nota_3: differenti livelli di analisi nella comprensione e nella critica della filosofia di severino
nella comprensione della filosofia di severino, e per una sua critica, occorre distinguere differenti livelli di analisi:
a.] il piano della verità secondo severino: tutto è
eterno, il divenire non esiste e la storia del pensiero e l'uomo [che
credono nell'esistenza del divenire, evocato per liberare la potenza]
sono
errori.
b.] il piano della storia del pensiero, caratterizzato da una fede nel
divenire [che è follia], di cui severino offre la sua
interpretrazione. è corretta questa interpretazione ? essa
appare realmente corretta [cioè la tesi di severino legge bene
l'inconscio dell'uomo]. ad esempio, con la sperimentazione genetica gli
scienziati sono realmente persuasi che la manipolazione del DNA
dell'uomo possa un giorno renderlo immortale: essi cioè non
riescono a cogliere le autentiche leggi della natura, sono persuasi che
il divenire, nella sua imprevedibilità [per la quale la scienza
deve essere necessariamente solo probabilistica, altrimente essa
potrebbe intuire l'inevitabilità della condizione mortale
umana], possa un giorno fare emergere dal nulla il super-uomo,
immortale e "dio". inoltre l'interpretazione severiniana del divenire
appare corretta, perchè spiega perfettamente il contenuto della
scienza moderna e della cosmologia, fondato sul connubio tra evoluzione
e caso: l'evoluzione deve essere casuale, perchè solo dal caso
può emergere nella natura il "dio", anche perchè forse
prodotto dalla tecnica umana. quindi l'impostazione della filosofia
della storia di severino [originale rispetto a hegel, nietzsche e
heidegger] appare corretta.
c.] il piano della realtà effettiva del divenire: è
corretta l'interpretazione che severino dà del divenire
considerato in sè, oltre che secondo l'occidente ? questo
divenire è realmente impossibile, cioè contraddittorio ?
è possibile dare un'altra interpretazione del divenire, sia una
sua definizione corretta, sia l'interpretazione del divenire secondo
l'occidente diversa da quella data da severino ? nasconde,
l'interpretazione del divenire secondo severino, un errore di fondo, che sia diverso
dalla semplice fede nel divenire ?
d.] il piano della realtà effettiva dell'eterno e della
necessità. posto che ogni immutabile secondo severino è
falso, non è anche la realtà eterna di severino un
immutabile ? se gli immutabili della tradizione "epistemica"
[ma un
"immutabile", in quanto forma dell'eterno, può essere una forma
del "passato", cioè della tradizione ?] sono forme della
volontà di potenza,
perchè esse dovrebbero essere più povere e meno
plausibili del divenire e della tecnica,
che appaiono storicamente non eterne ? [posto che l'uomo è
volontà di potenza, e che quindi la sua natura "si unisce"
perfettamente con gli immutabili]. l'uomo deve essere inevitabilmente
"in competizione" con dio per realizzare la propria volontà di
potenza ?
e.] il piano della filosofia di severino come possibile luogo
dell'errore, cioè di una non corretta interpretazione della
autentica essenza del divenire, della necessità e dell'essere:
errore
nella concezione dell'eterno e errore nella concezione del divenire,
della tecnica, di dio [della sua prescienza], della necessità e
infine dell'essere, dell'ente e del nulla. infatti si osserva che
severino, pur dichiarando "follia" la fede nel divenire [severino non
vede un possibile "positivo" nell'archetipo del divenire], si fa
"profeta" della tecnica, perchè severino, quando parla di
"incremento infinito della potenza tecnologica", appare realmente
persuaso in tale possibilità, di qui il suo nichilismo, la sua
reale fede che il divenire [anche se non esiste] possa realmente fare
emergere,
grazie al dominio umano della tecnica, una infinita potenza, anche come
un "dio" creato dall'uomo,
nell'al di qua. sono questi, anche, l'errore e la follia di severino e
della scienza,
il credere cioè che il divenire della natura consenta l'infinita
e
imprevedibile manipolabilità dell'essere umano e possa dare
all'uomo, nell'al di qua, col tempo, una infinita potenza.