proposizioni sulla natura delle opere di salvezza
[11/10/2008]
1.] è stato detto, in un precedente paragrafo, che a dio quasi
non interessa la fede e la predestinazione, ma vede l’uomo nel momento concreto
della sua vita, e giudica se quest’uomo vive faticando, e così guadagnandosi la
salvezza.
2.] l’uomo, che nasce, una volta cresciuto si inserisce in
un tessuto di relazioni e di responsabilità, familiari e sociali:
a.] compito del ragazzo è, ad esempio, studiare per onorare
il padre e la madre, e prepararsi al lavoro.
b.] compito dell’adulto è, ad esempio, lavorare secondo le
responsabilità che gli sono richieste, …
… ma la fatica dello studio dovrebbe rimanere una costante
nella vita di ogni uomo.
3.] dio consentirebbe agli uomini di rivestire
responsabilità pubbliche crescenti solo a chi studia corrispondentemente. per questo,
chi guida una azienda di piccole e medie dimensioni, può avere una laurea, ma
chi governa una città, o una grande impresa o una nazione, deve essere necessariamente
quasi come un docente universitario: la responsabilità sociale pubblica e lavorativa deve
essere commensurata alla fatica.
4.] deve, infatti, esistere una proporzione tra fatica e meriti
acquisiti: l'uomo che, ad esempio, ha grandi responsabilità, fa
del bene a molte persone, perciò acquisirebbe molti meriti; dio
non può consentire ad un uomo di acquisire molti
meriti, senza che egli lo meriti in modo commensurato alla fatica del
suo sacrificio.
nota
tenuto però conto della grazia, che concorre insieme alle opere
alla salvezza, per acquisire qualunque merito sarebbe forse sufficiente
l'obbedienza.