzata da un
approccio all’uso dei concetti di tipo non sempre scientifico ma spesso
retorico e letterario, caratterizzato dalla estensione o restringimento del
significato dei concetti. ad esempio:
a.] dire che “tutto è spirito” è un errore, dovuto all’estensione
del concetto di spirito. è vero invece che alcune cose sono spirito e altre non
lo sono.
b.] dire che “dio pervade tutte le cose” è una forma erronea
di estensione del carattere panteistico di dio [che esiste, ma che è attualmente
sospeso per il creato].
c.] così, nel precedente paragrafo è stato evidenziato un errore
di severino, che estende il concetto di nulla, coprendo con esso l’essere
dell’ente che esce dal nulla: poiché dentro il nulla non c’è legge e necessità,
si spiega l’identificazione severiniana dentro il nulla tra divenire e caso,
cioè la concezione di un divenire senza necessità, puramente casuale.
2.] i seguenti concetti: … nulla, divenire, ente, essere,
caso, necessità, dio, evoluzione, ordine, legge, ecc.; … hanno ciascuno il loro
concetto scientifico [che può essere definito “auto-concetto”, implicante la
verità intrinseca (o metafisica) della parola: il suo uso linguistico primario].
nel loro uso quotidiano, che può essere “iperbolico”, tali concetti possono
essere arbitrariamente estesi oltre il loro corretto significato, cioè quello
scientifico. in base a questo, essi non si oppongono l’uno all’altro [come
vuole severino], ma ciascuna realtà, a cui essi si riferiscono, esiste, secondo
il suo specifico dominio [o campo] di esistenza. così ad esempio:
a.] divenire non si identifica a caso.
b.] divenire e caso non si oppongono a dio.
c.] nulla, divenire e caso non si oppongono a essere.