considerazioni sul passo biblico lc 13, 6-9
[8/10/2008]
si eseguono alcune considerazioni sul seguente passo
biblico:
"un tale aveva un fico piantato nella
vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. allora disse al vignaiolo:
ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo.
taglialo. perché deve sfruttare il terreno ? ma quegli rispose: padrone,
lascialo ancora quest’anno, finchè io gli zappi attorno e vi metta il concime e
vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai” [lc 13, 6-9].
1.] poiché l’uomo, che qui non produce
frutto, vive nella vita terrena,
essendo questa l’unico luogo e tempo in cui l’uomo
può operare per la propria
salvezza, questo “tagliare” anticipativo non si riferisce
solo al giudizio
universale, non è cioè solo la condanna alla dannazione
eterna, che pure è forse qui
sottointesa come sentenziata [si consideri che dio danna l’uomo
perché è
dio_pagano, cioè senza sentimenti di pietà: mc 10, 18,
cioè dio è "buono" e non è “buono”,
essendo insieme dio_pagano “dei filosofi” e dio_cristiano
“della fede”], ma è
un’azione divina volta a togliere la vita all’uomo,
cioè è un omicidio.
2.] infatti, qui dio è preoccupato di impedire
che l’uomo, che non
produce frutto, interferisca oltre modo [in modo non soteriologicamente
funzionale] con il piano della salvezza [“sfruttare il
terreno”]. si pensi a un uomo che fa opere di bene senza fatica
[gn 14, 23; 1 cor 13, 1-3].
3.] poiché dio sta al di là del bene e del male, dio può uccidere senza
essere un soggetto immorale, e appunto in questo passo biblico il padre esorta il figlio a
togliere dalla vita il peccatore, anticipatamente rispetto alla morte naturale.
4.] è possibile anche un’altra interpretazione di questo passo biblico. questo peccatore
potrebbe essere destinato al purgatorio, e poiché non si redime, si presenta,
come decisione divina, la previsione di ucciderlo per mandarlo in purgatorio
senza che continui a vivere senza portare frutto, interferendo con la storia
della salvezza. anche in questo caso, questo “tagliare” anticipativo
corrisponderebbe ad un omicidio ordinato dal padre al figlio.