posizione di questione a carattere empireologico
[8/10/2008]
1.] la dimensione_terrena è il luogo [necessario, per le
determinazioni della creazione, esterna al paradiso e a dio] per la costruzione
dell’identità_biografica della futura anima_paradisica [il peccato è un difetto
in tale costruzione, che può renderla incompatibile e inadatta al paradiso, con
conseguente dannazione][si tratta di una costruzione cibernetico-spirituale].
2.] l’anima_paradisica conserva questa identità. la conserva
anche perché essa si riproduce eternamente nell’eterno_ritorno [in paradiso] della
“registrazione” della vita_terrena [tutto il cosmo apparente è salvato su
supporto informatizzato], ricordata.
3.] ma ci si può chiedere se l’anima_beata, per sentirsi “se
stessa”, in quanto si è costruita biograficamente nella dimensione_terrena,
oltre che a vivere di ricordi [nel film “blade runner” il dannato/replicante è
appunto l’uomo separato dai ricordi e nostalgico di essi/essenza della
nostalgia come una condizione del dannato] non debba anche vivere in una reale
dimensione terrena, simulata ma realisticamente riprodotta in paradiso.
4.] in paradiso, quindi, verrebbero conservati e riprodotti
in modo realistico:
a.] l’identità dell’uomo, che fu terreno.
b.] il suo [identico e vivo] carattere e umore.
c.] i suoi sentimenti.
5.] ci si chiede, quindi, fino a che punto la
dimensione_terrena possa essere in paradiso riprodotta per simulazione
realistica [anche come più autentica della vita_terrena, sempre in senso
terreno], per consentire all’anima_beata di rivivere come in terra, per
conservare la propria identità_paradisica_terrena, oltre che per ricordi
[eterno_ritorno non rivissuto ma solo ricordato] anche per vita reale:
a.] quali le condizioni per la riproduzione del cosmo nelle
diverse epoche della storia ?
b.] quali le condizioni psico_biologiche per poter rivivere
anche l’erotismo, nelle stesse identiche condizioni, potenzialità e limiti
della vita_terrena ?
nota
tutto questo nella considerazione che il paradiso è forma “a
sé”, e che quindi esso non è solo la riproduzione [più autentica] della
vita_terrena, ma è vita specificamente paradisica, sia in senso celeste, sia
anche in senso terrestre, e tutte le forme della storia terrena che non sono né
quotidiane né naturali in senso romantico [istituzioni, tecnica, società,
economia, stato, università, aziende e imprese, mercati, religione, chiesa, ecc.]
servono per la costruzione biografica terrena dell’identità specificamente paradisica.