proposizioni su alcuni fraintendimenti del senso comune
1.] il senso comune dice: “la realtà, che appare, è “fisica”,
quindi tutto è materia, e dio e lo spirito non esistono”.
2.] quando gesù dice che “… è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla” [gv 6,
63], egli non fa solo una affermazione con rilevanza religiosa [lo spirito come
“simbolo” della vita], ma fa una affermazione con rilevanza biologica, poiché la
vita è organizzazione della materia che si ricalca sulla “vera” vita in senso
biologico, la quale è unicamente fatta di spirito, inteso come sostanza ontica [non
“simbolo” religioso]. il dato spirituale [biologia] non è il dato
spiritualistico [religione].
3.] ciò che appare all’uomo è innanzitutto
l’apparire
stesso, il quale è la sensazione della percezione: questo
apparire intrinseco
all’apparire, cioè l’“attivazione”
mentale dei sensi, è spirito, perché è vita.
quindi, ciò che innanzitutto appare è spirito,
perché la materia non vive e non
prova sensazioni.
4.] come si è potuta instaurare l’idea del senso comune, secondo
cui ciò che appare è “materia” ? la materia è innanzitutto noumenica e non
appare. ciò che può apparire è solo il dato spirituale, che appare a se stesso,
e porta in sé alcuni contenuti provenienti dall’esterno, che sono [nel caso
dell’uomo nella dimensione terrena] il noumeno materiale [materia] tradotto dai
sensi [spirito] come fenomeno [nella sua rappresentazione prodotta dai sensi
spirituali dell’anima].
5.] quindi, poiché i sensi esistono, lo spirito esiste. dall’esistenza
dello spirito non si ricava l’esistenza di dio. tuttavia si possono fare le
seguenti considerazioni su dio e il senso comune:
a.] la materia [parte del noumeno] non appare
[direttamente], eppure è detta esistente [l’uomo ricava l’idea della realtà “fisica”
dalla sua forma, come contenuto specifico dell’apparire: l’universo apparente].
l’universo come noumeno non appare [perché il noumeno non appare per definizione]:
ciò che attualmente appare all’uomo è la riproduzione, come sua rappresentazione
fenomenica, dell’universo noumenico, riproduzione e rappresentazione prodotta
dai sensi spirituali dell’anima e quindi fenomeno spirituale. quindi, può
esistere anche ciò che non appare [noumeno]. quindi anche dio, che non appare,
può esistere.
b.] dio non è attualmente testimoniato dalla forma [attuale,
cioè terrena] del contenuto che appare [appare attualmente la forma dell’universo].
c.] il linguaggio è il “luogo” [luogo inteso non in senso simbolico],
in cui tutte le forme del noumeno appaiono, e tra di esse appare anche la forma
di “dio”, come parola. poiché il linguaggio riproduce il pensiero, che riproduce
a sua volta la realtà, la parola “dio” testimonia [dimostra] dio come realtà
[appartenente al noumeno], realtà di dio, di cui la parola “dio” è la
riproduzione linguistica.